Il viaggio nel tempo

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Voodoomaster
     
    .

    User deleted


    1 - L'invenzione di Vadim Chernobrov

    Fin da piccolo, uno dei miei sogni è sempre stato quello di inventare una macchina del tempo. Ho sempre trovato affascinante l’idea di poter viaggiare nel passato e nel futuro come Marty, Doc o l’eroe di “Time Machine” di H.G.Wells. Pensavo che solo nei film fosse possibile tale cosa, ma mi sbagliavo. Oramai siamo nel 2002. L’uomo ancora ne ha di strada da fare in campo tecnologico, ma è anche vero che molta strada è stata fatta. Se pensiamo a che livello di tecnologia si trovava l’umanità all’inizio del ‘900, e se pensiamo a che livello si trova invece oggi, potremmo immaginare a che livello sarà tra altri cent’anni. L’uomo è partito dai transistor, ed ora è arrivato ai microcips. Presto anche questi saranno sorpassati, ed anzi, ci sembreranno obsoleti pezzi da museo. Ciò che oggi facciamo era impensabile all’inizio del XX secolo. Alcuni scienziati affermarono: “La televisione? È un’invenzione che non farà molta strada!” Ma a quanto pare, si sbagliavano.
    Sopra: Vadim Chernobrov e la sua "macchina del tempo" (www.epiic-2007.com/paranormale/a.htm - www.faraday.ru/ruslwg1.html). Si ringrazia Luigi M.C. Urso
    per la segnalazione.

    Altri dicevano: “Andare sulla Luna? È pura fantascienza!” Eppure ci siamo andati, ed anzi, tra poco andremo anche su Marte! Questo ci dimostra che non dobbiamo mai pensare una cosa impossibile solo perché ci sembra irrealizzabile. Oggi magari lo è davvero, ma tra cent’anni… Chissà che ci sarà tra cent’anni! Probabilmente useremo il teletrasporto per andare al mare in estate! Oggi tale cosa ci sembra fantascienza, ma l’esperienza ci ha insegnato che la fantascienza, a volte, anticipa la realtà. In tal senso lo scrittore Julies Verne viene considerato quasi un profeta. Ma arriviamo al dunque. Pochi giorni fa ho letto su internet una notizia che, devo dire, mi ha commosso. Era intitolata: “Inventata la Macchina del Tempo, la fantasia diventa realtà”.

    Non riuscivo a credere ai miei occhi. Andai subito a verificare la notizia su altri motori di ricerca e anche questi ne parlavano. Non era uno scherzo. Era vero.

    La notizia si riferiva agli esperimenti dello scienziato russo Vadim Chernobrov, ingegnere astronautico che affermava di aver compiuto esperimenti con cavie animali dall’esito positivo. In pratica, Chernobrov è riuscito a spedire nel futuro di circa due minuti un topolino e a riportarlo indietro. L’esperimento si è svolto così:

    1- Chernobrov ha spedito nel futuro di due minuti, un topolino, mettiamo il caso alle 8.00 am.

    2- Lo scienziato, alle 8.01, si è visto ritornare indietro il topolino con un nastrino rosso legato al collo.

    3- Ore 8.02: Compare dal nulla un topolino (ce n’è già uno nella gabbietta). Lo scienziato gli lega al collo un nastrino rosso e lo rimanda indietro nel passato, all’ora 8.01.

    L’esperimento, in tal modo, è riuscito. Dalle ore 8.00 alle ore 8.01, non era presente nessun topolino. Mentre, per un breve periodo dalle ore 8.02, lo scienziato è in possesso di due topolini, ma uno lo rimanda nel passato di quasi un minuto. E cosa sarebbe successo se alle 8.02, comparso dal nulla il topolino, lo scienziato avesse deciso di non rispedirlo più nel passato ma di tenerselo? Se nella sua mente fosse stata forte tale convinzione, probabilmente, alle 8.01 non avrebbe visto nessun topolino ritornare indietro col nastrino rosso. Come funziona questa macchina del tempo? Ancora esattamente non si sa, perché l’invenzione è ancora in lavorazione, ma si basa sull’elettromagnetismo.

    Si tratta di una capsula dalla forme di un uovo intorno a cui ruotano degli elettromagneti molto potenti, capaci di creare una specie di ponte spazio-temporale. Probabilmente, in base alla velocità ed alla potenza di questi, lo scienziato può “governare il Tempo” all’interno della capsula. Chernobrov sarebbe tanto sicuro della propria invenzione da aver già prescelto il primo crononauta della storia. Ivan Konov, un giovane programmatore di Computer che a detta Chernobrov è in eccellente forma fisica e con una psiche estremamente forte. "Se mai gli capitasse di vedere la fine del mondo - dice Vadim - avrebbe abbastanza sangue freddo per raccontarlo". E di sangue freddo, di sicuro, ne dovrà avere a volontà, anche perché, come già detto in precedenza, se gli dovesse capitare di cambiare il passato, automaticamente si ritroverebbe in un altro universo parallelo, dal quale non potrebbe più ritornare indietro. Se si trovasse l' 11 Settembre 2001 a New York, e gli venisse in mente di far evacuare le due Twin Towers, probabilmente diventerebbe un eroe di livello mondiale, ma non potrebbe più ritornare nel suo futuro. Partirebbe da quel tempo per un futuro che non è il suo, per un futuro in cui non ci sono mai state vittime dell’attentato alle torri. Magari rivedrebbe il suo amico Chernobrov, ma sarebbe il Chernobrov di quell’universo, mentre quello del suo universo, non lo rivedrebbe mai più. E probabilmente, in quell’universo, potrebbe trovare un secondo Konov, o un Konov potrebbe anche non essere mai esistito. Un vero incubo da cui non potrebbe più ritornare indietro.

    2 - Ultime novità


    Marzo, 2003. Oggi riprendo in mano questo scritto, a distanza di quasi un anno. Di questi esperimenti russi non si è saputo più nulla. Segreti governativi? Poca pubblicità? Nessune buone nuove? Una cosa è certa, quando davvero si potrà annunciare al mondo che la macchina per viaggiare nel tempo è stata inventata, noi, gente comune, saremo gli ultimi a saperlo. Chissà che non sia già stata inventata vent'anni fa e che non sia tenuta segreta o conservata in qualche magazzino in attesa di chissà cosa!

    Nel Gennaio di quest'anno uscì questo articolo su internet, lo riporto per intero:

    "Scoperta la "macchina del tempo", il Vaticano ne possiede una. Paul Davies, il celebre astrofisico britannico, ha scritto un libro choc dal titolo "come costruire la macchina del tempo". Per Davies, da pochi giorni in Italia per tradurre il suo libro, si può attraversare in avanti e indietro il tempo sfruttando una "bacatura", ovvero uno strappo spaziotemporale con il quale si potrebbe viaggiare da un'epoca all'altra o da un universo all'altro. Secondo un teologo francese, il Vaticano ne possiede una.

    Il Washington Post ha definito Paul Davis,"il migliore autore scientifico sulle sponde dell'Atlantico". L'astrofisico 56enne, ha scritto 25 libri di divulgazione scientifica, alcuni dei quali sono stati tradotti in italiano.

    Esperto e famoso per alcune sue teorie sulla esistenza di Dio e sui buchi neri, Davies ritiene di aver scritto con uno stile gaio e spensierato un libro che contiene del serio sapere scientifico. Ma lo scrittore scienziato, famoso in tutto il mondo, non è il solo ad essersi occupato di queste cose.

    Per esempio, il teologo francese padre Francois Brune, ha scritto un libro dal titolo "il nuovo mistero del Vaticano". Per il teologo la macchina del tempo esiste già. Sarebbe custodita gelosamente nei sotterranei del Vaticano. La macchina avrebbe un cronovisore in grado di osservare direttamente il passato e potrebbe svelare pericolosi segreti."

    Edited by Voodoomaster - 23/6/2005, 15:04
     
    .
  2.  
    .
    Avatar

    Qui-Gon: Worst Jedi Ever

    Group
    Administrator
    Posts
    12,715
    Location
    L'antica Terra della Libertà

    Status
    Anonymous
    Tu o l'autore dell'articolo è come San Tommaso Voodoo? Se fosse vero verrebbe sicuramente nascosto... poter manipolare la storia potrebbe modificare tutta la realtà...
     
    .
  3. Voodoomaster
     
    .

    User deleted


    No, no , è l'autore dell'articolo...comunque tutto è possibile visto che di eventuali modifiche della realtà non se ne accorgerebbe nessuno...è infatti ipotizzabile che anche nel caso sia possibile modificare il passato , sarebbe impossibile modificare il tempo visto che nessuno se ne accorgerebbe , e quindi il cambiamento sarebbe solo in una linea "alternativa" della realità , ma ogni realtà continuerebbe a vivere autonomamente...
     
    .
  4. NanniX
     
    .

    User deleted


    ammettiamo ke sia valida la teoria dell'elettromagnetismo alla base dei viaggi nel tempo...come viene definito il tempo di spedizione?mi spiego meglio,come ha fatto a spedire il topo in un futuro lontano 2 minuti?E ancora,non ci sono pericoli di alterazione fisica?le onde elettromagnetiche sono pur sempre radiazioni
     
    .
  5. Voodoomaster
     
    .

    User deleted


    Non ne ho idea , la cosa in se in effetti è abbastanza strana , ma riporto qui un altro interessantissimo articolo , dedicato appunto a Paul Davies , che ci spiega la possibilità di compiere tali viaggi , le basi teoriche, e ci dice anche praticamente come costruire una macchina del tempo ! Chissà che Nanni non ci voglia dare un occhiata

    Costruire una macchina del tempo
    (Fonte: “Newton Scoperte”, luglio 2003)

    By: http://members.xoom.virgilio.it/fisicaeolt...imemachine2.htm

    Un grande scienziato, Paul Davies, spiega a Newton come si può viaggiare nel passato e nel futuro: con una macchina che crea strade cosmiche verso tempi lontani. E l'ha anche progettata, sfruttando solamente tecnologie già conosciute.
    Viaggiare nel tempo è possibile e sappiamo come farlo”: esordisce così Paul Davies, probabilmente il fisico più famoso dopo Stephen Hawking, mentre ci fa accomodare nel suo ufficio di Sydney, dove vive e lavora. Siamo andati fino in Australia per incontrarlo, perché lo scienziato inglese ha ideato la prima macchina del tempo, e ha scritto come costruirla nel suo ultimo libro. La macchina non è ancora stata realizzata, perché ci sono prima da risolvere un po' di problemi tecnici e politici, ma il progetto è già pronto. Anche gran parte dei pezzi che la compongono esistono già, sparsi nei più avanzati laboratori di ricerca di tutto il mondo. Camicia a quadretti con le maniche corte, capelli e baffi ben curati, faccia rassicurante e inequivocabilmente inglese, Paul Davies parla dei viaggi nel tempo come di un'opportunità che non abbiamo ancora sfruttato per pigrizia, come se la macchina fosse già pronta a far partire i primi “temponauti”. Il punto di partenza è il concetto che il tempo è una dimensione variabile, come lo sono le tre spaziali. Si tratta dell'idea centrale della Teoria della Relatività, formulata da Einstein nel 1905, per questo, secondo Davies, abbiamo in mano addirittura da quasi un secolo la formula per viaggiare nel tempo.



    Professor Davies, come si fa a viaggiare nel tempo ?
    “La Teoria della Relatività ci fornisce ben due metodi per viaggiare nel futuro. Il primo è muoversi ad alta velocità, sfruttando la distorsione del tempo dovuta al moto, prevista dalla Relatività ristretta. Se disponessimo di un'astronave che viaggiasse al 99,99999 per cento della velocità della luce, potremmo raggiungere l'anno 3000 in meno di sei mesi”. Questo tipo di viaggio è una conseguenza della Relatività, che ha a che fare con il celebre paradosso dei gemelli, una conseguenza poco intuitiva della teoria einsteiniana. Uno di due gemelli, Castore, parte per un viaggio spaziale a una velocità vicina a quella della luce, il fratello Polluce resta a casa. Castore raggiunge la sua meta, distante dieci anni luce, e torna subito indietro con la stessa velocità. Per Polluce, che è rimasto a Terra, sono passati poco più di venti anni, tanto infatti ha impiegato il fratello a percorrere 20 anni luce a una velocità vicinissima a quella della luce. Per Castore invece, che era in viaggio, il tempo è trascorso molto più lentamente. La Relatività infatti ci dice che aumentando la velocità il tempo rallenta. Per Castore sono passati solo tre anni, quindi, quando torna a Terra, si ritrova ad aver fatto un salto di 17 anni nel futuro.



    Queste teorie prevedono che si possa viaggiare a velocità molto vicine a quella della luce. Ma nella realtà è possibile raggiungere velocità così elevate?

    Non c'è nulla che lo vieti, è solo un problema di costi. Per accelerare un carico di 10 tonnellate al 99,9 per cento della velocità della luce sono necessari dieci miliardi di miliardi di joule, una quantità di energia equivalente all'intera produzione energetica dell'umanità di diversi mesi”. Avvicinarsi ulteriormente ai 300 mila chilometri al secondo della luce diventa ancora più costoso.



    Quindi se avessimo a disposizione il capitale necessario potremmo partire verso il futuro?

    “Non escludo che ci si riesca. Esistono nello spazio fonti di energia illimitate che basterebbe decidere di sfruttare. In realtà si tratta di un problema politico: decidere di investire nella ricerca e sviluppo delle tecnologie per sfruttare le fonti energetiche che abbondano nello spazio. Ma c'è un altro problema. I viaggi nel tempo fatti con il sistema dell'alta velocità possono solo andare nel futuro, e non tornare indietro. Infatti se la nostra superastronave una volta arrivata nel tremila rifacesse il viaggio a ritroso, otterrebbe solo di fare un ulteriore salto nel futuro terrestre”.Questo perché il salto nel tempo non è dato dalla direzione del moto, ma solo dalla velocità a cui si viaggia.



    Qual è il secondo metodo previsto dalla Relatività?
    “E suggerito dalla Relatività generale, formulata da Einstein nel 1908, che estende la Relatività ristretta e include gli effetti della gravità sullo spazio-tempo. La sorprendente conclusione di questa teoria è che la gravità rallenta il tempo. E noi possiamo verificarlo. Per esempio, la forza gravitazionale della Terra rallenta gli orologi di un microsecondo ogni trecento anni. Nel 1976 i fisici Robert Vessot e Martin Levine lanciarono nello spazio con un razzo un orologio e videro che questo guadagnò un decimo di microsecondo rispetto a orologi uguali rimasti sulla Terra. Per spostarsi nel futuro, basterebbe sfruttare campi gravitazionali molto più intensi di quello terrestre, come quelli esercitati dalle stelle di neutroni. Sono stelle che, avendo esaurito il combustibile, si contraggono a causa della loro massa riducendosi a una piccolissima frazione del volume originario, ma mantengono una massa elevatissima; alcune di esse sono poco più grandi di una nostra città, ma hanno una massa superiore a quella del Sole. La loro gravità è talmente elevata che i loro atomi sono ridotti a una poltiglia di neutroni. Una gravità tanto forte provoca sugli orologi una distorsione temporale molto più percettibile di quella della gravità terrestre: sette anni su una stella di neutroni corrisponderebbero a dieci sulla Terra. Basterebbe quindi raggiungere con la nostra astronave una stella di neutroni (per esempio quella che si trova nella Nebulosa del Granchio) per compiere un consistente balzo in avanti nel tempo. Il problema è costruire un mezzo capace di resistere alle condizioni proibitive presenti in prossimità di una stella di neutroni. E anche in questo caso non potremmo comunque tornare indietro dal futuro”.



    E se volessimo visitare il passato?“La Relatività consente anche il viaggio nel passato. Per la Relatività generale, infatti, lo spazio­tempo può essere curvato fino al punto di riconnettersi con se stesso, e quindi creare "curve chiuse" sia nello spazio sia nel tempo. Il primo a tracciare curve temporali chiuse fu un amico di Einstein, il grande logico e matematico austriaco Kurt Gödel. Gödel risolvendo le equazioni della Relatività che descrivono i campi gravitazionali, scoprì che nello spazio era possibile trovare orbite che si avvolgono a spirale in un universo in rotazione. La sua soluzione presupponeva però che l'universo fosse in rotazione, mentre oggi si ritiene che l'universo non ruoti. Tuttavia, ha il merito di dimostrare che la Teoria della Relatività non esclude che una particella di materia, e quindi in teoria anche un essere umano, possa raggiungere il passato e tornare indietro dal futuro”. Gödel scrisse infatti: “Effettuando un percorso di andata e ritorno a bordo di un'astronave lungo una rotta sufficientemente ampia, è possibile viaggiare in qualunque regione del passato, presente e futuro e tornare indietro”. Dopo aver letto i risultati dell'amico matematico, Einstein confessò che la prospettiva di uno spazio-tempo che permettesse curve temporali chiuse, e quindi di tornare indietro nel tempo, lo aveva tormentato durante la formulazione della Teoria della Relatività generale.



    L'idea di Gödel però si basa su un presupposto sbagliato, quello dell'universo in rotazione. Come facciamo a visitare il passati , allora?

    “La rotazione di Gödel non è l'unico modo per fare visita ai nostri nonni. Una delle idee più recenti è il wormhole [cunicolo di tarlo], termine coniato dall'astrofisico americano John Wheeler, che ha anche battezzato i buchi neri. Un wormhole è una "scorciatoia" nella struttura dello spazio che permette di collegare due punti molto distanti, prima che la luce abbia avuto la possibilità di arrivarci, e quindi è un modo per andare indietro nel tempo attraverso una scorciatoia nello spazio”.La velocità della luce infatti è un limite invalicabile. Niente, neppure le informazioni, possono muoversi più velocemente. Quindi se noi riuscissimo ad arrivare in un posto prima che siano arrivate le notizie del nostro punto di partenza compiremmo un viaggio a ritroso nel tempo. Perché dopo un po' che siamo arrivati verremmo raggiunti dal nostro passato, o se si preferisce, ci raggiungerebbero le informazioni del tempo in cui siamo partiti. Ma come facciamo a raggiungere un punto prima delle informazioni, se queste viaggiano alla velocità della luce? Prendiamo una scorciatoia che la luce non conosce e facciamo meno strada. I wormhole sono proprio questo: scorciatoie tra due punti dell'universo che la luce non percorre. Ma è possibile creare wormhole a piacere?



    Dalla fantascienza alla scienza

    Nel romanzo Contact scritto dall'astrofisico americano Carl Sagan negli anni Ottanta, reso poi noto dall'omonimo film con Jodie Foster, un gruppo di scienziati riceve un messaggio radio proveniente da una civiltà aliena più avanzata. Il messaggio contiene le istruzioni per costruire una macchina capace di creare un wormhole tra la Terra e la stella Vega, distante ventisei anni luce. Nella storia la protagonista sale a bordo di una capsula e viene inghiottita in un turbine simile a una gigantesca centrifuga per poi sfrecciare in una galleria e riemergere al centro della galassia, dove si trova Vega, in pochi minuti. Nel romanzo Sagan non aveva approfondito in dettaglio come si potesse creare un simile tunnel. Chiese così al suo amico Kip Thorne, fisico teorico del Caltech in California, se la sua fantasiosa idea di sfruttare un wormhole come scorciatoia nello spazio-tempo fosse fondata. Stimolati dalla fantasia scientifica di Sagan, Thorne e i suoi collaboratori si misero a studiare i dettagli del funzionamento di questo tipo di wormhole, che collega due regioni distanti nello spazio­tempo. Alla fine riuscirono a creare modelli teorici di wormhole che rimanessero aperti abbastanza a lungo da essere attraversati da un lato all'altro da un “temponauta”, senza che venisse annientato dalle immense forse gravitazionali interne. Serviva qualcosa che si opponesse alla forza di gravità e tenesse il wormhole aperto.
    La soluzione di Thorne fu l' antigravità. La materia anti-gravitante (prevista fra l'altro dalla stessa Teoria generale della Relatività) permette di tenere aperto il wormhole. I modelli di Thorne e colleghi non trovarono ostacoli da parte delle teorie fisiche note, e questa ricerca generò una quantità di studi che tuttora proliferano. Uno di questi è l'idea di Paul Davies di costruire una macchina che crei in laboratorio i wormhole necessari a viaggiare nel tempo.

    Paradossi storici
    La possibilità di visitare il passato crea veri paradossi, affascinanti e apparentemente impossibili da risolvere. Il più semplice è questo: un viaggiatore torna nel passato e uccide sua madre ancora bambina. Quindi non sarebbe più potuto nascere e neanche commettere l'omicidio. I paradossi mettono in crisi il concetto di causalità, cioè le relazioni tra causa ed effetto, e quindi la scienza. Stephen Hawking ha messo una toppa al problema con la sua “congettura della protezione cronologica”: la natura troverà sempre il modo per impedire i viaggi nel passato. Paul Davies invece accetta che eventi successivi possano influire su eventi precedenti, ma postula che le linee temporali si possano chiudere solo tra eventi che non creino problemi di causalità. Un esempio è quello di un ricco signore la cui fortuna deriva da un benefattore che aiutò la sua bisnonna un secolo prima. Con la macchina del tempo parte per scoprire chi è il benefattore. Una volta incontrata la bisnonna, le rivela la propria identità di viaggiatore del tempo e le mostra un giornale che ha portato dal futuro. La bisnonna legge il listino della borsa ed investe di conseguenza. Gli investimenti sono l'origine della fortuna del ricco signore, che scopre così di essere il benefattore di se stesso. Questo per Davies non è problematico. Quello del viaggiatore che uccide sua madre invece è irrisolvibile, quindi nessuno può uccidere un suo antenato. David Deutsch, esperto di viaggi nel tempo, risolve i paradossi con le leggi della fisica quantistica. Nel mondo subatomico regna l'indeterminazione quantistica: un elettrone che urta un protone può deviare verso sinistra o verso destra senza una regola. Secondo alcuni fisici l'indeterminatezza si risolve con la moltiplicazione degli universi. Ogni volta che un elettrone va a destra si forma un nuovo universo con un elettrone che va a sinistra. Per Deutsch i paradossi si risolvono allo stesso modo: se un viaggiatore del passato interferisce con la storia, l'universo si biforca in due o più rami, e la madre uccisa va a finire in un universo parallelo, non in quello da cui lui proviene.


    Come si costruisce la macchina del tempo
    A differenza delle macchine del tempo di romanzi e film, quella di Paul Davies non si sposta nel tempo, ma modifica la struttura dell'universo per costruire un percorso chiuso nello spazio. Crea un wormhole artificiale che consente al viaggiatore di andare nel passato e tornare indietro. E può essere realizzata con le tecnologie già oggi disponibili.

    1° Il primo strumento necessario per realizzare un wormhole artificiale è un collisore, cioè un acceleratore di particelle. Queste macchine permettono di ricreare le condizioni dell'universo a circa un microsecondo dopo il Big Bang, quando la temperatura era di dieci trilioni di gradi e l'universo era in uno stato definito plasma di quark e gluoni (particelle subatomiche).Proprio da una bolla di questa materia ad altissima energia si estraggono i wormhole “virtuali”. Questi però compaiono solo per tempi brevissimi, per poi scomparire nel vuoto che si trova all'interno degli acceleratori.

    2° Il passo successivo è trasformare i wormhole virtuali in reali, iniettando l'energia sufficiente per evitare che riscompaiano. È un fenomeno noto della fisica, per esempio si utilizza nella trasmissione di onde radio. Intorno a un elettrone girano fotoni virtuali, formando il campo elettrico. Se si accelera l'elettrone, facendolo passare in un filo, i fotoni virtuali acquistano energia e si trasformano in fotoni reali allontanandosi dal filo sotto forma di onderadio. Tuttavia, l'energia del plasma di quark e gluoni non basta per raggiungere le temperature richieste per trasformare questa “schiuma” spazio-temporale in vero wormhole. II secondo strumento per fabbricare la macchina del tempo di Davies è un dispositivo dl implosione che dà alla bolla di quark e gluoni l'energia necessaria per comprimerla di un fattore pari a un miliardo di miliardi. Questo per elevarne la temperatura consentendo la trasformazione della bolla in un embrione di wormhole. La difficoltà non è nella quantità di energia necessaria (circa dieci miliardi di joule, la produzione di una centrale elettrica in qualche secondo), quanto nella concentrazione dell'energia su dimensioni così piccole.

    3° Per portare il wormhole dallo stato embrionale a dimensioni utili occorre utilizzare un dilatatore , che ne accresca le dimensioni e lo mantenga aperto per consentire al temponauta di passarvi senza problemi Per fare questo Paul Davies ipotizza di servirsi dell'antigravità, una forza repulsiva che può essere prodotta dal cosiddetto “ effetto Casimir ”. Due piastre conduttrici variano i campi elettromagnetici dello spazio, creando una forza repulsiva, l’antigravità appunto.

    4° L'ultima fase consiste nel trasformare il wormhole, ormai portato alla taglia giusta, in una macchina del tempo. E cioè stabilire una differenza temporale permanente tra le sue estremità. Il compito è affidato al differenziatore e la tecnica suggerita è la dilatazione temporale che si osserva nell'effetto dei gemelli. Ancora una volta si ricorre a un acceleratore di particelle, in questo caso per far circolare una delle estremità del cunicolo a velocità prossime a quella della luce, per un periodo sufficientemente lungo da provocare una discrepanza temporale fra le due estremità. Così si può viaggiare indietro nel tempo. La macchina del tempo è pronta. Bisogna ancora risolvere qualche problema tecnico, ma esiste un progetto da seguire.
     
    .
  6. NanniX
     
    .

    User deleted


    l'occhiata la volevo dare ma non trova la pagina....cmq queste cose mi fanno paura...
     
    .
  7. Voodoomaster
     
    .

    User deleted


    Guarda che non devi trovare nessuna pagina , ti ho riportato tutto io...
     
    .
  8. NanniX
     
    .

    User deleted


    lo immaginavo,ma ho fatto il finto tonto...
    bene!ki dispone di tutti quei soldi per acquistare il materiale?
     
    .
  9. Devil Kaiser
     
    .

    User deleted


    Ammesso e non concesso che sia stata inventata,il problemi sono altri:

    1)Lascerebbero davvero che la macchina del tempo venga usata così liberamente?

    2)Se sì,che succederebbe se capitasse nelle mani sbagliate?

    Credo che,anche se la inventeranno,noi non avremo mai l'opportunità di provarla o di sapere che è stata costruita,ed è meglio così.Credo sia la stessa cosa che sia accaduta con questa.Spero però che l'abbiano sequestrata con intenzioni benefiche...

    Edited by Devil Kaiser - 24/6/2005, 16:40
     
    .
  10. Voodoomaster
     
    .

    User deleted


    Io credo che anche se fosse inventata e funzionasse, il tempo comunque non sia mutabile ma vengano create delle realtà alternative , d'altronde se ci si pensa è abbastanza logico...come faremmo ad accorgerci di un eventuale cambiamento nel passato ? Non ce ne accorgeremmo mai , ma penseremmo che la realtà sia stata quella da sempre e "nel frattempo" la realtà prima del cambiamento l'abbiamo vissuta già tutta ed è giunta al termine !
     
    .
  11. Devil Kaiser
     
    .

    User deleted


    Esiste anche la deformazione extra-dimensionale...ovvero,in un lasso di tempo che può variare da un nano secondo ad una notte intera,il nostro passato,le nostre memorie e tutto il resto vengono modificate proprio perchè c'è stato un cambiamento nel passato,senza che noi a livello conscio ce ne rendiamo conto.Su questa teoria viene anche data spiegazione ai deja vù...
     
    .
  12. Voodoomaster
     
    .

    User deleted


    Avevo sempre pensato che un eventuale propagazione di una modifica fosse istantanea (d'altronde è perchè io ho l'idea del tempo come di un grande nastro già esistente sul quale scorriamo, e non che fosse lui a muoversi), ma d'altronde se esistesse questo anche brevissimo lasso di tempo sarebbe l'ultimo nanosecondo di memoria prima del cambiamento...interessante !

    Edited by Voodoomaster - 24/6/2005, 16:48
     
    .
  13. LargoLagrande
     
    .

    User deleted


    ormai si è arrivati a scoprire che, con una buona dose di nucleare, si possa realmente viaggiare nel tempo, ma solo nel futuro (vedi paycheck con ben affleck ). Nel passato è impossibile, per ora...
     
    .
  14. Devil Kaiser
     
    .

    User deleted


    Ehm...non credo che dei film siano da prendere ad esempio...inoltre nucleare è un termine generico...
     
    .
  15. Voodoomaster
     
    .

    User deleted


    Forse intende con una consistente quantità di energia , generabile per l'appunto solo dal nucleare !
     
    .
138 replies since 23/6/2005, 12:36   3407 views
  Share  
.