Atlantide

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  1. Voodoomaster
     
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    Platone, nei suoi due dialoghi "Timeo" e "Crizia", racconta di aver udito quando era fanciullo dal nonno che Solone, maestro di questi, aveva risaputo dai sacerdoti di Sais la storia di una grandissima isola, che chiamò Poseidonia e i Greci definirono Atlantide. Dell’isola e dei suoi popoli parlano anche Omero, Diodoro, Strabone, ecc. Anche nel Medio Evo essa fu discussa. Oggi pare accertato che l’Atlantide sia esistita fra l’America, l’Europa e l’Africa, così come esistette il continente "Lemurio" fra l’Africa, l’Asia e l’Australia, là dove si stende l’Oceano Indiano, nel quale l’isola di Madagascar, le Comore, le isole Maurizio e Riunione sarebbero rimaste a testimoniare gli avanzi del cataclisma pel quale le acque coprirono le terre in quella regione del globo.

    Le terre "Iperboree", poi, immaginate e situate dagli antichissimi cosmografi verso settentrione dell’Europa e della Scozia (Russia), sarebbero state costituite da un altro vasto continente che andò sommerso nell’Oceano Pacifico, fra le isole giapponesi e le isole, anch’esse come il Madagascar, residuate di un cataclisma.
    Ugualmente sembra scomparisse la "Tirrenia", di cui resterebbero nel mare omonimo le vestigia nelle isole di Sardegna, Corsica, Elba e Arcipelago Toscano, Baleari e, forse, nella stessa Sicilia e arcipelaghi limitrofi (Lipari, Egadi, Malta, ecc.). Finora gli studi più frequenti sono stati volti all’Atlantide e secondo le ultime pubblicazioni porterebbero a conclusioni positive, tutte dedotte da una documentazione assai ricca, raccolta in una monografia del Principe Ypsilanti, scienziato assai conosciuto residente nel Venezuela. Le leggende dei Vuh dell’America, raccolte nel libro sacro dei Quichés, narrano che gli antenati dei Vuh erano venuti dall’Oriente.

    Gli Indi americani dello Iowa e del Dakota vantano anch’essi origine da genti venute da un paese verso il levar del sole. Il manoscritto maya, noto sotto il nome di "Codice Troiano", parla di un cataclisma occorso nel paese di Mu (Levante). D’altra parte, tutti i rinnovatori dell’antica civiltà precolombiana dell’America provennero dall’Oriente rispetto ai paesi dove esercitarono il loro influsso: così i Cuculcan nel Messico, gli Zamma nello Yucatan, i Boichicha in Colombia. Gli Aztechi e i Toltechi e quanto ancora forma oggetto di leggende fra le popolazioni indigene del Centro America non furono autoctoni del Messico e dei paesi limitrofi a nord e a sud, ma vi giunsero da un misterioso luogo a oriente chiamato Aztlan. Secondo Orozco de Vera, l’Atlantide dovette in antico esistere come collegamento terrestre fra le parti emerse del Nuovo e Vecchio Continente; ciò in base all’identità dei riti presso i rispettivi popoli, delle loro armi primitive, delle tradizioni, del modo di costruire ripari e cinte di grossi macigni. Bory de San Vicente ritiene le Canarie stesse residuo dell’Atlantide. Più interessanti forse, benché fuori dal campo della scienza positiva e sperimentale, sono le idee e le induzioni degli esoteristi e occultisti americani. Per essi l’America fu collegata, durante un milione di anni con l’Atlantide, che partiva dall’attuale Golfo del Messico e si estendeva in direzione nord-est verso l’Europa, avendo la sua estrema punta nord-orientale nell’Inghilterra e, forse, nella Scandinavia.
    A quanto pare, la scomparsa del ponte attraverso l’Atlantico ebbe luogo per sconvolgimenti tellurici ripetutisi nei millenni. In seguito al primo cataclisma, il ponte continuo fra Vecchio e Nuovo Mondo della preistoria, la grande isola fra il Golfo del Messico e il Mare del Nord, sprofondò in parte, scindendosi in due grandi e molte piccole. La maggiore delle due prime, posta a settentrione, fu denominata "Ruta", la minore, a sud, fu detta "Daitya". Ottantamila anni dopo tale fenomeno, un altro cataclisma determinò la scomparsa sotto l’oceano delle due grandi isole, che lasciarono emergenti dei residui, fra i quali, come relitti dell’isola di Ruta, l’Irlanda, l’Inghilterra, l’Islanda, le Orcadi e le Fär Oer; e come resti dell’isola di Daitya, le Azzorre, Madera, le Canarie, le Bermude, e l’Arcipelago Caraibico delle Grandi e delle Piccole Antille.

    L’isola che Platone chiamò Poseidonia non fu, probabilmente, che quella di Daitya, perché la sommersione di Ruta dovette avvenire molto tempo prima. Se l’inabissamento si fosse verificato contemporaneamente, i libri dei sacerdoti di Sais avrebbero dato probabilmente notizia di due e non di una sola isola scomparsa. Sempre secondo gli esoteristi e occultisti, le genti che popolavano l’Atlantide erano i "Bermei" e "Amarillidi". Bermei erano i Tultechi, donde discesero i Toltechi messicani, gli Incas del Perù e gli Egizi. Dagli Amarillidi derivarono quelli che gli antropologi chiamano "razza bianca" e popolarono l’Europa, sovrapponendosi a genti che furono spinte verso l’Asia e l’Africa. I Tultechi parlavano un idioma agglutinante; la religione era per essi la scienza e la filosofia dei loro sapienti, che adoravano il Sole, strumento vivificatore del Gran Tutto. Essi avevano nozioni di architettura (ciclopica), credevano all’immortalità dell’anima, ammettevano un principio maschio e uno femmina, quest’ultima puro di ogni labe, mummificavano i morti e usavano l’elefante addomesticato; e l’elefante visse nell’America così come esistette in Europa, secondo quanto provano i residui fossili rinvenuti. A parte ciò, navi inglesi e americane e la tedesca "Gazelle" hanno sondato profondamente l’Atlantico. Dai loro scandagliamenti è risultato, in perfetta concordanza, che una sopraelevazione, o catena montuosa, giace in fondo all’oceano, e che la sua direzione è dal Sud America all’Arcipelago delle Isole britanniche: il che conferma le dichiarazioni degli esoteristi e occultisti sull’antico ponte attraverso l’Oceano, del quale la catena montuosa sarebbe la travata centrale longitudinale, la "spina dorsale" dell’Atlantide.

    La prova che quella catena di monti si elevasse un tempo alla luce del sole, fasciata dall’atmosfera in luogo di giacere nelle tenebre delle profondità subacquee, è stata fornita da un frammento di lava, colto sul fondo mediante uno scandaglio, durante i sondaggi. Il punto in cui venne rinvenuto fu accertato trovarsi a 3000 metri di profondità, 900 chilometri a nord delle Azzorre (precisamente a 47° di latitudine nord e a 29°, 45’ di longitudine est). Il frammento, oggi conservato fra le collezioni mineralogiche del "Collège des mines" di Parigi, è costituito di un magma eruttivo solidificatosi in roccia vitrea amorfa, simile del tutto a quella delle lave eruttate dai vulcani solidificatesi a contatto dell’aria. Questo frammento, di conseguenza, non proviene dall’eruzione di un cratere sottomarino, bensì da quella di un cono vulcanico che dovette appartenere alla "spina dorsale" dell’Atlantide, con la quale andò sommerso.
    Quando è che scomparve l’Atlantide di Platone, l’isola Poseidonia ultimo avanzo notevole per estensione dell’isola Daitya, a sua volta relitto di una più vasta terra? Evidentemente il fenomeno si produsse durante il Diluvio, che diremo "storico", in quanto è l’unico di cui si abbia memoria attendibile; vale a dire durante il cataclisma registrato dalla Sacra Scrittura, cui si riferiscono la leggenda ebraica di Noè, quella greca di Deucalione e Pirra e quella caldea di Xissustros. Ma appunto perché è l’unico "storico", è a questo stesso cataclisma che si riannodano le leggende di altri Noè transatlantici e di altri paesi, quali quella di Cox Cox, il Noè azteco o messicano; quella di Powaco, Noè degli Indiani del Delaware negli Stati Uniti d’America; quella di Manu Yaivasata dell’Indostan; quella di Dwytach dei Celti; e quella di Sze Kha dei Patagoni. Non un solo uomo, pertanto, salvò la Stirpe dal diluvio: Noè agì nel proprio paese come patriarca israelita; altri agirono nelle terre ove esercitavano il loro potere. Il fenomeno diluviale che colpì gli Ebrei colpi tutto il mondo, tutti i popoli; colpì anche l’isola Poseidonia e le sue genti. E l’ipotesi che più si avvicina verosimilmente alla realtà sarebbe quella secondo cui Cox Cox e Powaco hanno condotto in salvo degli Atlantidi verso Occidente, e Dwytach ne ha guidati altri verso Oriente. I primi si salvarono nell’America, i secondi in Europa e in Africa. Dall’India infine emerge una più interessante tradizione, anch’essa trascritta, che collima in gran parte con le dichiarazioni dei sacerdoti di Sais a Solone, circa l’Atlantide e le sue vicende diluviali. Nel "III° libro delle leggi di Manù" è detto che gli antenati brahmani di Manù erano Rutas, ma che gli antenati di costoro erano Daityas. Ciò tenderebbe a stabilire la seguente successione difatti:

    1) cataclisma preistorico, per il quale il ponte continentale attraverso l’Atlantico si spezza in due, con la formazione l’isola di Ruta e dell’isola di Daitya;
    2) altro cataclisma, preistorico, per il quale Ruta scompare negli abissi, restandone quale residuo l’odierno Arcipelago Britannico;
    3) diluvio "storico", o terzo cataclisma, in seguito al quale s’inabissa l’isola di Daitya, o l’ultimo frammento esteso di essa, per cui una parte degli abitanti superstiti raggiunge l’Arcipelago Britannico, si fonde con gli abitanti locali discendenti dei Ruta, e sotto questo nome emigra più tardi, attraversando l’Europa e l’Asia occidentale, nell’India.

    Tutto ciò appare a noi quasi incredibile, perché noi siamo ormai tanto lontani dal vivere secondo natura che non riusciamo a renderci conto dell’antica vitalità animale della Stirpe: essa consentiva all’uomo di resistere, spostarsi, evolversi in condizioni ambientali di cui noi saremmo facili vittime.
    Alcuni scrittori affermano che nelle biblioteche brahmaniche debbono essere custoditi e tenuti segreti altri libri manoscritti simili alle leggi di Manù, nei quali si tratti dell’Atlantide e degli Atlantidi. Del resto anche nei libri sacri Hara Purana, Rig Veda e nel Mahabaratha si trovano riferimenti allo scomparso continente. Tali riferimenti hanno attinenza con quelli sul continente Lemurio. Risalirebbe all’epoca della scomparsa dell’isola Poseidonia e di gran parte del continente Lemurio l’attuale distribuzione terre e delle acque sulla superficie del globo? Chissà...!
    Il nome Atlantide fu dato allo scomparso continente dai Greci che adoperarono le desinenze "ides", "idas" come indicazioni patronimiche: così come Doride fu detta la terra di Doro, Eolide quella di Eolo, Locride quella di Locro; i Greci chiamarono Atlantide la terra di Atlan o Aztlan, nome di qualche preistorico capo, e parola personificante in un gigante le virtù del popolo atlantico. Il dr. Eustachio Buelma, che ha approfondito lo studio degli idiomi precolombiani "azteco" e "nahoa", ha potuto dimostrare in queste lingue il medesimo etimo della parola Atlantide nei riguardi della parola Aztechi, che starebbe a significare i figli di Aztec, corruzione di Aztlec e di Azlan. D’altra parte la radicale "Atla" si rinviene anche oggi in nomi ricorrenti fra le popolazioni indigene del Centro America e specialmente del Messico: Atlan, Atla, Atlapaco, Atlaban, Aztlan. Secondo lo stesso Buelma, la parola "Nahoatlan", che in idioma nahoa significa "terra fra le acque", prova l’esattezza dell’origine dei Nahoa dal continente atlantico, a conferma di quanto abbiamo espresso circa la probabilità che l’Atlantide fosse un’enorme isola, separata da brevi mari così dall’America come dall’Europa e dall’Africa. Il famoso geroglifico della peregrinazione azteca ribadisce la tradizione delle relazioni fra gli Aztechi e le genti di Europa e d’Africa; un’accurata indagine filologica potrebbe provare come molte radicali basche e del Finisterre spagnolo abbiano maggiore affinità con quelle azteche e nahoa che non con le radicali delle lingue europee.

    Quanto ai Tultechi, essi derivano forse il nome dalla favolosa "ultima Tule", in cui si è voluto identificare da alcuni l’Islanda, da altri l’Irlanda, da altri ancora una vaga terra atlantica, o città dell’Atlantide. Di essa parlò Plinio, dopo che ne ebbero accennato Virgilio e Seneca. Il manoscritto Cakahiquel ha un riferimento alla città di Tule, come fondata da Aztechi. La radicale "Tul", del resto, come quella "Atla", è legata a nomi e denominazioni del Centro America: Tulteca, Tultueco, Tultenango, Tultiga, Tulditlan, Tuldatlan (quanto mai significativo), Tulpan. Nella mitologia nordica e nelle leggende germaniche, che sono diffuse anche nei paesi baltici e fino alla Scozia, si favoleggia ancora di Tule.
    Il collimare della leggenda nell’America e nell’Europa settentrionale sullo stesso soggetto è una di quelle tante concomitanze con le quali, lasciando ad altri il compito di trovarne ancora di nuove, il principe Ypsilanti apre molte vie alla soluzione del problema dell’Atlantide, segnalando fonti e documenti che richiameranno il mondo scientifico allo studio di una questione tutt’altro che sorpassata, in quanto connessa alla preistoria e all’antropologia eurafricana
     
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  2. Matioski
     
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    Adesso devi spiegarmi come cavolo hanno fatto ad elaborare l'ipotesi delle due isole!
     
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  3. Voodoomaster
     
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    Non l'ho elaborata io...che vuoi che ne sappia ?
     
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  4. Matioski
     
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    Pardon!
     
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  5. Federico M.
     
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    In Crizia Platone accenna anche all'oricalco, descrivendolo come il metallo, ormai scomparso già ai suoi tempi, più prezioso dopo l'oro. Ne parla solo in quella frase e semplicemente come un metallo, alla Lucas gli assegnarono chissà quali poteri..
     
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  6. dr jones
     
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    io sono del parere che Platone volesse fare solo un pò di filosofia, descrivendo una "civiltà ideale", non una reale...
     
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  7. Federico M.
     
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    Mah, a me sembra che ci siano un po' troppi dati precisi per poter essere semplicemente una favola filosofica! Però non è da escludere, ci hanno pensato in molti.
     
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  8. Matioski
     
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    CITAZIONE
    io sono del parere che Platone volesse fare solo un pò di filosofia, descrivendo una "civiltà ideale", non una reale...

    Non è stato l'unico filosofo ad aver immaginato una civiltà ideale su un'isola situata nel bel mezzo dell'Oceano, peraltro.
     
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  9. Le Chuck
     
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    Bene, prima di tutto vi consiglio di farvi un copia incolla della mia risposta e di sedervi tranquilli da qualche parte per leggere, perchè la cosa potrebbe essere un po’ più lunga del solito...


    Primo cercate nella vostra mente tutti i files che riguardano tutto quello che sapete o credete di sapere di Atlantide.
    Fatto? Ok ora spostate nel cestino e svuotate il cestino.


    Prima di tutto una riflessione.

    Ipotizziamo che per un motivo qualunque (un potente cambiamento climatico, un’inversione dei poli magnetici come è già accaduto diverse volte sulla Terra, o una guerra di proporzioni planetarie o qualsiasi altra cosa) e immaginate che l’attuale popolazione mondiale si riducesse del 95% facendo sparire la quasi totalità della conoscenza e della tecnologia fin’ora acquisita.
    Sapete come verrebbe ricordata fra 20.000 anni quest’epoca?
    L’epoca Americanistica :asd: o qualcosa del genere.
    E non perché esistono solo gli stati uniti.. ma perché è la parte di umanità che in, bene o male, sta influenzando principalmente tutto l pianeta con i suoi modelli di tecnologia esteriore, con il sogno americano, il patriarcato distorto che insulta l’energia del sacro femminile, le gerarchie, le guerre a tutti quelli che non si sottomettono, il potere del denaro e delle risorse materiali ecc... inducendo a seguire un certo stile di vita addirittura nei villaggi africani dove tutti hanno il telefonino. dove in mezzo all’Asia tutti lavorano per avere la tv via satellite.. dove a sulle montagne del in Nepal una mia amica ha trovato un distributore di coca cola che nessuno usa ecc..
    Preciso che non sto giudicando se è un bene o un male, in questo momento dico solo che, nonostante l’80% della popolazione terrestre abbia valori spirituali ed umani molto diversi (compresi gli stessi americani che per il 90% sono tutti delle semplici, e a volte ingenue, persone che vivono in campagna), in realtà questo stile “americano” è quello che più è emerge in superficie nell’epoca attuale.

    Quindi cos’è Atlantide?

    È prima di tutto un epoca in cui una particolare parte dell’umanità ebbe un maggiore influenza su tutto il pianeta.

    Prima della epoca atlantidea ci fu l’epoca conosciuta nelle scuole misteriche come quella Lemuriana e prima ancora quella di Mu o Gondwana (ma sono anche questi solo nomi).
    Queste tre epoche fanno parte del ciclo evolutivo di questa attuale civiltà, ma prima di queste epoche sulla terra già esistevano civiltà molte evolute.
    Le civiltà che fondammo erano perfettamente e totalmente illuminate e la creazione materiale cresceva in bellezza ma, siccome come “angeli” incarnati durante questi viaggi nella materia iniziammo ad essere sempre più entusiasti di questo mondo, desiderosi di esprimere la nostra creatività attraverso questo “gioco”, ci focalizzammo sempre più su questa terza dimensione identificandoci con il creatore/corpo e creazione/materia senza accorgerci che questo ci portava a scollegarci gradualmente dalla nosta consapevolezza “divina” e dal resto della coscienza esistente su altri piani non visibili ( questo perché “ Dov’è il tuo pensiero, li Tu esisti”)
    Per creatore e creazione intendo semplicemente l’esperienza che percepisce una coscienza focalizzando la sua energia in un determinato punto dello spazio-tempo, visto che non esiste in realtà un creatore, una creazione ed una “creatura”,tutto è energia, tutto è Uno.

    Così quando la coscienza lasciava il corpo fisico, essendo ancora fortemente focalizzati su questa dimensione la coscienza iniziò a sperimentare sempre di più un particolare e nuovo stato di coscienza che ci attirava di più verso il mondo fenomenico terrestre che verso i livelli di coscienza più sottili. Questo creò, nella griglia di coscienza terrestre (o akasha o in coscio collettivo), una nuova traccia energetica molto potente, traccia che conteneva la volontà di vivere ancora un’esperienza in un corpo umano, traccia che fu seguita da innumerevoli altri esseri/dei quando anch’essi si trovarono nello stesso stato di coscienza che segue la "disincarnazione". Iniziò cosi quello che oggi, dal punto di vista del tempo lineare, è chiamato il ciclo di rinascite, incarnazioni e disincarnazioni.
    Durante quelle incarnazioni iniziammo a focalizzarci sempre di più sulla magnifica realtà di questa dimensione iniziando a dimenticare sempre più chi eravamo in realtà, fu l’inizio della cosi detta caduta degli Dei o quello che viene chiamato “gli angeli scacciati dal paradiso (che non è un luogo ma un livello di coscienza dove l’energia ha un frequenza altissima)
    Questo nuovo modo di vivere in un corpo umano è la madre di tutte le distorsioni che avvennero da quel tempo fino ad oggi e si chiama paura.
    Questa paura ci portò a preoccuparci troppo per la nostra sopravvivenza fisica, per la personalità. Iniziammo ad avere paura di morire, di “finire” la nostra esistenza, di non essere immortali nella nostra coscienza, e cosi iniziammo a lottare per il cibo, per la terra e per il potere, e nacque il bisogno di credere in un mondo “al di là”.
    Le religioni, cerimonie, riti, adorazione e devozioni possono essere una strada per il risveglio, ma sono state, e sono tuttora, un auto-convincimento della mente basata sulla paura di non sentire il collegamento con chi siamo in realtà.
    Non a caso tutti i grandi maestri spirituali hanno sempre suggerito di abbandonare ogni idolatria, ogni devozione, ogni immagine ogni ritualità perché vi portano all’esterno di voi stessi e quindi lontano dal “Dio/Dea” che abita in noi (un esempio per tutti: SE VOLETE CONOSCERE DIO CONOSCETE VOI STESSI - sull’oracolo di Delphi)

    Non rimangono tracce di quest’era, neppure a livello “akashico”, perché qualche miliardo di anni fa ci fu un evento catastrofico che “resettò” completamente la vita sulla terra, compreso il campo magnetico terreste che mantiene le informazioni registrate a livello psichico nell’inconscio collettivo (evento che generò la nostra attuale luna).

    Racconto tutta questa storia per capire come siamo arrivati ad Atlantide. Darò delle date di riferimento, ma il tempo è un’invenzione umana, ed è molto più soggettivo di quello che potremmo mai immaginare, presto c’è ne accorgeremo, e comunque qui non siamo a scuola e sapere le date precise delle cose è una cosa assolutamente inutile e controproducente per la mente saggia e per una coscienza aperta, quindi non fissatevi con i numeri.

    L’attuale ciclo evolutivo della vita sulla terra in un aspetto umanoide, come lo conosciamo ora, inizia circa 450.000 anni fa. Prima eravamo semplicemente animali, all’inizio dei grossi girini, poi degli strani pesci, poi anfibi e poi parenti lontani degli scimpanzè (che hanno il 99,6% del patrimonio genetico simile a quello umano!). L’inizio della nostra razza umana, quando eravamo dei grossi girini, è iniziata circa 2/3 milioni di anni fa.

    Ogni specie, almeno sulla Terra, passa delle fasi evolutive esattamente come fa un bambino umano (ricorddate? come in alto così in basso)
    La prima fase fu energeticamente maschile/attiva, è paragonata alla fase da neonata a bambina di una specie, serve l’energia per “uscire nel mondo” e conoscere e sviluppare il corpo fisico, questa o conosciuta come epoca di Mu o Gondwana, eravamo tutti di pelle nera abbiamo imparato a procuraci il cibo, una casa dei vestiti ecc...
    Come dicevo, iniziò circa 450.000 anni fa e durò fino a circa 80.000 anni fa e la maggior parte viveva in quella che oggi potrebbe essere l’africa (ma la terra era un pochino diversa).

    Seconda fase, energeticamente femminile/ricettiva. È paragonata alla fase bambina di una specie, serve l’energia per focalizzarsi verso l’interno per conoscere e sviluppare le emozioni, conosciuta come epoca Lemuriana…fu un periodo di musica, arte, creatività, danza, gioco, gioia, le capacità psichiche, l’intuizione, innamoramento, sessualità…una specie di, nirvana o paradiso terrestre come esiste oggi nell’immaginario collettivo (infatti è una reminescenza non conscia di quel periodo)
    Iniziò circa 80.000 anni fa fino a circa 15.000 anni fa e la maggior parte degli esseri umani vivevano in un continente fatto di isole che stava in quello che oggi chiamiamo Oceano Pacifico, era un complesso di migliaia di isole grandi e piccole strettamente collegate che si estendeva dalle Hawaii fino all’isola di Pasqua, compresa Tahiti e Borea.

    Terza fase, nuovamente maschile/attiva. Paragonata alla fase adolescente di una specie, serve a trovare l’indipendenza e l’individualità (come specie e come individuo) e la libertà dell’essere sviluppando la conoscenza di se e del mondo usando la mente in modo saggio.


    Questa è quella che viene definita epoca Atlantidea (al di là del fatto che chi viveva in quell’epoca la chiamasse o meno così), inizio circa 15.000 anni fa e avrebbe potuto concludersi 2000 anni dando inizio alla fase evolutiva seguente, quella paragonata alla fase adulta di una specie (nuovamente femminile/ricettiva) per conoscere e sviluppare la parte spirituale dell’essere umano.

    A sua volta l’epoca atlantidea è idealmente divisa in nascita, epoca dell’oro e caduta.
    La cultura che influenzò maggiormente il pianeta era originaria di una grande continente circondata da 9 isole che si trovava…guarda caso nell’Atlantico al largo degli stati uniti del sud e del Messico
    Questa civiltà, che era la più evoluta sulla Terra in quel momento, aveva fondato altre città stato in altre parti del pianeta (Asia, Egitto, antartico, Iraq, Tibet, sud america, Cambogia ecc) senza invadere mai nessuno, rispettando sempre le culture autoctone e non interferendo mai con la vita delle altre popolazioni (non era inusuale vedere in certi luoghi con una conoscenza ed una tecnologia molto avanzata coesistere in armonia con tribù di ominidi quasi primitivi)
    Il motivo per cui fondarono queste città fuori dal loro continente fu solo per stabilizzare determinati campi energetici della terra, non per conquista…ma di fatto la loro civiltà iniziò lentamente ad influenzare tutte le popolazioni del mondo (cultura, cerimonie, lingua, conoscenza, tecnologia ecc).

    E per questo che di fatto potreste trovare resti di Atlantide in ogni parte del mondo, specialmente in alcuni centri energetici nevralgici del pianeta.
    Quindi in un certo senso per atlantidei, come per lemuriani ecc, si intende in irrealtà tutti i terrestri che hanno vissuto in una particolare fase evolutiva della specie umana.
    Anche se è vero che per atlantidei di solito si indica il lignaggio che viveva nel continente nell’attuale oceano atlantico ed in particolare sull’isola/continete principale (che era enorme) ed in particolare nella città principale. Ma dello stesso lignaggio erano anche coloro che si erano trasferiti nelle città-stato in giro per il mondo

    Non c’è spazio per raccontare 15.000 e più anni di storia, ma sappiate che fino al periodo della caduta della coscienza,tutti vivevano come fratelli e sorelle, non c’erano caste, la spiritualità era vissuta come contatto divino con se stessi e con la natura, i sacerdoti erano in realtà conduttori di cerimonie (come un autista per un autobus), lo studio e le scuole servivano per far emergere la divinità in ognuno e imparare ad avere maestri nei diversi aspetti della vita umana, la tecnologia era prevalentemente di tipo “interiore”, l’organizzazione sociale era in un modello che oggi definiremmo “platoniano-socialspirituale-comunitario, si conosceva molto bene (meglio di adesso) come usare la luce, il suono e le frequenza, i cristalli, le piante ed altre cosine che oggi definiremmo miracolose :asd:
    E soprattutto si viveva in pace e fratellanza con tutti, le guerre non esistevano, se non come circoscritti conflitti che venivano “combattuti” con la dialettica e logica.

    Per motivi che ora sarebbero un po’ complicati e lunghi da spiegare verso il 6.000 a.c. ci fu una “degenerazione” sociale e una caduta del livello di consapevolezza ad iniziare dal continente in cui vivano gli atlantidei, che si espanse su tutto il pianeta... e che da quel tempo continua ancora oggi.

    Oggi?

    Eh, già, già noi tutti terrestri siamo quello che rimane della degenerazione dell’epoca atlantidea.

    Già già, dal punto di vista genetico gli atlantidei... siamo noi!!1

    Anche se lo siamo nell’aspetto più degradato... ma che vuoi siamo appena passati per il kali yuga, è già tanto se non ci siamo autodistrutti (si si lo so che molti dicono che il kali yuga deve ancora venire, ma è perché chi non aveva le “chiavi” ha letto la mappe dei cicli della Terra al contrario... non sto scherzando)


    Ma cosa determina il cambiamento tra una fase evolutiva e l’altra della specie umana?

    Beh, sicuramente non c’è un signore gigante con la barba bianca seduto su una nuvola che ci sposta come pedoni su una scacchiera... e neppure un essere umano può decidere l’inizio e la fine di una fase evolutiva di tutta una specie.

    Non lo decide nessuno... tutto si svolge in sintonia con i naturali cicli del pianeta che ospita una specie.

    Ogni volta che un pianeta passa ad una diversa fase evolutiva le specie che ci vivono sopra si adattano o scompaiono. Il pianeta stesso si allinea ad un cambiamento evolutivo che si verifica nel suo sistema solare, così come il sistema solare si allinea al cambiamento che avviene nella galassia a cui appartiene, e quest’ultima si allinea al cambiamento che avviene in tutto l’universo. Tutto è Uno, tutto è collegato ed interattivo.

    La fase di cambiamento tra l’epoca di Mu e quella Lemuriana e quella Lemuriana a quella Atlantidea fu caratterizzata da sconvolgimenti climatici planetari….non ho le prove fotografiche ma sappiate che la causa fu la ciclica inversione dei poli magnetici che avviene su questo, ma non solo questo, pianeta….gli geologi lo sanno molto bene che è accaduto ciclicamente e dicono che stranamente siamo in ritardo perché avrebbe dovuto già accadere e non è ancora successo..

    Gesù, come molti altri illuminati di tutte le tradizioni spirituali e filosofiche della Terra, sapeva tutto ciò e sapeva che circa 2.000 anni fa avrebbe potuto esserci l’inizio di una nuova fase dell’umanità post-atlantidea (caraterizzata da veri valori spirituali come amore, conoscenza di se, pace, fratellanza, gioia ecc)..e in qualche modo tutti sapevano che questo passaggio sarebbe stato meno traumatico degli altri precedenti (la bibbia fa riferimento a questo chiamandolo la sacra alleanza)

    Per motivi che non riusciamo ad approfondire qui c’è stato una specie di “posticipo” che comunque avrà termine appena il pianeta compirà un nuovo cambiamento fisico ed energetico (fra non molto).


    Comunque è vero che a causa di quello che viene chiamato “diluvio universale” (evento registrato in tutti popoli della terra, dai nativi americani all’india, dalla Siberia all’africa riferendosi dello stesso periodo) lentamente quel continente sparì e gli atlantidei si trasferirono gradualmente dalla loro terra di origine dividendosi in tre gruppi principali guidati da quelli che erano le guide più sagge, in realtà maestri ascesi, oggi li chiameremmo illuminati ma loro si consideravano fratelli maggiori e non maestri.

    Ay guidò un gruppo in america centrale che poi più tardi scese in sud america e fondò il regno Tawantinsuyu (Inca), Ra e Toth arrivarono in Egitto con due gruppi, Toth si fermo lì mentre Ra continuò verso il luogo in cui nacque la civiltà della valle dell’Indo (ma l’obbiettivo fu quello di portare almeno una parte di persone in quello che oggi è il Tibet per un motivo fondamentale... che ha a che fare con l’ombelico del mondo (mmm mi sa che jovanotti ne sa qualcosa :asd: ).
    (si si lo so che sapete che un quarto gruppo raggiunse la civiltà sotto la crosta terrestre, ma questa è un’altra storia)
    Naturalmente mentre viaggiavano molti si fermarono in luoghi adatti sia alla vita materiale che spirituale. Da queste parti ad esempio arrivando da ovest si fermarono in Sardegna, e poi più avanti influenzarono e stimolarono la nascita della civiltà etrusca.


    E la catastrofe di Atlantide?

    Eh eh, diciamo che c’è un po’ di confusione oggi…tra rarissime testimonianze, spesso parziali e mitizzate.. tre reminescenza del “paradiso perduto” lemuriano/atlantideo… tra umane fantasie…tra frammenti di ricordi nel dna e nell’inconscio collettivo.. e speranze di scoprire qualcosa di così incredibile che faccia crollare le favole religiose che girano sulla terra da 5.000 anni...
    Beh abbiamo creato un’Atlantide un tantino a nostra immagine, non necessariamente è andata come ipotizziamo...

    E allora perché allora molti sanno, sentono o sognano che c’è stata una catastrofe?

    Perché effettivamente nel periodo in cui si iniziava a trasferirsi dal terra di origine cadde un meteorite su una delle isole che circondavano il continente e che disintegrò tutto in pochi secondi, molti portano ancora quel trauma nel proprio dna, e/o nel corpo energetico, e naturalmente si può facilmente entrare in risonanza con quell’informazione esistente nell’inconscio collettivo e fare automaticamente il download ogni volta che generiamo il timore per un qualsiasi evento catastrofico (collettivo o meno)


    Direi che mi fermo qui, il resto è ormai storia recente degli ultimi 200 anni...

    Ma sappiate che Toth e altri maestri atlantidei diedero inizio a dei lignaggi spirituali trasversali a tutte le religioni e scuole filosofiche in modo da mantenere custodite certe conoscenze... almeno fino a quest’epoca... l’epoca dell’apocalisse, cioè della rivelazione...

    Uno di questi lignaggi spirituali nasce in Egitto rimanendo occultato per secoli, riemerge con il regno di Akhenaton, ridiventa “invisibile” occultato nella comunità fondata a Qumram e riemerge pubblicamente quando una sacerdotessa del cerchio centrale della comunità essena concepisce un figlio con un maestro spirituale del cerchio esterno.
    Ma c’è ne sono stati innumerevoli di tentativi di riportare sul pianeta, in tutti i tempi e tutte le culture, la “religione non religione” dell’Amore, la coscienza dell’Uno, e la conoscenza del Se...
     
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    Ma la scritto tutto tu, o hai modificato un articolo di qualcun altro? Se l'hai scritto tu, hai la mia stima (per quel che vale).
     
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  11. LargoLagrande
     
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    ma qui siete tutti fuori di mente :ehmsi:
     
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  12. Le Chuck
     
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    CITAZIONE (LargoLagrande @ 18/2/2008, 14:38)
    ma qui siete tutti fuori di mente :ehmsi:

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    Beh, io credo che Atlantide sia realmente esistita, non dico che avevano le macchinine volanti e robaccia varia, ma quest'isola in mezzo all'Atlantico c'era!
     
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  14. Richard Sparrow
     
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    Io non escludo sia esistita..un continente nell'Atlantico potrebbe tranquillamente essere esistito,e in seguito a un'inondazione e allo spostamento delle zolle terrestri sarebbe scomparso.

    Credo che la questione delle macchine voltanti e altro sia solo un2esagerazione..probabilmente era una popolazione più evoluta di altre,magari con molta conoscenza in ambito fisico e medico,oppure in quello dell'astronomia o della matematica,e in seguito tutto è stato trasfomato dalle bocche di quelli che adorano trasformare le cose..
     
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  15. Le Chuck
     
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    Hai letto quello che ho scritto?
     
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16 replies since 21/6/2005, 20:08   641 views
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