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-Iena-.
"Una volta Iena mi disse che combatteva per il Paradiso. E pare che lo faccia tutt'ora."
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Finalmente terminato, un progetto che avevo iniziato quasi due anni fa e che non completavo da quasi un anno.
La "LECHUCK SAGA", il racconto che narra la vita di LeChuck dalla nascita alla conquista di Big Whoop, cercando di creare un filo logico ed ordinato, e di porre luce sui molti dubbi.
Eravamo rimasti, quasi un anno fa, all'affermazione di LeChuck ormai divenuto un temuto Capitano pirata. Ed ora la saga è conclusa.
Scoprirete...Chi è lo stregone Voodoo? Chi sono Horatio Torquemada Marley ed Herman Toothrot? Cosa accadde quella notte citata dai pirati dello Scumm Bar, in cui LeChuck arrivò su Melèè? Che fine ha fatto l'equipaggio di LeChuck e Largo? Cosa è avvenuto alla ciurma di Marley? Chi è Ozzie Mandrill? Come ha fatto LeChuck a trovare Big Whoop? E molto, molto altro...
Spero che questa volta non passi inosservata come precedentemente. Da semplice fanfiction quale era è divenuto un racconto di 137 pagine, la produzione più lunga che abbia composto. Se avete un po' di tempo libero, la narrazione scorre leggera ed è un'avventura colma di azione ed appassionante. Vi cito qualche passo:
"Entrò. Il tempio era piccolo e buio. Candele spente ai lati conducevano ad un piccolo tempio ricolmo di fiori. Al centro vi era un grande palo, chiamato poeaut-mitan, con il quale gli spiriti comunicano con gli uomini. Sull’altare vi era un baule di legno antichissimo. Ai piedi dell’altare lo spettacolo più sconvolgente.
Un vecchio con gli occhi bianchi, le orecchie che sembravano cadere al peso dei grandi orecchini, una lunga barba bianca, un fisico magro stroncato dalle rughe e dalle ossa che parevano bucare la pelle, stava seduto con le gambe incrociate come in meditazione. Sulla sua fronte, in vernice rossa, erano tracciati dei segni misteriosi."
"Si guardò intorno, ammirando quegli oggetti pregiati ma senza toccare nulla, nonostante la tentazione istintuale fosse forte. Una voce lo fece voltare. Una voce acuta e pungente ma raffinata al contempo.
“Benvenuto!”.
LeChuck si voltò e vide di fronte a sé un uomo di colore, non molto alto, privo di capelli, con un elegante mantello nero ed una camicia di bottoni dorati, che sorseggiava da un’ampolla di vetro del buon vino. Era Re Andrè."
"E quando l’Isola appariva più vicina, LeChuck ordinò alla nave di fermarsi, nell’aperto mare che pareva una tavola scura con spruzzi di dorata luna. Sarebbe andato da solo. La nave si perse in un cumulo di nebbia. Bob guardò con uno sgomento misto ad una punta di ammirazione quella figura imponente sollevarsi in aria e prendere il volo nel cielo, silenzioso. Vi erano due opposti quella notte. La nave silente e odorante morte, di fantasmi persi nell’ombra di vite perdute, dannati senza forma né colore, con un Capitano che solcava l’aria silente come una statua. E poi vi era l’Isola. In festa. Profumata di notte passata a fare bisboccia. "
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