polybius

chi conosce la leggenda?

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    non avendo niente da fare ho cercato su internet leggende metropolitane e ho trovato questo:


    Polybius sarebbe stato un videogioco arcade creato da una società chiamata "Sinneslöschen" (parola tedesca composta, che tradotta suona come "cancella-mente"), distribuito in una manciata di unità a Portland (Oregon, USA), nel 1981. Il gioco, uno shooter piuttosto astratto dotato di alcuni elementi puzzle, probabilmente in grafica vettoriale, avrebbe avuto una sorta di effetto ipnotico su chi lo giocava, costringendolo a rimanere a giocare diverse ore, per poi provocare diversi malesseri psico-fisici come amnesie, nausee, allucinazioni e incubi. I gestori delle sale giochi avrebbero avuto diverse visite di strani "uomini in nero", che si presentavano non tanto per la raccolta dei quarti di dollaro, bensì per la lettura di misteriosi dati che il cabinato rilevava. Dopo un breve periodo le macchine sparirono nel nulla, per non riapparire più. Un'agenzia governativa che sperimentava il lavaggio del cervello? Oppure un tentativo, da parte di ignoti, di soffocare la nascente industria videoludica, che in quegli anni era in piena "età dell'oro"?

    Questa la suggestiva storia. I fatti: non esiste nessuna documentazione "ufficiale"; non esistono "flyer" del gioco (cioè i volantini realizzati per pubblicizzare i giochi di prossima uscita), cosi come non è mai stato registrato il nome Polybius e tantomeno quello della società produttrice. Non esistono ROM nè naturalmente cabinati funzionanti, di qui esistono foto ben poco credibili (come quella che appare in KLOV); esiste uno screenshot dei titoli in-game, molto simile ai giochi di quel periodo, ma è chiaramente contraffatto (in rete si trova il font utilizzato).
    Il primo accenno della storia apparso su Internet sembra sia quello del sito Coinop.org, datato 8/3/1998; sulla rete USENET, esistente dal 1979, si trovano messaggi ancora più recenti, sebbene questo sia giustificato dal presunto "potere amnesiaco" della macchina, che avrebbe di fatto cancellato i ricordi dei testimoni. Solo nel corso degli ultimi anni, in diversi siti, sembra essere tornata la memoria a parecchie persone: chi giura di essere stato coinvolto nella creazione; chi ha un amico o parente che, dopo avere giocato a Polybius, è diventato un attivista di una fantomatica "associazione contro i videogiochi"; chi cita multinazionali come la SEGA o la Atari le reali menti dietro tutto. Fra i molti, possiamo citare i nomi di due persone che, facendo una ricerca, appaiono più volte. Il primo è Christian Oliver Windler (noto come "CYBERYOGI"), programmatore tedesco, fondatore della "Logologie" ("the first cyberage-religion!"). Oltre alla facile relazione del nome della compagnia, come già detto tedesca, non è nuovo ai cosidetti "hoax": qualche anno fa dichiarò di avere trovato un coin-op fabbricato nella germania dell'est, con tanto di inno del partito comunista, quando in realtà era una ROM di un gioco reale da lui modificata. Inoltre, nel suo sito web dichiara che "I am interested in "zoner" games, i.e. certain monotonous high speed skill games those are capable to create alterated states of mind.". Comunque mon si trovano relazioni dirette, ad esempio, dei suoi post in USENET, con esso; e stranamente non appare nessuna informazione relativa a Polybius nel suo sito. Il secondo nome è quello di Steven Roach, che all'inizio del 2006 ha cominciato a frequentare diversi forum dedicati al Retro-gaming, raccontando la sua versione: riassumendo, dice di essere uno dei responsabile della creazione del gioco.

    CITAZIONE
    "[...] We were approached around 1980 by a Southern American company that shall remain nameless for legal purposes to develop an idea they had for producing an Arcade Game with a puzzle element that centred around a new approach to Video Game Graphics. [...]"

    il gioco fu lanciato limitatamente proprio a Portland, per essere testato, ma dopo qualche giorno un ragazzino tredicenne avrebbe sofferto di un attacco epilettico; Polybius fu immediatamente ritirato, per paura di avere "creato un mostro". Qualcuno conferma la storia, dicendo più semplicemente che in realtà il gioco in questione sarebbe stato una versione preliminare di Tempest della Atari. Il gioco sarebbe in seguito modificato per apparire come lo conosciamo oggi.

    Conclusioni: forse sono troppi i dettagli per essere una semplice bufala, anche se è molto difficile credere che la storia sia rimasta sepolta per ben 17 anni (a meno che siano stati gli autori di Coinop.org a dare via al tutto). Appare piuttosto verosimile il raccondo di Steven Roach, sebbene sia molto strano che, pur essendo coinvolto nel progetto, non abbia nessuna prova tangibile. Finchè non apparirà fuori qualcosa di concreto, quella di Polybius rimmarrà solamente una -seppur affascinante- leggenda.

    parere personale:
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    sto giuoco e una grandissima b.o.i.a.t.a


     
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    mi piace questa iniziativa delle leggende metropolitane che riguardano la rete, sono interessanti e divertenti (e possono fungere da ottimo spunto per AG XD) perciò se ne conosci altre spara!



    e qui Matt Groening dimostra il suo genio incontrastato e la sua nerdagine dilagante
     
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    hahahahah non l'avevo vista questa puntata
     
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    comunque su internet leggende di questo tipo sono difficili da trovare ma ne ho trovato altre su cose varie:

    il fantasma nel film tre scapoli e un bebè

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    Questa è una di quelle piccole leggende dei film, dove praticamente si vede nelle scene qualcosa che non era stato assolutamente previsto dal regista.
    In questo caso si tratta di una figura umana, che appare per pochissimi secondi e solo in una scena del film Tre Scapoli e un Bebè (Three Men and a Baby), la quale appare dietro le tende di una finestra.

    Ecco una figura che mostra il "fantasma":

    image

    La scena è di quando Jack e la madre camminano nella casa con il bebè. Passano davanti la finestra, e una sagoma nera, che somiglia vagamente a un fucile puntato verso il basso, si vede dietro le tende.
    Dopo che i due personaggi tornano indietro 40 secondi dopo, si può vedere al posto del fucile una figura umana dietro le tende della finestra.

    Da Agosto 1990 (poco prima dell'uscita del sequel) cominciò a circolare la leggenda che quela figura umana fosse il fantasma di un ragazzo che era stato ucciso nella casa dove erano state fatte le riprese.
    La leggenda più comunque parla di un bambino di nove anni che si suicidò lì con un fucile.

    In realtà, secondo anche Snopes.com (uno dei più importanti siti di leggende metropolitane), quel fantasma non era altro che una sagoma di Jack indossante un tuxedo e un cappello, e questa sagoma era stata lasciata sul set.
    Infatti, inizialmente era stato pensato così dal regista (Jack nel film è un attore, e appare in una pubblicità di cibo per cani. Ma questa parte della storia fu tagliata dalla versione finale del film).
    Il fatto del perchè nella prima scena la sagoma sembri un fucile, mentre nella seconda si veda tutta la sagoma, è dovuta ai diversi angoli e distanza di ripresa (e anche perchè le tende oscuravano tutta la sagoma).

    Infine, a riguardo del ragazzo che morì nella casa, si sappia che tutte le scene in interni del film sono state girate in uno studio di Toronto. Per cui non è stata usata nessuna abitazione residenziale per il film.


    il sistema operativo "pefetto"


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    SignalOS, il sistema operativo perfetto... o forse no?


    Quanto tempo è passato da quando lo conobbi per la prima volta questo “sistema operativo”… Lo stack OSI/SMOSI, le FAC e tutte le cose al seguito.
    Solo oggi me lo sono ricordato, in un modo del tutto casuale, semplicemente mentre mi documentavo sul protocollo OSI (che è tutta un altra cosa) e da lì mi è rivenuto in mente “OSI/SMOSI”. Non ricordavo il nome del sistema operativo, ma una veloce ricerca su google e…: “SignalOS”.

    Che dire… ormai sono passati più di due anni, quando nel lontano 2005, nel newsgroup free.it.hackers ne venni a conoscenza.

    In breve, si tratterebbe di un sistema operativo rivoluzionario, basato su un particolarissimo stack “OSI/SMOSI”, e oltretutto basato su un kernel particolare (chiamato VerNel) che riesce a far girare indistintemente sia applicazioni di Windows, Linux e Mac OS. Inoltre riesce a craccare istantaneamente qualsiasi programma.
    Però, non è possibile scaricarlo dalla rete in quanto usa lo stack OSI/SMOSI, incompatibile con il tcp/ip, e quindi per trovarlo bisognerebbe acquistare un particolare libro con un cd dello stesso sistema operativo, o acquistare una rivista in edicola riguardo SignalOS.

    Volete sapere di più?
    Cominciamo subito con un link, le SignalOS Unofficial Faq: clicca qui.

    Beh… qualcosa non quadra. Cosa sarebbe questo fantomatico OSI/SMOSI? le Frequency of Adrian Cliz? Il VerNel? (spacciato come Verysoft Kernel, evidente parodia del Kernel dei sistemi operativi).
    E poi, libri che apparentemente non esistono nei listini internazionali, come “SignalOS for Dummies” (notare “for dummies” :P).
    Continuamo con l’ IPv5.5 (Ph balanced) e lo “YOMO Desktop Environment“, oltre all’ “Y Windows System“…
    Per non parlare delle librerie RUTT-FREE…
    Quando poi arriviamo alle “frequenze armoniche” e al “variare on-the-fly la dimensione dei pacchetti”… senza dimenticarci le “dll kernellizzabili muppet”…

    Già dopo essere arrivati a questo punto un normale utente abbastanza esperto si rotolerebbe dal ridere.
    Ma dopo che uno legge: ” Lo stack OSI/SMOSI e’ un evoluzione dello stack ISO/OSI. Il nuovo stack, grazie
    ad un processo neuroinduttivo riesce ad imparare dalla congestione di rete […]” penso che ormai si fosse già capito.

    SignalOS NON esiste e non è mai esistito.
    Era usato come pretesto per “prendere in giro” i vari aspiranti-lamer (:-P) nei vari newsgroup. Divertente, si, ma purtroppo inesistente e sopratutto, irrealizzabile.
    Tanto per dirne una, come fa un sistema operativo a cracckare automaticamente qualsiasi programma senza nemmeno sapere che sistema di crack usa e dove deve andare a noopare?
    Oltretutto, ne i libri ne le riviste di signalos sono mai esistite… lo stack osi/smosi è irrealizzabile, non è nemmeno contemplato dal W3C o dall’ ISO, tanto per dire…


    leggende varie sui videogiochi

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    Esistono molte leggende metropolitane che hanno come argomento i videogiochi, che negli ultimi anni si diffondono tramite il Web, mentre inizialmente erano diffuse sulle riviste specializzate.

    Una delle più famose riguarda il videogioco Metal Gear Solid. Questa leggenda narra che dopo una serie di partite vinte terminando il gioco alternando i vari finali presenti nel gioco (chiamati Meryl e Otacon), all'inizio dell'ennesima partita, al posto del personaggio Solid Snake apparirà il Ninja. La molteplicità delle varianti della sequenza "corretta" di successione dei finali fa però credere che sia solo una leggenda. Questa superstizione è stata alimentata dal fatto che completando il gioco, terminando con successo entrambi i finali, la terza partita inizierà con Snake in smoking, in stile James Bond. Altro fattore che fa parlare della leggenda è che nella versione PC del gioco, al termine dell'installazione, appare uno screenshot del porto (nel gioco Dock) di Metal Gear Solid, dove iniziano le partite, con al posto di Snake il famoso Ninja. Alcuni sostengono che questa immagine (e addirittura la leggenda stessa) sia una manovra commerciale.
    Altra famosa leggenda parla di Tekken 3. Secondo la tesi Lei Wu Long, uno dei personaggi del picchiaduro che di mestiere fa il poliziotto, potrebbe usare una pistola durante gli scontri e sparare all'avversario, uccidendolo istantaneamente. Questa teoria però non è mai accompagnata da una particolare spiegazione delle modalità di esecuzione. In genere viene accennato il fatto che questa si componga di una serie di mosse e di pulsanti da premere al momento giusto, difficilmente eseguibili con una mano sola.
    Numerose sono le leggende e le dicerie riguardanti il famoso videogioco Final Fantasy VII, incoraggiate certamente dal gran numero di sotto-missioni e curiosità realmente presenti nell'opera. Tra le varie ricordiamo quella secondo cui si sostiene che esista un modo per resuscitare Aeris. Inoltre, con riferimento ai Chocobo, si dice che in alcune delle foreste che compongono il mondo del gioco sia possibile incontrarne esemplari bianchi in grado di volare, mentre in realtà gli esemplari più avanzati, quelli dorati, sono solo in grado di camminare sulla superficie del mare. Infine, alcune guide non ufficiali del gioco descrivono complicati procedimenti per utilizzare la spada di Sephiroth.
    Una delle leggende più vecchie riguardo ad un videogioco è quella su Mortal Kombat 3, che introduceva, sulla falsariga delle Fatality (mosse particolarmente cruente per finire l'avversario) mosse come Animality, Babality o Brutality. Qualcuno disse che era possibile eseguire, ovviamente solo su personaggi di sesso femminile, delle Nudality per spogliare le malcapitate: queste furono poi effettivamente introdotte nel gioco Tattoo Assassins. Inoltre. secondo alcuni appassionati in Mortal Kombat: Deception è possibile sbloccare il personaggio di Motaro. La vicenda è stata alimentata dal fatto che spesso in Mortal Kombat vengono aggiunti dei trucchi per utilizzare o combattere personaggi extra (per esempio, è possibile, con un trucco, affrontare Reptile in Mortal Kombat, che non è disponibile), ma la vicenda è stata smentita.
    Ulteriori dicerie riguardano i videogiochi dei Pokémon, soprattutto della prima generazione.
    La più conosciuta è relativa a Mew. Secondo una leggenda diffusa, questo Pokémon raro (presente nel codice sorgente del gioco, poiché nei tornei nazionali e internazionali di Pokémon è stato messo in palio come premio per i vincitori, ed è ottenibile tramite Action Replay modificando alcuni valori del salvataggio) si trova nella città di Aranciopoli (Vermilion City nella versione originale). Per catturarlo bisognerebbe recarsi in prossimità della nave Sant'Anna, ancorata al porto di quella città e nuotare sopra un Pokémon alla destra del molo, fino a scorgere un "camioncino". Arrivati a questo punto le teorie sono molto discordanti. Alcuni siti parlano di girare attorno al camion fino a quando apparirà Mew, altri sostengono di salire nel retro del camion e di scontrarsi con lui. Una tesi molto fantasiosa sostiene che con tale camion si potrebbe giungere ad una città particolare, in cui il re è Mew e, dopo aver parlato con lui e accettato la sua sfida, sconfiggendolo lui accetterà di seguirvi durante il corso dell'avventura. Naturalmente tutte le soluzione proposte sono false, visto che il camion citato è solo un elemento di sfondo. Molti tentano di avvalorare la tesi affermando che ciò avviene solo nelle versioni americane o giapponesi di Pokémon (alcuni specificano che si tratta di Pokémon Giallo, altri parlano di Pokémon Verde, che è uscito solo in Giappone).
    Le stesse tesi con varianti vengono applicate a Celebi, altro Pokémon non catturabile, nelle versioni della seconda generazione. Tutte le tesi si accomunano per il fatto che presentano il Bosco di Lecci e la presenza di un Pokémon a livello 100 (il massimo raggiungibile nel gioco). Una tesi anonima specifica che necessita la presenza di un Meganium al livello 100 (per avere un Meganium bisogna quasi obbligatoriamente scegliere Chikorita all'inizio del gioco). Altra tesi sostiene che appaia di martedì e solo quando si è in possesso della Master Ball (un particolare tipo di Poké Ball). Queste leggende sono con molta probabilità false, soprattutto per la mancanza di screenshot o video correlati.

    La variante più divertente è la presenza di Celebi nelle prime versioni dei Pokémon che, molto probabilmente, è una bufala che si prende beffa di tutte le leggende precedenti.
    Anche tra gli appassionati del gioco Grand Theft Auto: San Andreas è nota una leggenda secondo la quale in un bosco sarebbe possibile avvistare il Bigfoot. Terry Donovan della Rockstar Games, ha smentito ufficialmente le voci sull'esistenza del mostro nel videogioco, nella rivista Electronic Gaming Monthly nel gennaio 2005.


    la leggenda che preferira voodoo


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    La leggenda in breve

    Era un giorno dove faceva particolarmente freddo, in una località di montagna sempre coperta dalla neve.
    Un ragazzo era solito bere molta birra, e a volte si trovava con il guidare da ubriaco. Questo ragazzo un giorno andò a fare un carico di diversi litri e litri di birra, dal suo “fornitore” e li mise in macchina.
    Quindi, partì verso casa sua.
    Intanto però, essendo un pò ubriaco, e sopratutto stanco a causa del fatto che era da molto che non dormiva, decise di fermarsi e riposarsi per una mezz’oretta.

    Non poteva sapere che, oltre al fatto che fuori vi era una forte tempesta di neve, si sarebbe addormentato per diverse ore.
    Quando si svegliò, la sua macchina era completamente ricoperta sotto quasi 6 metri di neve.
    Era praticamente destinato a morire, sopratutto a causa della scarsità di ossigeno che rimaneva… quando si trovò a dover urinare, e lo fece fuori dal finestrino, sul muro di neve che si era creato.
    Questo lo portò a un importante scoperta, ovvero che l’urina, oltre ad essere piuttosto calda, riusciva a sciogliere perfettamente la neve.
    Così, bevendo moltissime birre (dopotutto ne aveva un carico enorme), riuscì a creare un varco nella neve e dopo 10 ore ad uscire finalmente al sole.

    Cosa può essere vero…

    Innanzitutto, è possibilissimo rimanere intrappolati dentro una montagna di neve, sopratutto nei posti dove le tempeste sono frequenti. Eppur, bisognerebbe chiamare aiuto, con gli appositi strumenti che si usano anche nel caso di valanghe, piuttosto che rischiare di venire schiacciati dalla neve.
    Inoltre, la birra oltre ad avere un effetto di immediato riempimento della vescica, e quindi portare velocemente al dover urinare, è anche particolarmente efficace nello sciogliere la neve; si comporta più o meno come se fosse il sale che viene sparso sulla neve dagli spargisale.

    …e cosa rende questa una leggenda

    Detto così potrebbe suonare a prima vista come storia assolutamente reale. Però, diversi punti non quadrano…

    Per prima cosa, supponendo che avesse dormito 10 ore, sarebbe potuto morire nel sonno o andare in coma a causa della mancanza di ossigeno.
    Infatti, se secondo la leggenda la macchina è molto piccola, e gran parte di essa è piena da scatoloni di birra, sarebbe rimasto davvero pochissimo ossigeno.
    Anche mettendo che si fosse svegliato subito, diciamo dopo un 2 ore, comunque l’ossigeno è talmente poco che di certo non sarebbe sopravvissuto a 10 ore a scavare nella neve.
    Ed infine il punto fondamentale, ovvero, per togliere tutta quella neve, supponendo di bere 1 litro di birra ogni 15 minuti, in 10 ore ne avrebbe bevuti 40 litri. 40 litri di birra, con gradazione del 10-13% (importante, la birra infatti era di un tipo molto forte, ed è per questo che aveva un effetto di sciogliere la neve molto forte) sono quasi 4 litri interi di alcol.
    4 litri ingeriti di alcol, porta il tasso alcolemico del sangue, molto rapidamente ben sopra i 5ml per litro di sangue, che sono il limite oltre al quale dal coma etilico si passa alla morte.
    Per cui, sarebbe morto dopo poche bottiglie di birra.
    Un ultimo punto, anche se andrebbe verificato, è la capacità della neve di sopportare il peso. 6 metri di neve sono un peso non indifferente, e a un certo punto dello “scavo” tutta la neve sarebbe potuta ricadere sul ragazzo.
    Conclusione

    A quanto vediamo quindi, si tratta di una leggenda, probabilmente basata sul come sia possibile perdersi in una tempesta, o ad esempio venire soffocati da una valanga; e nell’impossibilità di chiedere aiuto, di morire.

    Riepilogo leggenda:

    Nome: non ha un nome preciso, solitamente chiamata come “si salva grazie alla birra”, “scioglie la neve con la birra”
    Descrizione: Ragazzo si salva da sotto 6 metri di neve riuscendo a scioglierla grazie alla sua urina e bevendo birra per generare altra urina.


    e infine...
    LA FAVOLOSA GUIDA PER CREARE LA PROPIA LEGGENDA METROPOLITANA!!! (solo ha millemila euro!!!)


    SPOILER (click to view)
    Tutti noi siamo sempre stati curiosi delle leggende metropolitane, e sicuramente ben più di una volta ci è venuta la voglia di creare una e metterla in circolo…
    Ora potete, grazie a questa geniale guida che vi illustrerà tutti i passi per la genesi perfetta di una leggenda metropolitana. Una volta creata non vi resta che raccontarla alla persona più credulona che conoscete ed aspettare.

    I due filoni base di una leggenda

    Solitamente si possono distinguere due “gruppi” sui quali basarsi per avviare la leggenda. Uno è quello che poggia sulle credenze popolari (fantasmi ecc…) e uno su pazzi assassini, maniaci ecc…
    Infine possiamo anche trovare una sorta di “gruppo zero” dove invece vi sono avvenimenti completamente assurdi per cause sconosciute.

    Qualche esempio:

    Gruppo delle credenze popolari:

    “Mi hanno raccontato che blah blah… e quindi in quella fossa è morta blah blah blah.. ci hanno fatto una piscina e poi uno si è fatto il bagno ed è scomparso”

    Gruppo dei pazzi maniaci:

    “Si dice che in un albergo blah blah un cameriere si diverte a far andare persone anche quando l’ ascensore non c’è blah blah blah e quindi cadono nella tromba dell’ ascensore blah blah e non vengono mai ritrovate…”

    Gruppo zero:
    “Un mio amico mi ha raccontato che una volta sentii al contrario una canzone e scoprì risvolti oscuri blah blah blah la sentii ad alto volume e il giorno dopo lo fucilarono ignoti blah blah blah…”

    L’ incipit

    L’ incipit (l’ inizio, nome messo così per fare figo) è quella parte del tipo “Mio cuggino mi ha detto che…” con cui iniziare a raccontare una leggenda metropolitana.

    Io suggerirei di evitare questi incipit ormai vecchi e passare a ben più moderni:

    “Si dice…”

    E quindi tutta la collana del si impersonale, con “si narra”, “si racconta”…
    “Mi hanno raccontato…”

    E quindi: “ho saputo”, “leggendo sul web…”, “un marocchino mi ha detto che…”, “mi è arrivato un messaggio che…”

    E blah blah blah…

    Dopo l’ incipit mettete il classico “che” ed avviate la proposizione oggettiva per dare un idea generale della leggenda. A meno che non pianificate un racconto completo, uno o due periodi al massimo possono bastare.

    Che caratteristiche deve avere?

    Una leggenda metropolitana deve essere:

    Pseduoverosimile: Ovvero che è una sorta di realtà celata, del tipo “potrebbe succedere” o che fa leva sulle suggestione delle persone.
    Ovvio che se mettete che il fantasma formaggino è uscito dal camino e vi ha mangiato nessuno vi crederà.
    Deve essere paurosa. Non deve far ridere chi la sente raccontare, ma piuttosto anche chi la racconta deve essere in un tal modo “spavantato”. Non deve per forza avere risvolti macabri e splatter, quanto piuttosto misteriosi, o meglio, pericolosi.
    Ovviamente deve essere anonima, è inutile mettere i nomi di persone. A meno che non si tratti di storie del gruppo 1 o 2, ad esempio si può inserire il nome di un luogo particolare, o di una persona particolare… del tipo: “ciccio franco morì in quella piscina”. giusto per dare un pò di credibilità.
    Devono essere cose che potrebbero capitare a tutti, non del tipo “solo a chi si trova nel posto X alla ora Y del giorno Z con l’oggetto W può succedere”.
    Non devono essere cose che succedono più volte. Come ad esempio, il tizio in motocicletta lo ho visto qua, qua e anche là…
    Questo sempre ovviamente a meno che non si tratti del gruppo 2.
    Se si chiedono più dettagli della vicenda, dateli, ma non eccessivi, e sopratutto cercate di darli i più verosimili possibili.
    Il passaparola farà il resto…


    buona lettura!!!!!

    Edited by (¯`·._.·[üñkñ¤w]·._.·´¯) - 21/5/2009, 23:36
     
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  6. Cristian Bruno Brunelli
     
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    se posso dire la mia, ho trovato alcuni file che sono i certificati che mostrano la "occupazione" del cabinato a portland nell'oregon, ma, visto che mi piace far finta che le leggende siano vere, ho studiato un po piu in profindita, e grazie anche ad un libro che possiedo chiamato "l'invenzione degli space invaders" di Martin Amis, parla in un capitolo che la FBI o piu che altro un loro interlocutore con il mondo esterno alla società, dice che in quei cabinati è presente tecnologia superiore a quella presente nel pentagono! fu cosi che proprio in quei anni mandarono uno spot dove un'attore chiamato "l'americano perfetto" cercava di convincere tutti che i videogiochi fanno male, io penso che possa c'entrare qualcosa con polybius, ma è solo perche amo queste leggende e amo cercarci delle soluzioni. se qualcuno è interessato posso passargli tutto quello che ho trovato, tranne il libro ovviamente quello lo ho cartaceo, ma se vi interessa posso mostrarvi il capitolo dove ne parla :D grazie mille e alla prossima!
     
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5 replies since 19/5/2009, 14:20   1162 views
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