Il mistero della grande piramide

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  1. Voodoomaster
     
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    in essa è racchiuso il passato dell’uomo e la chiave di lettura del nostro futuro.
    Eretta a sentinella nella piana di Giza a controllare la nascita, lo sviluppo, la scomparsa delle civiltà; eterna collina di pietra che resterà anche quando noi lasceremo questo pianeta.
    Quando, da chi e come è stata costruita? Quale la sua vera funzione? Quali segreti nasconde?
    È davvero un progetto iniziato 12000 anni fa, come per le cattedrali gotiche che venivano progettate secoli prima della loro costruzione?
    Le analisi al carbonio effettuate da tre laboratori diversi su pollini rinvenuti al suo interno forniscono la data del 10.500 a.C.
    Forse un popolo scampato ad una catastrofe globale voleva ricostruire parte della loro cultura o lanciare un messaggio ai posteri?
    In effetti è una costruzione che non sembra appartenere totalmente all’Egitto e al suo popolo, la cui storia, peraltro, si perde nel tempo. Per la scienza ufficiale la sua storia inizia nel 3100 a.C. con Menes; il "Papiro di Torino" menziona 9 dinastie di re prima di Menes, la "Pietra di Palermo" ne cita 120; Manetone fornisce un elenco che risale a oltre 25.000 anni.
    2.300.000 blocchi di calcare e granito per ben 6 milioni di tonnellate, portano a pensare che quel punto è stato scelto proprio perché l’unico idoneo a sostenerne il peso.
    In origine era rivestita interamente con 115.000 lastre di calcare bianco di 10 tonnellate l’una, coperte di geroglifici. Si dice che per copiarli sarebbero occorse migliaia di pagine; se fossero stati conservati, tutti i misteri della piramide sarebbero stati risolti. Ma un terremoto nel 1300 a.C. e l’uomo hanno contribuito alla loro distruzione.

    Le misure rilevate nella piramide espresse in pollici evidenziano una profonda conoscenza scientifica dei costruttori dato che, se alcuni dati possono sembrare coincidenze, altri sono effettivamente voluti.

    Le misure esatte dei lati sono:


    LATO NORD 230° 25' 05"
    La loro somma 921,44 espressa in pollici egizi (2,5228 m.) è uguale a 365,24 giorni dell’anno

    LATO OVEST 230° 35' 65"

    LATO EST 230° 39' 05"

    LATO SUD 230° 45' 35"



    921,44 X 2 = 1842,88 = 1/60 di grado alla latitudine dell’equatore, valore reale è 1842,78;
    921,44 / 146.6 (h) / 2 = 3,1416. Il "p", valore determinante nella costruzione delle piramidi.

    D1 + D2 = 25826,6 valore precessione

    Gli angoli misurano circa 90° con solo 2" d’arco di differenza.

    SE 89° 56’ 27’’
    NE 90° 03’ 2’’
    SO 90° 00’ 33’’
    NO 89° 59’ 58’’

    L'angolo d'inclinazione di 51° 51' è uguale per le quattro pareti. Qualsiasi altra pendenza avrebbe prodotto un rapporto diverso, quindi è certo che il p era conosciuto.

    La Piramide è uguale all'emisfero settentrionale della Terra in scala 1:43200.
    I prolungamenti delle diagonali dagli angoli di NO e NE racchiudono il delta del Nilo.

    È posta al centro esatto della massa terrestre, all’incrocio tra il meridiano e il parallelo principali, a 1/3 della distanza fra Equatore e Polo Nord, nella linea centrale che divide il globo e rappresenta lo "zero" naturale di Longitudine.
    Il meridiano che passa per il vertice taglia quindi la Terra in due parti quasi uguali, manca infatti di soli 5 km il polo. Di conseguenza Giza è la naturale Greenwich e questo evidenzia la profonda conoscenza astronomica di una civiltà perduta che eresse i suoi maggiori centri tenendo conto di dati matematici e geodetici, incorporando nelle costruzioni le misure della precessione degli equinozi.
    Le quattro facce e i lati sono allineati con i Punti Cardinali in modo da posizionare i lati obliqui di fronte a tali punti. È orientata con una precisione stupefacente, lo scarto è infatti di soli 3' 6".
    Le quattro pareti sono leggermente curve e la loro curvatura corrisponde a quella terrestre.
    Le ombre proiettate dalla piramide marcano con esattezza matematica le date degli Equinozi di primavera e autunno, i Solstizi d'inverno e d'estate.
    Al suo interno vi sono alcune camere o vani.

    Camera ipogea
    Dalla quale parte un tunnel verticale di uso sconosciuto noto come il condotto dei ladri. Per Sitchin quel condotto fu scavato dai seguaci di Marduk per giungere all’interno della piramide e liberare il Dio che era tenuto prigioniero. Era il tempo della battaglia fra gli dèi.

    In tempi remoti la stella polare era Alpha Draconis, se gli egizi volevano osservarla attraverso un telescopio dovevano inclinarlo di 16° e 17’, la stessa inclinazione del passaggio discendente a circa 31 metri sottoterra, che riempito di acqua rifletterebbe la stella come lo specchio di un moderno telescopio.
    Attraverso il corridoio ascendente arriviamo alla grande galleria lunga 46 metri con una pendenza 26° alta 8,5 con un soffitto formato da 36 blocchi di granito removibili, ogni pietra può essere rimossa singolarmente; la galleria larga 2 metri alla base si restringe in alto; contro il muro presenta un gradino di 60 cm; al posto del pavimento un canale infossato largo 1 metro di cui non si conosce la funzione.

    Camera della Regina
    Non quadrata. Esami condotti all’interno della Piramide con moderne strumentazioni hanno rivelato vuoti, cavità in diversi punti della piramide, sotto la Sfinge e nell’intera piana di Giza. Dietro al corridoio che porta alla Camera della regina, sono state rilevate molte cavità delle quali non si sono potute appurare le reali dimensioni.
    Vi è solo la sicurezza che in quel punto si trova un vano molto profondo, colmo di sabbia e di oggetti non identificati. Di questa sabbia sono stati prelevati dei campioni attraverso trapanazioni accuratamente mirate. Le analisi hanno evidenziato senza possibilità di contestazioni, per l’alto contenuto di metalli pesanti, una datazione precedente a quella delle glaciazioni.
    Sabbia di questo tipo non è presente nelle immediate vicinanze della piramide, ma a sei chilometri più a Sud e nel Sinai.
    Alcuni dei vani, scoperti nella zona, sono così grandi che non è stato possibile accertarne le misure dal momento che la profondità del pavimento è rimasta ignota.
    Nel 1839 durante i lavori di sgombero di un corridoio della piramide, fu segnalata, dagli operai impiegati nel lavoro, una forte corrente d'aria fresca.
    Un secolo e mezzo dopo, nel 1951, tale evento fu accompagnato da un rumore che durò una decina di secondi. Segnalato più volte dall'archeologo Ahmed Fakhri che lo localizzava nel corridoio orizzontale, alla fine del passaggio dell'entrata occidentale, contribuì a dedurre che esisteva una sorta di comunicazione con l'esterno.
    Questa apertura, vicino all'entrata ovest, non è stata ancora scoperta.

    Camera del Re
    Posta a circa 45,5 metri dalla base, a circa 1/3 dell’altezza contiene un sarcofago vuoto che ha il volume esterno doppio di quello interno. Non conosciamo come sia stato possibile realizzarlo.
    Se vogliamo tracciare un cerchio intorno al triangolo formato dalla piramide dobbiamo far centro nel punto in cui è ubicata la Camera del Re.
    Detta Camera alta 5,81 metri (metà della diagonale del pavimento di 11,62 metri), lunga 5,20 e larga 10,46; fornisce le misure esatte dei due triangoli fondamentali del teorema di Pitagora (571-497 a.C.) (uno con i tre lati di 5-12-13 e l’altro con i lati di 3-4-5).
    Contiene il valore della "sezione aurea" considerata il fuoco della vita, la chiave della fisica del cosmo.

    Sezione Aurea
    Dividendo una retta in un punto, in modo che il rapporto dell’intera retta con il segmento più lungo sia uguale al rapporto del segmento più lungo con quello più corto, si ottiene la Sezione Aurea nella misura di 1,618 racchiusa anche nelle quattro facce - Apotema/base X 2 = 1,619.

    4 condotti
    L’unica costruzione a possedere condotti - due per camera, inclinati, che salgono verso l’alto. Nel condotto della parte Sud della camera della regina e stata rinvenuta, a 65 metri, una porta con maniglie, oltre questa una seconda porta. Nel condotto a Nord è stato ritrovato del legno, una pallina e del rame. Questo percorso dopo 19 metri svolta a sinistra per altri 4 metri evitando la galleria principale. Si ferma ad una terza porta provvista di maniglie, uguale a quella del condotto sud. Si pensa che contenga una camera segreta; verrà aperta nel 2005.
    I due condotti della camera del Re sboccano all’esterno e puntano sulla stella Polare e Draconis, quelli della regina, chiusi da porte, guardano verso Sirio e Zeta Orionis.

    Le piramidi della IV dinastia segnano le stelle di Orione e ricostruiscono in Terra la costellazione celeste e divenendo la raffigurazione di Osiride sulla Terra. Nel Nilo la corrispondenza fra la posizione di Orione con la Via Lattea, che per gli Egizi rappresentava il Nilo celeste.

    Il mistero più fitto è rappresentato dal sistema adottato per la sua costruzione.
    Molte le ipotesi: dal piano inclinato, che doveva raggiungere la lunghezza di circa un chilometro e mezzo e un volume più elevato della stessa piramide, agli argani, alla teoria dei legni corti di Pincherle, alla serie di quattro rampe, alla rampa a spirale che segue l’inclinazione delle pareti proposta da Zaki Hawass, alla teoria di Elio Diomedi basata sulle traversine con l’utilizzo delle gallerie interne come rampe di trasporto, a quella dello scrittore arabo del 1440 circa l’utilizzo di fogli magici che facevano lievitare i blocchi al suono di una specifica nota musicale, in modo da poterli spingere per svariati chilometri.
    Lo storico arabo Ibn Abd Hock affermò che la piramide fu costruita da Surid Ibn Salhouk, un antico re egizio vissuto 12000 anni fa, con lo scopo di preservare le conoscenze acquisite dal suo popolo; egli sognò che un disastro si sarebbe abbattuto sulla Terra. Leggende Copte e la testimonianza dell’egiziano Masudi confermerebbero tale storia.
    Non ultima la teoria di Davidovitz che propone la fabbricazione di un impasto di calcare effettuato sul luogo, ma che non spiega la presenza dei blocchi di granito. Il calcare bianco si trova decine di metri di profondità nel sottosuolo in blocchi stimati di tre tonnellate, il granito proviene dalle Cave di Aswan, distanti 500 chilometri.
    È stato ipotizzato l’utilizzo dell’energia elettromagnetica di cui si sarebbe avvalso Edward Leedkalnin per costruire il Coral Castle, in Florida.
    Si è parlato anche di energia sonica, quella usata dai lama buddisti per sollevare grandi massi a notevoli altezze, come hanno testimoniato alcuni esploratori testimoni dei fatti.
    Nella seconda metà dell’ottocento un certo John Worrel Keely, inventò di una serie di apparecchiature in grado di sollevare in aria gli oggetti e disintegrare la pietra. Molti i testimoni, fra i quali Nikola Tesla, Jules Verne, Tomas Edison, tanto da spingere i grandi finanzieri dell’epoca a costituire un’azienda, la Motor Keely, impegnando ben cinque milioni di dollari nell’impresa.

    Sopra la Camera del Re vi sono cinque camere formate da strutture di granito o calcare. Portano i nomi di Davison, Wellington, Nelson, Arbuthnot, Campbell. Una torre che non si trova in nessun altra piramide.
    Le prime 4 camere sono strutture di granito uguali al tetto della camera del Re, la quinta è una struttura di calcare.
    Il tetto della camera è costituito da 9 travi di granito, il primo tetto rialzato ne comprende 8, i successivi 9 ognuno, l’ultimo ha 8 travi; in tutto 49 travi tutte orientate a nord-sud.
    Il tetto a spiovente comprende 24 travi a sbalzo di calcare orientate come le altre.
    L’altezza totale è di 15 metri. La torre è inserita tra due gigantesche mura di calcare. Il peso totale è di 70 tonnellate.
    Le travi perfettamente piatte sulla parte inferiore, risultano, nelle superfici superiori, grezze e di spessore disuguale. Presentano tutte profonde scanalature.
    Per gli Egittologi tale struttura serve a proteggere il tetto piatto della camera del re dal peso eccessivo della piramide; avrebbero la funzione di camere di scarico.
    In realtà sostengono solo il loro peso; per alleggerire la struttura bastava porre il tetto spiovente direttamente sopra la camera del Re.
    La serie dei tetti realizza la forma del pilastro Djed, simbolo importantissimo rinvenuto frequentemente nel rituale e nelle tombe egizie, dato che rappresentava la resurrezione di Osiride, e la colonna dorsale di Osiride. Il suo significato è quello di stabilire un contatto tra il defunto e la vita dopo la morte.
    Secondo l'egittologia classica, lo Zed è semplicemente un simbolo con il quale gli Antichi Egizi intendevano rappresentare il dio Osiride.

    Secondo Mario Pincherle lo Zed sarebbe la torre che governa lo spazio ed il tempo, e fu collocato all'interno della piramide per trovarsi al punto giusto nell'istante in cui l'universo si conformerà in un'immensa congiunzione astrale in grado di dilatare lo spazio-tempo visto sotto un profilo relativistico e svelare la funzione ultima dello Zed. Una vera e propria "macchina del tempo" dal fine escatologico.
    Pincherle afferma che lo Zed non è solo un simbolo, ma una vera e propria torre esistita intorno al 10.000 a.C. che, a quel tempo, aveva una notevole importanza. Sarebbe stato trasportato dalla Mesopotamia, sua regione d'origine, fino in Egitto tramite carri trainati da 600 buoi, come racconta Enoc, e posto sulla cima della piramide a gradoni di Sakkara. In un secondo tempo fu tolto e spostato nel cuore della Grande Piramide.
    A prova di questa teoria, vi sarebbe il materiale ritrovato sulla sommità della piramide di Djoser.
    Il ritrovamento consiste in tracce di diorite, materiale adatto a sopportare grandi pesi e posto in cima alla piramide per sorreggere lo Zed.
    Si menzionano Zed a 5, 4 e 3 strati. Pincherle sostiene che ogni strato rappresenta la discesa sulla Terra di un dio. 5 Gesù, 4 Osiride, 3 Krisna.
    Lo Zed potrebbe essere una torre messianica, oppure una macchina in grado di rallentare il tempo, trasformando la piramide in una macchina per viaggiare nel tempo.
    Qualcuno vede in questo bassorilievo lo schema di un motore elettrico.
    Semplici ipotesi che non rispondono ai quesiti.
    Perché i costruttori posizionarono 1.200 tonnellate di travi di granito sopra il tetto piatto della camera? Forse per la risonanza del granito?
    Le travi dovevano risuonare, vibrare e interagire con quelle situate nel soffitto della camera del Re. Infatti la torre è una costruzione indipendente inserita in una struttura di calcare in modo da poter vibrare liberamente interagendo con il granito della camera sottostante.
    Le nove travi della camera del re pesano oltre 300 tonnellate, il pavimento non poggia sopra una muratura piatta ma su un rivestimento modulare in modo da ridurre l’area di contatto al minimo permettendo alle 21 pietre del pavimento di vibrare liberamente.
    Il tetto spiovente facilitava la risonanza delle travi massimizzando la loro capacità di vibrare al minimo smorzamento.
    Le variazioni nelle loro lunghezze, delle loro altezze e larghezze convalidano la funzione acustica.
    In alcune travi sono presenti profonde scanalature come se si volesse accordare il granito alterando le sue dimensioni fisiche.
    Il granito difatti è altamente risonante e i pezzi più grandi una volta colpiti emettono un suono chiaramente udibile.
    Anni fa l’obelisco Hashet esposto al Cairo emetteva un suono prolungato se percosso. Tutti i turisti lo percuotevano; forse dava fastidio e per questo è stato ancorato al terreno con del cemento. Da quel momento non produce nessun suono.

    La Terra è circondata da risonanze, che influenzano tutto ciò che vive o esiste su di essa, conosciute come le risonanze di Schumann. Vanno dai 7,83 Hz a 32 Hz La camera del re ha una risonanza di 30 Hz.
    Poteva darsi che la camera del re e la torre entrassero in risonanza grazie alle vibrazioni Schumann esterne della Terra.
    La piramide quindi costruita in pietra diventava una estensione della Terra e vibrava con essa.
    Con in condotti aperti fuoriuscivano note ben definite e diverse, propagando il suono prodotto dalla piramide all’esterno.
    L’effetto doveva essere impressionante. Lo scopo?
    Forse per ricreare il suono della creazione suscitando una profonda emozione fra i fedeli; forse, dato che non conosciamo esattamente quali frequenze, venivano emesse per produrre un suono piacevole e rilassante intensificando il profondo simbolismo religioso.

    Di contro dobbiamo segnalare che la struttura dello Zed la si ritrova nei trasformatori in cui il filo di rame ricoperto di strati di cotone viene avvolto nella classica struttura definita "a nido d'ape". Procedimento molto usato nei circuiti a valvole degli anni '50-60.
    Si tratta di dispositivi atti a trasformare impulsi elettrici da bassa ad alta tensione, oppure ad opporsi al passaggio di componenti alternate ad alta frequenza.
    La realizzazione ad anelli separati da gole migliora l'isolamento tra le spire di filo, riduce le capacità parassite ed eleva in modo rilevante il rendimento e la banda passante dello stesso trasformatore.
    Questo particolare trasformatore, potrebbe essere stato realizzato avvolgendo molte spire di filo di rame isolato con cotone o canapa e poi ricoperto da pece o cera. Se il pilastro di supporto fosse stato in materiale ferroso, o in basalto del Sudan, avrebbe garantito un ottimo rendimento.
    Quindi lo Zed, da un punto di vista tecnologico rappresenta un eccellente dispositivo per generare alte tensioni, come le bobine delle automobili, che trasformano la tensione della batteria a 12 o 24 volt in 10 -15.000 volt; Ci troviamo così di fronte a tecnologie verosimilmente utilizzate da un ristretto gruppo di sacerdoti dell'antico Egitto.

    Per completare il quadro ricordiamo che sono stati condotti esperimenti sonici nella "Camera del Re" stabilendo che è sensibile alle frequenze molto basse grazie al quarzo contenuto nel granito.
    Intorno a 90 Hz, partendo da 200, 20, ecc., modulando a 1,1 Hz/sec. è stata prodotta della vera energia.
    Le camere sovrastanti funzionerebbero da cassa di risonanza modulando diverse frequenze, il tutto diviene un grande diapason per riprodurre le frequenze della Terra e in tal caso i canali diverrebbero le canne di un organo che riprodurrebbe suoni diversi data la forma e la lunghezza dei canali.
    Un terremoto avrebbe rotto il meccanismo.

    Il sarcofago ha esibito una svariata tipologia di risonanze corrispondenti a quelle ambientali. Il vento crea una vibrazione armonica compresa fra 16 e 0,50 Hz, di bassa frequenza non udibile all’orecchio umano, simile ad un accordo "Fa Diesis" che corrisponde al centro di risonanza della Terra, cosa testimoniata dagli antichi scritti egizi.
    Quindi i blocchi sarebbero accordati sulla frequenza della Terra Fa Diesis.
    Gli sciamani americani intagliavano ossa e legno per fabbricare flauti che producevano la stessa nota: un Fa Diesis.
    Un flauto ritrovato da Leopoldo Batres nella Piramide del Sole a Teotihuacan, andato ovviamente perduto, sembra "producesse una scala musicale, a sette note, diversa da quella europea.

    Una piccola curiosità: nel cartone animato Arsenio Lupin il famoso ladro scassa le casseforti usando una vibrazione modulata sul Fa Diesis, questo a conferma che la cosa è nota.

    Nel nostro sistema "Solare", parola che qualcuno indica derivante dalle tre note Sol, La, Re, risulta che la superficie del Sole corrisponda a un "Do Diesis".
    Nel sistema vi sono due ottave, una dal Sole a Mercurio, la seconda da Mercurio a Plutone.

    Il "Fa Diesis" corrisponde al punto di cambiamento del registro del soprano se il Do della scala è a 256 Hz, nel sistema solare vi è lo stesso concetto, cioè il Do musicale a 256 Hz è in "armonia" con l’ordine del macrocosmo del nostro sistema solare; nella "Tavola periodica degli Elementi", vi è lo stesso cambio di registro.
    Come vi è un cambio di registro nella voce umana e nel sistema Solare, vi è una corrispondenza diretta fra geometria del sistema Solare e quella del sistema Musicale.

    Tutta la materia, corpo umano compreso, è composta di atomi, che vibrano secondo determinate lunghezze d’onda. La malattia è una alterazione di queste frequenze; ne abbiamo dimostrazione anche con le apparecchiature Bio elettroniche di tutti i tipi.

    Recenti studi nel laboratorio Europeo di ricerca sulle particelle sub nucleari hanno confermato che ogni particella sub nucleare è influenzata dalle variazioni lunari, terrestri e solari, alterazioni dei campi magnetici, macchie solari, terremoti, dai campi elettromagnetici, per cui abbiamo la dimostrazione che tutta la materia vivente è interagente con qualsiasi altra materia a livello sub atomico. Si entra nel campo della Radioestesia.
    La piramide assume ben altro e più grande significato. Siamo in presenza di un tempio, o di un congegno che sfruttando l’energia sonica prodotta da qualche particolare nota musicale svolgeva una precisa funzione a noi sconosciuta. Le ipotesi sono molteplici: solo un effetto scenico, una centrale energetica o, come ipotizza qualcuno, una porta spazio temporale?
    L’ipotesi è a dir poco affascinante ma potrebbe divenire inquietante se all’improvviso si dovesse rivelare come un meccanismo utilizzato per cambiare la frequenza delle onde cerebrali; una sorta di macchina per il lavaggio del cervello.
    Annotiamo che 7 Hz provocano frequenze volte al trascinamento del cervello e l’emissione di frequenze Alfa vengono usate nella terapia della musica per aiutare a diminuire lo stress nei pazienti.

    Non dimentichiamo le altre ipotesi riguardo alla sua funzione: un teodolite di precisione, un osservatorio celeste, una pompa per prelevare acqua dal Nilo, un generatore di energia. Si narra che, sia Siemens, sia tale Cameron Verne, scoprirono un campo di energia intorno ad essa. A un terzo dalla base, all’incirca nella stessa posizione della Camera del Re, gli effetti erano più intensi quando un lato era rivolto al nord magnetico in linea col campo magnetico della Terra. Era stata scoperta l’energia, il potere della piramide.
    Ricordiamo il brevetto per affilare lamette di Drbal, le certificazioni di effetti terapeutici, la capacità di mummificare, la moda di conservare tutto in involucri a forma di piramide.

    Il fisico Gohed dichiarò che quanto avviene all’interno del monumento contraddice tutte le leggi della scienza. Un girasole posto nella camera del Re gira in senso contrario. Si dice che la piramide abbia il potere di rallentare l’inversione dei poli magnetici che avviene al termine della precessione e di evitare all’umanità catastrofi naturali.

    Dalla piramide sono state estrapolate date di eventi storici trasformandola in un grande contenitore di profezie; l’elenco delle date è lungo e comprende la nascita di Cristo, l’esodo degli Ebrei, la scoperta dell’America, l’inizio e la fine della prima Guerra mondiale, ovviamente le date della seconda; viene segnalato il 1991 come epoca di grandi cambiamenti, l’ultima data menzionata è il 2001. Perché non si va oltre? Per caso questa segnava la fine del mondo?

    Ma per rimanere obbiettivi rammentiamo quanto scritto da Umberto Eco nel suo "Pendolo di Foucault":
    "Misurando quel chiosco vedremo che la lunghezza del ripiano è di 149 cm. Un centomiliardesimo della distanza Terra-Sole, l’altezza posteriore di 176 centimetri divisa per la larghezza della finestra di 56 fornisce il valore di 3,14. La somma degli spigoli, 190 + 176 X 2 è uguale a 730, anno della vittoria di Poitiers, Lo spessore del ripiano è di 3,10 centimetri e la larghezza della cornice della finestra di 8,8, sostituendo ai numeri interi le relative lettere dell’alfabeto otteniamo C10H8 formula della naftalina."

    Siamo consapevoli che quando si parla di piramide non esistono assolute certezze ma solo teorie, ipotesi, asserzioni che a volte la scienza ufficiale accetta per convenienza.

    Concludiamo quindi con una ipotesi interessante che dipinge uno scenario fantastico, ma non impossibile, dove un’antica civiltà evoluta tecnologicamente, in possesso di notevoli conoscenze astronomiche, scopre una catastrofe ciclica che mette in pericolo l’intero pianeta.
    Ogni 18.900 anni circa i campi elettromagnetici solari si sovrappongono, causando un’inversione magnetica solare che porta ad un ribaltamento magnetico terrestre; quando il campo magnetico solare cambia direzione tende a sbilanciare la Terra dal suo asse, esponendola a terremoti, inondazioni ed eruzioni vulcaniche.
    Quel popolo non può evitare il disastro, ma i sopravvissuti decidono di avvertire le civiltà future riguardo al fenomeno e progettano di lasciare un messaggio costruendo qualcosa che il tempo non possa distruggere facilmente. Scolpiscono un monolite, che affiora nella fertile pianura, dando forma ad un gigantesco Leone che osserva all’orizzonte il sorgere dell’omonima costellazione; indicano così il momento dell’inizio di una nuova epoca.
    Devono avvertire che la catastrofe è legata al ciclo delle macchie solari, la cui durata è di 11,1 anni. Di conseguenza innalzano tre Piramidi in modo che la loro distanza dal Leone corrisponda a 111,111 gradi precessionali stabilendo un riferimento al ciclo delle macchie solari.
    Inseriscono nella piramide più grande dei "condotti" facendo in modo che 8.000 anni dopo, cioè nel 2450 a.C., risultino allineati con alcune stelle; il numero 8000 diviso per 72, valore del grado precessionale, fornisce 111,111.
    Non solo, nel costruirle fa in modo che esse riproducano sulla Terra la posizione delle tre stelle della cintura di Orione; chi leggerà il messaggio saprà che all’epoca della costruzione, nel 10.450 a.C., risultava spostata più in alto di 111,111 gradi rispetto alla sua posizione perché saranno trascorse 5 fasi e si avvicinerà il completamento del relativo ciclo di 18.900 anni solari.
    Edificano la Grande Piramide con lo scopo di rallentare, o impedire, l’inversione dei poli; la rivestono di calcare bianco in modo che risplenda al sole e sia visibile da lontano, la ricoprono di iscrizioni che narrano l’evento disastroso, spiegano la funzione del monumento e cosa accadrà nel futuro. Le piramidi creeranno una cupola di energia di smisurate proporzioni, idonea a salvare tutto quanto si trova al suo interno.

    Oggi sappiamo che un ciclo di macchie solari si compie in 187 anni e 20 cicli corrispondono a 1.366.040 giorni, un collegamento alla data di inaugurazione del Tempio della Croce di Palenque (1.359.540).
    Con i Maya un’altra corrispondenza; considerando che la distanza massima fra una località ad un’altra è metà della circonferenza terrestre, la sezione aurea di tale distanza è 12.360; in realtà 12.320 chilometri separano Giza da Teotihuacan. Per caso la loro localizzazione dipende da un unico progetto?
    Il Viale dei Morti è allineato con il vecchio Polo Nord con un errore di soli 2 gradi.
    I Maya imputavano lo spostamento dei poli terrestri proprio all’inversione del campo magnetico solare di cui conoscevano la durata ciclica. Prestavano molta attenzione al ciclo di 260 giorni perché in tale periodo si sovrappongono i campi magnetici solari; il pianeta Venere veniva difatti osservato per tenere sotto controllo i cicli delle macchie solari dato che dopo venti cicli si verifica tale inversione.

    Attualmente ci troviamo nel momento in cui il Leone osserverà il sorgere dell’Acquario; siamo nell’età del ferro; e questo ci riporta alla mente le parole di Enoch: "Verrà il giorno in cui la Torre renderà ciò che le è stato affidato; la piramide salterà come un ariete e terminerà la triste età del ferro."

     
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  2. Flavia_dancer
     
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    Stupendissimo!!!e la piramide..ke ricordi..!l'ho praticamente vista 4 anni fa assieme a tutto l'egitto una meraviglia dietro l'altra!ma non immaginavo simili teorie!
    sapevo ke è la più antica delle 3, l'unica sopravvissuta alle meraviglie dell'antichità e fu costruita inizialmente come tomba per Khufu, noto ai greci come Cheope, uno dei faraoni dell'antico egitto.
    Finiti i lavori ne vennero edificate altre due: una per il figlio (piramide di Chefren) e una per il nipote di Cheope (piramide di Micerino) nonchè altre piramidi più piccole per le regine.

    per quanto riguarda la sepoltura si credeva ke lo spirito del defunto potesse continuare a vivere nell'aldilà..
    gli venivano estrattigli organi interni(il cervello veniva estratto dalle cavità nasali), veniva riempito di sali e avvolto in bende di lino.
    Ma si pensava anke ke nel suo sonno il faraone si potesse svegliare in cerca dei suoi oggetti più importanti e di cibo..infatti all'interno delle piramidi venivano messi anke degli schiavi, per farsì ke potesse cibarsene.
    Le 4 facce della piramide guardano esattamente verso nord, sud, est ed ovest del mondo.
    Inoltre le piramidi non sono l'opera di oppressi o schiavi, ma di una élìte di architetti, di una civiltà all'apice del proprio genio.
    Inoltre la piramide contiene 3 stanze di cui una sotto al suolo (unica accessibile oggi),questa era la camera mortuaria, alla quale si accede tramite un corridoio discendente la cui apertura si trova a 16 metri di altezza.Poi si sbocca alla "Grande Galleria", alla "Camera della Regina" e alla "Camera del Re".

    di cose da dire ce ne stanno tante!
     
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  3. Matioski
     
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    CITAZIONE
    infatti all'interno delle piramidi venivano messi anke degli schiavi, per farsì ke potesse cibarsene.

    Ovviamente gli schiavi andavano fieri di essere stati selezionati per un tale compito...









































    ...ehm, forse no!
     
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2 replies since 21/6/2005, 20:33   462 views
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