Stemmle spiega Elaine

finalmente!

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  1. 0LM0
     
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    Quoto entrambi.. Nonostante il finale abbia lasciato alcune cose traballanti sono fiducioso in una seconda stagione che metta in luce questi punti lasciati oscuri..
    Spero che la cosa sia voluta e non casuale per una questione di fretta o dimenticanza..
    Allo stesso tempo spero che la seconda stagione ruti intorno a questi punti già dai primi capitoli per poi evolversi in qualcosa di più grande come è successo con Tales..
     
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  2. Vitoner
     
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    Anche se fosse casuale gli utenti di tutto il mondo oramai gli hanno talmente rotto i coglioni che molto probabilmente ci metteranno una pezza :asd:
     
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    Nostromo

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    Stemmle, su mia sollecitazione nel forum, espande la spiegazione su altri punti oscuri, cioè la cinta magica di LeChuck e la questione dell'anello. ;)

    LeChuck's Trust Belt is something that just sort of enhanced human LeChuck's natural charisma. Elaine likely never REALLY got sucked in by it, although she probably had undoubtedly had moments where her resolve was tested.

    Elaine's handing Guybrush her ring is an interesting lil' plot point, innit? She had no idea that her hubby would be stuck in the afterlife, nor that the rules for getting out of the afterlife would neatly coincide with offering up said ring. And yet, she intuitively KNOWS to give it to him, and makes sure he keeps his hands on it, even AFTER she's fully f-ed up by the Pox (note how ticked she gets on the stand when Guybrush points out the ring on the evidence stand). She knows the ring is important, and does everything she can to reinforce its importance, even though she really can't have ANY idea WHY its important.


    Comico che anche uno degli autori usi "probably". :lol:
     
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  4. Voodoomaster
     
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    CITAZIONE (Vitoner @ 22/1/2010, 12:12)
    Anche se fosse casuale gli utenti di tutto il mondo oramai gli hanno talmente rotto i coglioni che molto probabilmente ci metteranno una pezza :asd:

    Ma meglio così!! E' a questo che servono le rotture di coglioni :asd:

    Specialmente se pensi che sono corsi a mettere una pezza anche per cose come "Come mai Morgan non si è presa la Pox", infilandone subito il dialogo in "Trial and Execution"...:asd:

    Comunque la spiegazione di Stemmle continua ad essere convincente. Senza contare che l'importanza dell'anello "percepita" da Elaine può essere di mille livelli : simbolica, derivante dai fatti di Curse in cui aveva annullato un'altra maledizione, etc...
     
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  5. Vitoner
     
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    CITAZIONE
    Specialmente se pensi che sono corsi a mettere una pezza anche per cose come "Come mai Morgan non si è presa la Pox", infilandone subito il dialogo in "Trial and Execution"...:asd:

    COSA? Hanno aggiunto dei dialoghi? Non lo sapevo! Hanno "aggiustato" anche altri episodi?
     
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  6. Voodoomaster
     
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    No no...intendo : subito dopo l'Episodio 3 nacque il topic sul forum, ed immediatamente nell'Episodio 4 ci misero la "pezza ufficiale". Così lavorano, quindi se hanno fatto così per un inezia, immagino che ora per un argomento di discussione che ha alzato tanta polvere nel prossimo episodio cercheranno di capire in ogni modo come provvedere...
     
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  7. Vitoner
     
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    Mi hai fatto prendere un colpo :ehmsi:
    Stavo già per riscaricarmi l'episodio :ehmsi:
     
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  8. Nemiant
     
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    Ma secondo me la storia dell'anello è l'ultima delle questioni. Anzi non c'è neanche da discutere, Elaine lo dà perchè è sua moglie e Guybrush lo usa perchè al momento quello c'ha...
    Tutti le domande su Elaine nascono su una semplice frase dove lei fa capire che aveva previsto qualcosa, ma è solo una moglie che si sta vantando di essere lungimirante (come ogni donna dice di avere il sesto senso).

    Una domanda vera sarebbe chiedere perchè è stato inserito il dramma gratuito in un monkey island, ma pure io sono arrivato a capire che volevano rivoluzionare la serie.
     
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    Nostromo

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    CITAZIONE (Nemiant @ 22/1/2010, 12:43)
    Ma secondo me la storia dell'anello è l'ultima delle questioni. Anzi non c'è neanche da discutere, Elaine lo dà perchè è sua moglie e Guybrush lo usa perchè al momento quello c'ha...

    E secondo me in origine, prima che Ron sottolineasse che voleva un'Elaine più consapevole, l'idea era solo quella.

    CITAZIONE (Nemiant @ 22/1/2010, 12:43)
    Una domanda vera sarebbe chiedere perchè è stato inserito il dramma gratuito in un monkey island, ma pure io sono arrivato a capire che volevano rivoluzionare la serie.

    La domanda è stata fatta, non mi ricordo più in quale delle varie interviste, e Grossman rispose proprio quello che hai detto, ma non parlò di "rivoluzione", quanto di "evoluzione".
     
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  10. Zomantic
     
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    Olà!

    A me queste interviste hanno fatto piangere: la Telltale colta con le mani nella marmellata, per non dire peggio. Ma ho aspettato a dire la mia, e col tempo mi sono fatto un'idea un po' diversa. Ho postato il masochistico megaintervento che vi quoto qui sul forum di Lucasdelirium, perché mi sembrava il luogo più adatto. Ma vorrei sapere anche la vostra.

    CITAZIONE
    CITAZIONE
    That's what we did with Monkey Island, right? We brought it back and we reimagined Monkey Island with the Special Edition. We're working with Telltale on the Tales Of series. So, we kind of are bringing it back a little bit.

    Darrell Rodriguez


    E se stessimo sbagliando tutto?

    Il cofanetto di Tales of Monkey Island è quasi pronto. I cinque capitoli saranno raccolti su di un unico DVD, e comporranno una grande avventura grafica da giocare tutta d'un fiato. Monkey Island V. Come si è sempre fatto in passato, come fu Secret, come fu LeChuck's Revenge, com'è oggi Ghost Pirates of Vooju Island. Si parla addirittura di eliminare le introduzioni di Voodoo Lady e tutti i titoli di coda: l'esperienza sarà più immersiva senza dover saltare da un menu all'altro. Come un vecchio feuilleton, l'avventura di Guybrush si ricomporrà finalmente tra le nostre mani.

    O forse no.

    Per me le quattro interviste di SilverWolfPet sono state una pugnalata al cuore. Irriconoscibile Telltale! Tutte le mie piccole certezze sulla perfetta articolazione della serie smontate da una ricostruzione intricata e potenzialmente contraddittoria. Darin che conferma un finale confuso e miseramente privo di mistero. Grossman accondiscendente, quasi disinteressato. La primadonna Vanaman che proclama soltanto la sua bravura nel presentare Morgan - senza sapere, però, dov'è finito il suo corpo nel capitolo successivo. E poi il mio mito Stemmle, ridotto a misero equilibrista tra i piatti di una storia assolutamente improbabile.

    Che delusione. Ma com'è possibile che il team capace delle finezze di continuity della seconda stagione di Sam & Max (
    SPOILER (click to view)
    il piano perfetto dei mariachis, le porte dell'inferno aperte sin dal primo episodio
    ) si riduca a questa gran confusione? Due sembrano i colpevoli:
    - l'approccio produttivo "per autori e registi" cominciato con Strong Bad: là trovammo già una scrittura altalenante e uno sviluppo complessivo molto più artificioso;
    - il matto Ron Gilbert: deve aver incasinato tutto presentandosi a lavori già ben avviati, insistendo per l'Elaine più libera che abbiamo visto schizzare da un episodio all'altro.

    Così, rigioco. Ma non ricomincio tutto quanto da capo, no: prendo solo il capitolo responsabile della catastrofe, Rise of the Pirate God. E, ammetto, ha perso parte del suo fascino: noti i retroscena spiattellati da Stemmle e soci, la condotta dei protagonisti (di Elaine soprattutto) è quasi noiosa nella sua linearità, mentre i discorsi di Voodoo lady non sembrano più così seducentemente sibillini.

    A metà capitolo, però, mi torna da dire "chissenefrega". Perché, dopotutto, per me resta splendido?

    Una digressione: con questo post non intendo far cambiare idea a nessuno (men che meno al grande Diduz!) su Rise of the Pirate God e su Tales. Per me il problema che molti hanno avuto con quest'ultimo capitolo resta un fatto estetico, più che interpretativo. Se Rise non vi ha scosso da subito, difficilmente lo farà in futuro. Anzi...

    Rise of the Pirate God è un mini-über-Monkey Island: la quintessenza della saga, la riproposizione di temi e conflitti arcinoti. Ne è però anche un drammatico superamento: i ruoli sono del tutto invertiti, è il nostro Guybrush a doversi dannare (due volte) per tornare in vita, per rivedere Elaine. In qualche modo è un calco speculare di Secret: comincia su un'ignota isola azzurra, prevede tre prove, un viaggio in un'altra dimensione, lo scontro con LeChuck e la scoperta di un'Elaine più consapevole e autosufficiente di quanto pensassimo. Nell'orizzonte limitato del capitolo il modo in cui la nostra bella eroina si comporta è del tutto coerente: deve far sì che Guybrush torni dal regno dei morti ogni volta, perché possa adoperare la spada; in più è ipnotizzata dal voodoo della Esponja (come lo fu dalla fibbia sorridente). Ma gli autori devono far sì che lei abbandoni Guybrush anche per sostenere il parallelismo tra lui e LeChuck, a sua volta innamorato rifiutato più volte.

    Il parallelismo e il rovesciamento speculare di cui parlo sono caratteristiche del solo capitolo finale: fino alla morte di Guybrush tutto questo non era nemmeno lontanamente intuibile. Anche la coerenza di Rise si ferma qui: se estendiamo lo sguardo al di là dei suoi confini, imperfezioni di continuity più o meno insanabili cominciano a spuntare come funghi. Si prenda solo il finale di Trial and Execution: Elaine non sembra affatto intenzionata a immolarsi a LeChuck con la rassegnazione che le vediamo addosso nel capitolo dopo.
    Eppure, al di là delle contraddizioni (Elaine, ma anche la morte di Morgan, il diario di Voodoo Lady...), in questo dittico finale c'è una profonda unità tematica: la maturazione dei personaggi e delle situazioni, e la vertigine di un loro completo ribaltamento. La rottura narrativa si accompagna ad una rottura stilistica e di scrittura che ben riflette la differenza tra i suoi due autori: Stemmle, geniale nella sua incredibile classicità, mette i personaggi alla sbarra, li fa parlare, rivelarsi, odiarsi, uccidersi; Darin, certamente derivativo, certamente goffo, ma bravo ad allestire atmosfere e scene madri, ci riporta in un mondo già visto e già sentito, in cui tutto però si fa irriconoscibile e scioccante (merito di qualche sua illuminazione, sì, ma anche del suggestivo design delle ambientazioni e dei personaggi secondari - e qui ci è stato confermato l'apporto di Gilbert - e delle musiche straordinarie di Land).

    In Rise of the Pirate God Elaine sembra tradire Guybrush, ma lo fa per una ragione ben precisa: recuperare la spada e far sì che lui inverta l'incantesimo all'Esponja. Se ci fermiamo qui non ci sono altre perplessità, la coerenza interna è innegabile. Il suo comportamento, inoltre, è funzionale all'arco narrativo di questo capitolo, al ribaltamento che gli è particolare. Lo stesso per Trial, in cui Elaine è in preda alla Pox e bisognosa delle cure di un Guybrush eroico fino all'ultimo, fino all'imprevedibile, immensa sconfitta; per Leviathan, in cui è in crociera con LeChuck come Guybrush con Morgan; per Spinner Cay, in cui si fida del redento LeChuck perché, ammettiamolo, sembra davvero un bravo ragazzo ora. Vista al contrario, invece, anche alla luce delle dichiarazioni dei Telltale, la situazione è terribilmente contorta: soprattutto perché (ci viene detto negli ultimissimi minuti di gioco) Elaine sapeva, tutto e da subito. Diduz ha dettagliatamente elencato i grattacapi che nascono da questa rivelazione, non insisterò oltre. Mi preme far notare, invece, come i creatori abbiano evidentemente destinato un'attenzione maggiore alla coerenza (narrativa ma anche tematica ed estetica) interna a ciascun capitolo che a quella della confusa storia principale.

    Allora, se stessimo sbagliando tutto?

    Il titolo Tales of Monkey Island non significa nulla di preciso. È certamente accattivante, funziona bene, ma non dice niente sulla Pox, sulla ricerca dell'Esponja, sul Narvalo Urlante, su Morgan. Per di più è al plurale. Che senso ha, se si tratta di UN'avventura, di UNA storia? Ecco la risposta. Tales of Monkey Island non è il titolo di un videogioco. È il titolo di una serie. Non è Monkey Island V. È Tales of Monkey Island.

    Con Tales la Telltale ha fatto ben altro che offrirci Monkey V a pezzi. Con Tales la Telltale ha inaugurato la sua prima autentica serie (serializzata). La prima stagione di Sam & Max, come Strong Bad e Wallace & Gromit, era quella di una sit-com: episodi autoconclusivi con una semplice storia sullo sfondo. La Season Two è un caso a parte, che forse resterà senza seguito: là evidentemente tutto fu pianificato nel dettaglio da subito, e si vede dalla ricchezza dei tocchi di classe e dalla scorrevolezza complessiva. A Tales of Monkey Island (che pure ci fu venduto così) tutto questo è mancato: il progetto è evidentemente maturato di continuo nelle mani di autori ansiosi di trasformare la storia. Van Winslow è diventato l'adorabile cazzone che conosciamo a partire dal trattamento che ne ha fatto Darin in Spinner Cay: Vanaman lo ha graziato con un paio di belle battute in Leviathan e lui è potuto tornare in Rise, godendo anche dell'amore di una bella Vacayliana. Il caso del Grog XD argentino è scoppiato a fine agosto: un piccolo riferimento era pronto per ottobre, un vero e proprio cameo per dicembre. Col concorso "Designer for a day" la gag di una fan è diventata parte integrante di Trial & Execution. E questa è sicuramente la punta dell'iceberg: chissà quanto altro è successo dietro le scene, Gilbert a parte.

    Tales of Monkey Island è nato come una serie. Si spiegano molte cose: le affermazioni di Grossman su un ipotetico Monkey 5 formato blockbuster da contrapporre alla serialità di Tales, la sua insistenza sulla necessità di tenere i capitoli separati anche su DVD, il suo riferirsi ad "episodes" e a "season" nell'ultima intervista. Episodi, non capitoli, stagione, non avventura. Grossman è sicuramente consapevole del significato di questa svolta: se altrove si è detto diversamente è probabilmente perché la Telltale doveva cercare di ingraziarsi la testardissima vecchia guardia di fan, che, appunto, non voleva altro che Monkey Island V.

    I personaggi di Tales sono quelli di una serie: la bellissima Morgan, nata ad hoc, ne è un esempio perfetto. Citata - ambiguamente tra l'altro - nel primo episodio e introdotta da un colossale cliffhanger, Morgan cambia continuamente: è un'assassina spietata, poi una seducente compagna di avventure, poi una traditrice, poi un'incompresa. Infine una vittima. Nelle avventure grafiche la morte è un fatto raro, sorprendente; nelle serie capita di continuo.

    I conflitti di Tales sono quelli di una serie: un equilibrio difficilissimo, una tensione che non va mai spezzata. Tutto deve muoversi verso una risoluzione che più pare vicina più resta inarrivabile. L'ambiguità è un imperativo: i ruoli non possono essere stabili, devono poter mutare continuamente. Ebb and flow of destiny: una raccomandazione più che un'eventualità.

    La coerenza di Tales è quella di una serie. E come tale si sottomette a leggi di spettacolarità in cui la sorpresa immediata dello spettatore/giocatore chiamato in causa ha un'importanza decisamente maggiore che la perfezione del disegno complessivo. Se l'episodio che hai per le mani adesso funziona bene, la continuità con ciò che è accaduto in precedenza conta poco. Può darsi che in Tales la cosa non abbia funzionato alla perfezione (se ricordo con sicurezza di aver visto un'Elaine diversa un mese fa, ho tutto il diritto di storcere il naso), ma è l'intenzione che va sottolineata. La mano di Guybrush è un altro dettaglio deliberatamente abbandonato a sé stesso: in Spinner Cay si fa un riferimento compromettente a una tecnologia Vacayliana in grado di ricucire arti perduti, ma nel finale non se ne fa assolutamente menzione. Qualcuno ha cambiato idea o è stata giusto una provocazione? Di false piste di questo genere ce ne sono a bizzeffe: sono campanelli d'allarme che non aprono la strada a eventi futuri ben determinati, ma emozionano semplicemente lo spettatore, giocano con le sue aspettative.

    Insomma, Tales of Monkey Island, pur coi suoi difetti, è qualcosa di epocale per la Telltale e per noi avventurieri. E la rivoluzione è sicuramente appena cominciata.

     
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  11. Voodoomaster
     
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    Molto bello come articolo, sai, e credo di condividerlo in gran parte.

    D'altronde, se non si interpreta come prima stagione di una serie ben più grande, Tales of Monkey Island ha davvero poco significato. Come dici tu, i Telltale in tutti gli altri loro titoli hanno sempre approfondito molto la coerenza narrativa, mentre qui parrebbero avere tralasciato molte cose. Ma sai, io credo che appunto siano stati semplicemente "sciatti" fino ad un certo punto (il passaggio di mano in mano, la fretta, e l'ansia di gestire un marchio così importante ha sicuramente provocato qualche alterazione nel loro classico modo di agire), oltre il quale però c'è stata la chiara ed intenzionale voglia di lasciare dei (molti) punti in sospeso perchè vengano compresi nel ben più ampio progetto narrativo di una prossima stagione (o, perchè no, più prossime stagioni).

    Per la quale, visti appunto i precedenti, immagino che abbiano già pronte quelle 3-4 trovate geniali che mettano a posto tutte quelle che nel primo Tales sembrano piccole inconsistenze. Ho solo paura che la Lucas si intrometta (anche se, sinceramente, ne dubito visti i profitti che il gioco ha portato e la voglia generale di rilanciare il brand), ma per il resto sono pronto a scommettere tranquillamente qualunque cosa sul fatto che uscirà una nuova stagione entro un anno e mezzo, e che già dalle prime battute troveranno degli stratagemmi per mettere a posto qualunque punto ignoto o mal spiegato di questa prima stagione.

    Per il resto condivido, a volte ancora non riesco a capacitarmi dell'epocalità del progetto. Più ci rigioco, specialmente con le patch in italiano, e più ci prendo gusto per la genialità con cui il gioco è stato confezionato. Con Mi1, 2 e 3 eravamo più piccoli, impressionabili, e ci facevamo più trasportare da un gioco. Eppure loro hanno saputo riscoprire quella stessa alchimia e farci trasportare vent'anni dopo come allora. Fantastico!

    Edited by Voodoomaster - 25/3/2010, 11:53
     
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  12. SlavghterCvlt
     
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    Bello l'articolo che condivido pure .. purtroppo non riesco a tradurre bene l'articolo mi ci dovro impegnare :P (faccio proprio schifo con l'inglese)
    Però tutto sommato come voodoo confido nella telltale che secondo me ci regalerà una nuova stagione nel quale sicuramente scioglierà qualche nodo

    SPOILER (click to view)
    Fortunatamente noto che non è successo il fenomenbo che mi aspettavo del tipo: "che finale schifoso" "ma è stato ron a incasinarlo" "ah si infatti è geniale"
     
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  13. Zomantic
     
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    CITAZIONE (Voodoomaster @ 25/3/2010, 09:31)
    Ma sai, io credo che appunto siano stati semplicemente "sciatti" fino ad un certo punto (il passaggio di mano in mano, la fretta, e l'ansia di gestire un marchio così importante ha sicuramente provocato qualche alterazione nel loro classico modo di agire), oltre il quale però c'è stata la chiara ed intenzionale voglia di lasciare dei (molti) punti in sospeso perchè vengano compresi nel ben più ampio progetto narrativo di una prossima stagione (o, perchè no, più prossime stagioni).

    Sì, esattamente. Tales è imperfetto, senza dubbio, ma anche in questo è grandissimo. Come ho scritto sul forum di Lucasdelirium, Sam & Max potrà essere coerente, rifinito e oliato quanto vuoi, ma se paragonato a Tales sembra ancora statico e senza respiro.

    CITAZIONE
    Per la quale, visti appunto i precedenti, immagino che abbiano già pronte quelle 3-4 trovate geniali che mettano a posto tutte quelle che nel primo Tales sembrano piccole inconsistenze.

    Può darsi... Non so quanto geniali però! La Telltale cita spesso Lost come modello di serialità, e lì le trovate di questo tipo abbondano. Il fatto è che secondo me, per quanto possano impratichirsi col tempo, con Tales hanno davvero cambiato rotta: ora mirano all'esperienza del singolo episodio e a una saga di ampio respiro, non più all'avventura compatta di 15/20 ore.
    Non so davvero come andranno le cose con il nuovo Sam & Max, però. Lì lo stile è sempre stato quello di una sit-com: comicità in primo piano e snodi più flessibili. C'è da dire che Chuck Jordan non manca un'occasione per ricordarci quale attento spettatore di Lost sia in realtà... Che la fantascienza di questa nuova stagione diventi l'occasione per fondare una mitologia più complessa dietro al duo? Vedremo.

    CITAZIONE
    Per il resto condivido, a volte ancora non riesco a capacitarmi dell'epocalità del progetto. Più ci rigioco, specialmente con le patch in italiano, e più ci prendo gusto per la genialità con cui il gioco è stato confezionato. Con Mi1, 2 e 3 eravamo più piccoli, impressionabili, e ci facevamo più trasportare da un gioco. Eppure loro hanno saputo riscoprire quella stessa alchimia e farci trasportare vent'anni dopo come allora. Fantastico!

    Hai proprio ragione. Anch'io non riesco a smettere di rigiocarlo, apprezzandolo ogni volta un po' di più. Epocalità è la parola giusta anche per me.
     
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  14. SlavghterCvlt
     
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    Ciò che dice Stemmle spiega molte cose a dire il vero troppo.
    Sono l'unico che rigiocandoci è apparso tutto cosi logico fino a quando elaine diceva "si era tutto un mio piano" .
    Che poi si ci poteva stare ma avrei trovato più logico una spiegazione tipo "si avevo un piano ben preciso ma, non mi aspettavo che la pox mi avesse infettata, non avrei immaginato che le chuck ti avesse ucciso ecc ecc. cosi poi ho agito d'istinto"
    Bastava un Elaine ansiosa e preoccupata per guy alla fine per "salvare il gioco"
    Che poi in fn dei conti lo reputo un gioco da 9 e mezzo

    La discussione sull'anello mi sembra invece del tutto logica: - elaine da il suo anello come segno d'amore o quello che volete; - guy alla fine ci trova tutte le caratteristiche che lo possono riportare in vita.



    Sarà che non mi faccio troppe pippe io :D

    Edited by SlavghterCvlt - 28/3/2010, 14:39
     
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28 replies since 21/1/2010, 16:30   434 views
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