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Cominciamo dalla trama. La trama è semplice semplice; un giornalista Kazaco (non se si scrive così, perdonate l'errore) va in America per studiare gli usi e costumi degli USA; ma mentre è lì, guarda per caso in tv Baywatch e si innamora di Pamela Anderson, cominciando a girare l'America per trovarla. Tutto il film è girato come un documentario, quindi non ha una buona qualità video, cosa che si può notare facilmente dopo i primi secondi di film.
Non è di certo questo quello che colpisce di Borat, ma è che Borat è l'unico attore del film. Sì perchè tutti quelli intorno a Borat (a parte i kazaci) non sanno che è un attore e credono sia veramente un giornalista kazaco. Spassosissimo quando Borat è in strada e vuole salutare gli americani baciandoli e loro hanno paura, e spesso reagiscono in modo violento. Un consiglio che vi do è di portarvi i fazzoletti al cinema, non perchè è drammatico, ma perchè è spassossissimo. Riderete dall'inizio fino alla fine, ve lo garantisco.
Ci sono numerose gag, basate sul razzismo; Borat infatti odia gli ebrei e gli zingari; e questo da il via a numerose situazioni; come quando scopre di essere andato a casa di una coppia ebrea; ma non ve la sto a raccontare. Un film che comunque va visto e gustato dall'inizio alla fine; ma non come film, come se fosse una grande candid camera. Come dicevo prima, il bello sta proprio in questo: le "vittime" o meglio le persone che interagiranno con Borat, sono del tutto inconsapevoli che Borat è in realtà Sacha Baron Cohen, un bravissimo comico inglese ebreo. Una di queste vittime è anche Pamela Anderson: durante un evento dove lei firmava autografi a dei fan si presenta Borat che...SPOILER (click to view)LA RAPISCE! Questo darà il via ad un inseguimento di Borat da parte della polizia, con la Anderson chiusa dentro un sacco nuziale (cerimonia kazaca).
Insomma un grandissimo film molto, molto, divertente e soprattutto... realistico!
Voto: 8/10.