Boris

Al contrario, la terza stagione (ma già dalla fine della seconda, Guzzanti che spara al prete) la trovo al momento meno aderente alla realtà (relativamente alle precedenti stagioni). Un esempio: la serie comica che Ferretti prova a dirigere nelle prime due puntate non è quasi più una parodia dei nostri programmi comici scadenti, sembra forzatamente eccessiva. Parlo di Troppo Frizzante, un evidente richiamo alla comicità di Zelig e del Bagaglino. Però diciamo che la critica della comicità insipida e da tormentone arrivava chiara e perfetta già quando uscì il comico Martellone con i suoi slogan ("Bucio di culo!" e "Sticazzi!" nelle prime due stagioni), Troppo Frizzante è davvero troppo stupida per essere vera.

Intendo dire che stavolta esagerano forse troppo sulle situazioni tanto da non sembrare più una critica sociale ma scenette per ridere e basta (tipo la tizia di Milano che al buffet va a chiedere al direttore della fotografia se gradiva cortesemente della cocaina).

Boris ora pensa al grande schermo
"Per prendere in giro Cinecittà"

La serie cult di Sky che si fa beffe della tv diventerà un film a settembre. Con gli stessi attori e ospiti illustri. Intanto è partita sul canale Fx la terza stagione. Sermonti: "E' lo specchio del nostro paese: furbizia e rassegnazione al brutto"

ROMA - Boris è un fortunato pesciolino rosso che, dopo aver assaporato il successo nell'omonima serie televisiva di Fox Italia, sta per diventare la star-portafortuna di un vero e proprio film, atteso nelle sale cinematografiche per l'anno prossimo. "Sì, il film si farà, nel cast ci saranno gli attori della serie televisiva. E la storia questa volta orbiterà anche intorno al mondo del cinema", si limita a dire il produttore Lorenzo Mieli (Wilder), che per scaramanzia non svela troppo del progetto cinematografico. Ma si sa che le riprese del film partiranno a settembre, con new entry tra gli attori in aggiunta al rodato cast storico (Pietro Sermonti, Francesco Pannofino, Caterina Guzzanti, Alessandro Tiberi, Ninni Bruschetta, Antonio Catania, Paolo Calabresi, Alberto Di Stasio). Intanto, la serie tv sfoggia i cameo di Filippo Timi, Paolo Sorrentino, Laura Morante, Massimiliano Bruno.

Aspettando Boris-Il film, in questa terza stagione la serie cult in onda su Fx (canale 119 di Sky, e visibile anche in Dtt su Cielo), appare come proiettata in una dimensione cinematografica. "È vero, questa terza serie è già un gran bel filmone in 14 puntate. La definisco Boris-Il capolavoro: un racconto satirico, intelligente, di certe assurdità che accadono nel mondo degli attori, della tv", spiega Francesco Pannofino, che interpreta un regista alle prese con "una scalcinata troupe che passa dalla telenovela strappalacrime al dramma ospedaliero Medical Dimension: mi si chiede di fare una regia rivoluzionaria, di osare, ma chissà come va a finire".

Pietro Sermonti, che fa "il minchione Stanis", si dice pronto a girare il film. "Ne ho sentito parlare. Non so quando succederà, ma conto di far parte del cast: se non mi chiamano mi incateno", minaccia l'attore, che tesse l'elogio della nuova serie tv. "Boris ha il valore artistico e la densità del miglior cinema italiano. La serie è andata crescendo. È lo specchio dell'Italia in cui viviamo. La rassegnazione al brutto che abita la troupe di Boris si riflette nella poetica del "paraculismo" nostrano: il non rispetto delle regole, la prevaricazione che si ritrova nell'Italia di Berlusconi", dice Sermonti, entusiasta al punto di voler "dedicare una statua agli autori. fanno ridere e pensare, non si innamorano mai della prima idea, evitano le banalità. Boris ha il valore artistico e la densità del miglior cinema italiano".


Davide Marengo, regista di Boris 3, confessa che prima di approdare alla regia era già "un fan della serie tv". Perché? "È ben scritta. C'è un'idea forte, quella di raccontare in chiave satirica non solo i mali dell'ambiente televisivo, ma della nostra società. C'è poca tv che parla in modo diretto ai giovani, in questa serie ci sono riferimenti a personaggi politici, ma in democrazia dovrebbe essere cosa normale". La fatica di girare una serie di qualità? "Si lavora con ritmi serrati, ma si viene ripagati da una troupe e da un cast eccezionali. Il successo viene decretato anche da Internet, dal passaparola".

I tre sceneggiatori dicono poco del progetto cinematografico. "Boris diventa film? Sì, forse. A settembre il primo ciak? Magari. Noi siamo segregati dentro un ufficio senza finestre, sappiamo poco", dicono all'unisono Mattia Torre e Luca Vendruscolo, che firmano insieme a Giacomo Ciarrapico la fortunata serie tv. Poi, Torre dice che "Boris ha già un taglio documentaristico. Con le debite proporzioni, la società, la politica entra nella vita degli attori di questa terza serie". Tappe di avvicinamento verso il film? Vendruscolo evita di parlarne ("Siamo ancora in alto mare"), ma aggiunge che "questa terza stagione di Boris è più profonda. Parliamo di quelli che comandano, che decidono nella rete tv. Raccontiamo le strategie di una tv che cerca di trasformarsi. Ora a René si chiede di fare l'americano. Chissà se ci riuscirà...".

Il pesce era Boris chi se lo aspettava (beh effettivamente la sitcom-fiction ha mantenuto quel titolo...e non si capiva perchè).

Si è visto finalmente dopo circa 30 puntate che faccia ha l'ingegner cane.

Il riferimento al regalo e alla scatolina blu...richiama niente poco di meno Lynch...per chi ha visto "Mullholland Drive" (gran film...citazione voluta o abusata?) il riferimento al contenuto che è niente altro non è che una barca in mezzo al mare mentre nel film era un riavvolgimento come una pellicola della storia....

Allora non sò se sapete che a roma presso Circolo degli artisti si terrà un evento dove verrano presentate le ultime due puntate di Boris con cast presente...l'evento si svolge alle ore 21 del giorno 12 aprile....se siete di roma non mancate e se siete del forum...vediamo di incontrarci...ok?
Io ci sarò!