le 6 verità

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  1. guybrush treepwood
     
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    cacca andyniana
     
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  2. guybrush treepwood
     
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    :hino: :hino: :hino: :hino: :hino: :hino: :hino: :hino: :hino: :alienff: :hino: :hino: :alienff: :asd: :asd: :asd: :asd: :asd: :asd: :yes: :yes: :ceslavi:
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    cacca.jpg

     
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  3. canadacow
     
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    MALEDETTI LADRONI!!
     
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  4. LargoLagrande
     
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    perché ho paura che avremo una generazione di coprofagi in futuro?
     
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  5. enigmaman
     
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    Notare:
    Topic scemo.
    Off topic gratuito.


    Potrebbe diventare il temibile topicm più inutile dell'anno image :bewaretheadmins:
     
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  6. Jacob Flint
     
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    Non immaginate nemmeno il potere della puleggia natante impastata nella sua stessa testardaggine. Essa è sedula al cacare sulle teste dei piccioni al mero scopo di beffare don prodi per la sua qudrangolarità. E non dimentichiamoci del capitano dal pugno facile: esso sarà sempre nei nostri cuori però evitando, da furbone, i nostri culi liberatori e accenti. Poi, dico io, come si fa a saltare la striscia senza rendersi conto di non saper contare una benemerita avvezzaggine al proprio ventilatore?
     
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    Aspirante Re dei Pirati

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    La risposta alla domanda fondamentale su: la vita, l'universo e tutto quanto ha come obiettivo l’unlock dell’iPhone 3G. In rete gira un video non ufficiale del primo dispositivo basato su Android di Google, con il supporto di Giacomo Maiolini, proprietario della TIME Records, fonda l'etichetta Rise Records che diventa presto una delle più rispettate etichette europee. L'eroe supremo di Nintendo affronta la battaglia finale… nello spazio, a detta dello stesso Altberg, la sua musica è composta sul suo computer usando il programma Fruity Loops FL Studio. Qualche tempo fa vi avevamo riportato un rumor secondo il quale Infinity Ward (sviluppatore dei primi due e del quarto Call of Duty) fosse al lavoro su di un presunto Call of Duty 6 ambientato in una sorta di futuro fantascientifico. Di animali ibridi su eco|blog ne abbiamo parlato diverse volte, con i wolphin, ibridi fra orca e delfino, il ligre, bellissimo ibrido fra tigre e leone e gli zonkey, metà zebra e metà asini.
     
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  8. Dr. Jones
     
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    In fisica, la Teoria della Relatività si fonda sul Principio di Relatività, ovvero Principio di Covarianza, secondo il quale le grandezze utilizzate nella descrizione di un sistema fisico devono essere espresse in una forma che sia indipendente dal sistema di riferimento; più esplicitamente, un sistema di riferimento è un sistema di coordinate rispetto al quale si scrivono analiticamente le espressioni delle entità soggette a studio, e, conseguentemente, la forma di queste espressioni risente, in generale, del particolare sistema di riferimento utilizzato, sebbene, in linea di principio, ciò non dovrebbe avvenire: il fatto di dover richiedere l'indipendenza da qualunque particolare sistema di riferimento impiegato per esprimere formalmente le grandezze fisiche rappresenta il contenuto del principio di covarianza.
    In geometria differenziale, il calcolo differenziale assoluto ne costituisce la branca che studia le regole di calcolo differenziale applicato ai tensori; un tensore è un'entità geometrica definita attraverso la sua legge di trasformazione per cambiamenti generali di coordinate
    A qualunque scala si osservi, l'oggetto presenta sempre gli stessi caratteri globali.
    Una sostanziale differenza tra un oggetto geometrico euclideo ed un frattale è il modo in cui si costruisce. Una curva piana, infatti, si costruisce generalmente sul piano cartesiano, utilizzando una funzione del tipo
    frattali lineari sono quelli la cui equazione generatrice contiene solo termini del primo ordine, e quindi si ha un algoritmo di tipo lineare.
    Questi frattali possono essere studiati con l'ausilio di un immaginario duplicatore di figure: la fotocopiatrice a riduzioni, una macchina metaforica ideata da John E. Hutchinson, un matematico della Australian National University a Canberra.
    Questa macchina funziona più o meno come una normale fotocopiatrice con variatore di riduzione, ma ne differisce per il fatto di avere più lenti di riduzione, ciascuna delle quali può copiare l'originale collocato sulla macchina.
    Le lenti possono essere predisposte secondo diversi fattori di riduzione e le immagini ridotte possono essere collocate in qualsiasi posizione. La figura può quindi essere spostata, allungata, accorciata, riflessa, ruotata o trasformata in tutti i modi, purché le varie trasformazioni risultino essere delle omotetie e i segmenti di retta dell'originale rimangano dunque segmenti di retta.
    Il modo in cui l' immagine viene spostata e ridotta è determinato dall'algoritmo. Mediante un meccanismo di feedback l'immagine è elaborata ripetutamente, e tende via via a una forma frattale.
    Esistono diversi tipi di frattali non lineari, la cui equazione generatrice è di ordine superiore a 1.
    Uno di questi si basa sulla trasformazione quadratica ed è stato oggetto di attenzione particolare, poiché produce una grande ricchezza di forme geometriche a partire da un algoritmo piuttosto semplice ed è strettamente collegato all'odierna teoria del caos.
    La teoria su cui si basa questo frattale quadratico fu descritta per la prima volta nel 1918 dal matematico francese Gaston Julia, che si trovava allora in un ospedale militare, convalescente delle ferite riportate durante la prima guerra mondiale. Tanto le sue ricerche quanto quelle contemporanee del suo accanito rivale Pierre Fatou, e basate sul comportamento della trasformazione g(z) = z2 + c, furono presto dimenticate fino alla rielaborazione da parte di Benoît Mandelbrot.
    L'impresa intellettuale di Julia e Fatou è particolarmente notevole perché, non esistendo a quel tempo calcolatori elettronici, essi potevano contare solamente sulle proprie capacità intrinseche di visualizzazione.
    I frattali finora esaminati possono essere considerati deterministici. Benché i processi aleatori, come per esempio il lancio di un dado, possano aiutarci a produrre immagini frattali, essi non hanno alcun effetto sulla forma frattale finale. La situazione è ben diversa per un'altra classe di frattali, i cosiddetti frattali aleatori. Per generare un frattale di questo tipo si può cominciare con un triangolo giacente su un piano arbitrario.
    I punti medi di ciascun lato del triangolo sono collegati tra loro e il triangolo è così diviso in quattro triangoli più piccoli. Ciascun punto medio è poi alzato o abbassato di una quantità scelta a caso. Lo stesso procedimento è applicato a ciascuno dei triangoli più piccoli e il processo è ripetuto all’infinito. All’aumentare del numero delle iterazioni, comincia a formarsi una superficie sempre più ricca di particolari. In questo «metodo dello spostamento dei punti medi», l’entità aleatoria dello spostamento dei punti medi è retta da una legge di distribuzione che può essere modificata fino a ottenere una buona approssimazione della superficie di cui si vuol costruire il modello.
    Per un modello di una superficie relativamente liscia, le trasformazioni usate dovrebbero prevedere una regola per cui gli spostamenti dei punti medi diventino piccolissimi già dopo poche iterazioni. Una regola del genere aggiunge solo piccole prominenze sullo sviluppo complessivo.
    Per rappresentare invece una superficie accidentata, come ad esempio la topografia di una catena montuosa, è meglio far diminuire di poco l’entità degli spostamenti a ogni iterazione.
    La riflessione è spesso anche chiamata enantiomorfismo, e due oggetti ottenuti l'uno dall'altro tramite riflessione sono detti enantiomorfi. Un oggetto chirale, assieme alla sua immagine riflessa, forma una coppia enantiomorfa.
    Il quinconce è la disposizione di cinque unità nel modo in cui è tipicamente raffigurato il 5 sulla faccia di un dado o su una carta da gioco.
    Le emulsioni fanno parte di una classe più generale di sistemi a due fasi chiamati colloidi.
    Questo metodo per costruire superfici ha molte applicazioni. È stato impiegato per ottenere modelli dell’erosione del suolo e per analizzare le registrazioni sismiche al fine di capire i cambiamenti nelle zone di faglia. Questo concetto è stato usato da Richard E. Voss, collega di Mandelbrot al Thomas J. Watson Research Center, per generare immagini molto realistiche di pianeti, satelliti, nubi e montagne.
    Il lavoro di gran lunga più riuscito in questo campo è quello sul cosiddetto potenziale elettrostatico dell’insieme di Mandelbrot.
    Si immagini che l’insieme sia dotato di carica elettrica. Si potrebbe misurare il potenziale collocando una carica puntiforme all’esterno dell’insieme e misurando la forza elettrostatica agente su quel punto. Risulta che il calcolo del potenziale è strettamente legato alla successione 0, c2 + c, (c2 + c)2 + c, ..., usata per stabilire se un c appartiene o no all’insieme di Mandelbrot.
    La proprietà forse più affascinante dell’insieme di Mandelbrot è che esso può essere considerato un «deposito» di immagini di efficienza infinita: oltre a suddividere gli insiemi di Julia in connessi e non connessi, l’insieme di Mandelbrot funge anche da indice diretto e grafico di un numero infinito di insiemi di Julia.
    Ingrandendo l’insieme di Mandelbrot intorno a un punto c situato sulla sua frontiera, appaiono forme che sono anche gli elementi costitutivi dell’insieme di Julia corrispondente al punto c. Questa scoperta, tuttavia, non è stata ancora rivestita di tutto il necessario rigore matematico.
    Tan Lei, un giovane ricercatore di talento che lavora all’Università di Lione, ha dimostrato che l’insieme di Mandelbrot si comporta in questo modo per la maggior parte dei valori del parametro c situati esattamente sulla frontiera dell’insieme.
    In matematica, un oggetto geometrico è chirale se è differente dalla sua immagine riflessa. Più precisamente, per "differente" si intende che non è possibile trasformare l'immagine riflessa nell'oggetto originario tramite traslazioni e rotazioni.
    Il concetto di chiralità si applica alle figure geometriche piane e spaziali. Si applica anche a concetti elaborati più recentemente dalla matematica moderna, come i nodi o le varietà.
    La riflessione è spesso anche chiamata enantiomorfismo, e due oggetti ottenuti l'uno dall'altro tramite riflessione sono detti enantiomorfi. Un oggetto chirale, assieme alla sua immagine riflessa, forma una coppia enantiomorfa.
    Il quinconce è la disposizione di cinque unità nel modo in cui è tipicamente raffigurato il 5 sulla faccia di un dado o su una carta da gioco.
    Le emulsioni fanno parte di una classe più generale di sistemi a due fasi chiamati colloidi.
    Tipiche emulsioni sono i sistemi acqua in olio (A/O, dove l'acqua è dispersa in olio, come per esempio nella maionese), oppure olio in acqua (O/A, dove è l'olio a essere disperso in acqua, come nei detergenti).
    L'emulsionante può già essere contenuto nella sostanza da emulsionare (emulsioni naturali) o viene aggiunto con il veicolo (emulsioni artificiali).
    Sono emulsioni naturali, stabilizzate da proteine, il latte e il burro.
    Le emulsioni artificiali sono utilizzate in farmacia (olio di fegato di merluzzo emulsionato), in cosmesi (creme), nell'industria dei detersivi, dei lubrificanti, delle vernici, degli insetticidi, e si preparano mediante emulsionatori, costituiti da recipienti in cui sono montate una o più eliche che ruotano ad alta velocità.
    L'anisotropia (opposto di isotropia) è la proprietà per la quale un determinato oggetto ha caratteristiche che dipendono dalla direzione lungo la quale esse sono considerate.
    Per esempio, la radiazione di un'antenna può essere anisotropa se il campo generato varia con la direzione di irradiamento; un materiale è anisotropo se le sue caratteristiche fisiche (conducibilità elettrica e termica, proprietà ottiche...) o il suo comportamento meccanico (rigidezza, resistenza, tenacità...) sono differenti in direzione longitudinale e trasversale. In un certo senso, l'anisotropia rappresenta per la direzione quello che la disomogeneità rappresenta per lo spazio. Spesso questa caratteristica riflette la struttura atomica del materiale, come accade ad esempio per i cristalli e le rocce, dove essa determina la dipendenza delle proprietà fisiche dalla direzione di propagazione dei campi elastici.
     
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  9. Jacob Flint
     
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