Rapa Nui

l'isola dei misteri

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  1. dr jones
     
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    L’isola di Rapa Nui (grande roccia) o “Te Pito O Te Huena” (ombelico del mondo) conosciuta da noi come Isola Di Pasqua (nome datogli da Jacob Roggeven in quanto la raggiunse a Pasqua- dimostrando la sua grande fantasia-), è poco più di un piccolo scoglio nel bel mezzo dell’oceano pacifico… un piccolo scoglio però in cui si concentrano svariati misteri a cui nessuno fino ad ora è mai stato in grado di dare una spiegazione definitiva. Ma andiamo con ordine…

    Tutto cominciò con l’arrivo di quella persona come abbiamo visto dotata di enorme fantasia e chiamata Jacob Roggeven su questa minuscola isola. Il nostro Jacob (olandese) fu subito affascinato dalle enormi statue di cui era piena Rapa Nui (i famosi Moai appunto), ma non fu in grado di comunicare con gli indigeni e quindi non combinò nulla. È importante notare che gli indigeni incontrati da Jacob erano soltanto un gruppo di isolani primitivi e non la potente civiltà che doveva aver costruito i misteriosi monumenti.

    La nostra storia continua con l’inglese James Cook che combinò qualcosa in più rispetto al collega olandese in quanto fu accompagnato da dei Thaitani che riuscirono a comunicare con gli indigeni… peccato però che gli indigeni non sapessero nulla del loro misterioso passato!

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    Da allora l’isola fu studiata da molti scienziati e archeologi, ma restò abbastanza sconosciuta alla popolazione mondiale finché non arrivò Kevin Kostner… no, non sono impazzito, infatti Kevin girò qui un film sui Moai (Rapa Nui) che, pur non essendo diventato un campione d’incassi o uno dei più grandi film mai girati fece andare una buona fetta dell’interesse (e dei soldi) del pubblico verso questa desolata isola. Certo, stiamo sempre parlando di un isoletta che nella sua città più importante ha qualche albergo (poco generoso in quanto a stelle) e un paio di taxi, ma i famosi Moai e gli altri misteri adesso affascinano un pubblico più grande dei pochi scienziati che li avevano studiati fino ad allora…

    Dopo queste premesse parliamo dell’argomento di questa sezione: i misteri.

    Il primo e più importante mistero è quello dei Moai
    La domanda principale è: chi li ha costruiti? Ma anche come, e soprattutto perché. Queste enormi statue sono sparse tutt’attorno all’isola, identiche o quasi, con le spalle al mare, come se vegliassero l’entroterra. E chissà quante cose hanno visto nei secoli, peccato che non possano rivelarci i loro segreti.

    I Moai misurano tutti più o meno 10 metri e pesano fino alle 82 tonnellate. Potete immaginare che costruirli, trasportarli dalle cave e innalzarli fosse un tantino difficile, per un popolo indigeno… ma a che livello di evoluzione era il popolo che li costruì? Nessuno lo sa, anche perché nessuno sa che popolo li costruì. Nessuno sa addirittura come abbiano fatto ad arrivare da chissà dove (Perù? Brasile? Indonesia? Polinesia?) con le loro zattere. E poi, quando sono arrivati? Nessuno sa dire neanche questo. Le ipotesi più accreditate dicono che a Rapa Nui si fossero incontrate due etnie: una proveniente dal Perù (i furbacchioni che divennero i nobili e sacerdoti) e un'altra proveniente dalla Polinesia (i poveri idioti che divennero gli schiavi). E se si fosse trattata di una avanzata antica civiltà di cui oggi non si sa nulla? Questo basterebbe da solo a spiegare come abbiano potuto costruire monumenti così colossali? No: mancava la materia prima, il legno fondamentale per i trasporti. E senza legno è fisicamente impossibile trasportare le enormi statue per percorsi così lunghi. Ma allora come diavolo fecero?

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    C’è poi un altro mistero: improvvisamente infatti la costruzione dei Moai venne immediatamente interrotta. Tutti i Moai in costruzione furono lasciati incompiuti nelle cave, persino gli attrezzi furono lasciati li, nel posto in cui stavano venendo utilizzati e nessuno li spostò più. L’abbandono dei Moai avvenne in un minuto: una civiltà durata secoli e secoli si spense improvvisamente in un attimo. Distrutta da se stessa. Già perché dopo quell’evento gli abitanti dell’isola cominciarono a distruggere le loro stesse opere, buttandole per terra e spaccandole. Cosa accadde in quelle ore, giorni o settimane seguenti a quel terribile attimo non lo sa nessuno. I loro discendenti dimenticarono tutto, continuarono solo alcune tradizioni (come la tremenda prova della grande scogliera)” finché gli europei non stroncarono anche queste.

    E adesso la domanda più importante: perché furono costruiti i Moai? Che scopo avevano? Forse proteggevano tombe, erano monumenti a personaggi importanti, statue di dei che vegliano sull’isola o forse qualcosa di più mistico e per noi inafferrabile. Nessuno potrà mai saperlo.

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    Secondo grande mistero di Rapa Nui è la scrittura.
    Si, perché gli abitanti dell’isola erano talmente evoluti da conoscere la scrittura, scrittura che non è mai stata decifrata, e fin qui non c’è niente di eccezionale… o almeno non ci sarebbe se la scrittura non fosse la stessa della città di Mohenjodaro, situata nientemeno che in India, luogo incredibilmente lontano da Rapa Nui!

    Che ci fosse stato un contatto fra le due civiltà è semplicemente e assolutamente impossibile e le età delle due civiltà negano molto chiaramente che gli abitanti di Rapa Nui provenissero in un lontanissimo passato da Mohenjodaro (anzi, molto probabilmente si svilupparono in un epoca più o meno contemporanea).

    Ma allora, come è possibile tutto questo? Se solo si riuscisse a decifrare questa enigmatica forma di scrittura si potrebbe avere una risposta, ma nessuno c’è mai riuscito. Forse la chiave del mistero (o forse solo altri misteri) si potrebbe trovare nelle grotte sacre degli indigeni locali. Per via però del rispetto delle culture indigene, di cui gli ultimi stregoni proibiscono agli stranieri di entrare, nessuno ha mai potuto studiare quei luoghi.
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    Sono state fatte tante ipotesi, studi e scoperte (poche) su questo affascinante luogo, ma io mi fermo qui. Si doveva parlare di misteri e di misteri ho parlato. se l’argomento vi interessa posso approfondire la questione, per adesso spero che qualcuno abbia avuto la pazienza di leggerlo e magari anche di scrivere qualche commento…

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  2. Matioski
     
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    Approfondisci pure, il tuo stile mi piace!
     
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  3. Voodoomaster
     
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    E l'argomento è alquanto interessante...
     
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  4. Matioski
     
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    Ma mai come i rods!
     
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  5. NanniX
     
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    Abbiamo parlato di peruviani furbacchioni (che facevano i sacerdoti e i ricconi) e di polinesiani idioti (che impersonavano gli schiavi)... facendo 2+2 mi viene da pensare che i lavori siano stati abbandonati e le opere distrutte a seguito di un'improvvisa quanto violenta rivolta degli schiavi...
     
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  6. dr jones
     
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    CITAZIONE (NanniX @ 11/11/2005, 16:04)
    Abbiamo parlato di peruviani furbacchioni (che facevano i sacerdoti e i ricconi) e di polinesiani idioti (che impersonavano gli schiavi)... facendo 2+2 mi viene da pensare che i lavori siano stati abbandonati e le opere distrutte a seguito di un'improvvisa quanto violenta rivolta degli schiavi...

    blink.gif

    nanni, quella che hai appena detto è la teoria più accreditata!

    comunque, anticipando quello che stavo per scrivere ("stavo"... insomma... biggrin.gif ) l'ipotesi è la più plausibile ma ci sono 2 problemi:

    -è difficile immaginare una rivolta TALMENTE violenta da distruggere in così poco tempo un intera civiltà (nel suo massimo splendore se si notano le dimensioni dei Moai in costruzione). moltissimi, poi, sostengono che gli indigeni incontrati dagli esploratori siano in realtà un altra popolazione e che quella precedente si fosse completamente estinta dall'isola!
    -nelle cave in cui stavano venendo costruiti i nuovi Moai tutto si trova li esattamente come fu lasciato in quell'attimo... è possibile che in secoli e secoli nessuno pensò (o volle) mai di spostare gli attrezzi o il resto?
     
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  7. NanniX
     
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    possibile che:
    i rivoltosi, dopo aver compiuto stragi sanguinose e molto violente, abbiano deciso di tornare nelle loro terre natali...coloro sbarcati in seguito, essendo primitivi, possono aver pensato ad un luogo sacro, e che non abbiano voluto toccare niente per non alterare gli dei...
     
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  8. dr jones
     
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    no, questo è molto improbabile: un viaggio dall'isola a qualsiasi altro luogo con delle zattere è un impresa incredibile che richiede un enorme organizzazione e lunghissimi tempi di preparazione (anni), praticamente impossibile per un gruppo di schiavi, tranne che non ci sfugga qualcosa....

    e poi il viaggio "di andata" era avvenuto in epoche incredibilmente antiche e nessuno più lo ricordava. gli abitanti di Rapa Nui, infatti, credevano che l'universo (il mondo) fosse stato distrutto in un epoca antichissima e che fosse rimasta solo l'isola su cui appunto si trovavano (l'esistenza di questo mito si è intuita dai graffiti e disegni trovati sull'isola e confermata dai racconti degli indigeni incontrati dagli europei, che quindi, se erano realmente altri, conobbero comunque in qualche modo le leggende dei loro predecessori).

    forse però si trattò di un disastro naturale di cui approfittarono gli schiavi per ribellarsi... o meglio ancora un disastro non naturale, ma provocatto dall'uomo.... ma questo di ne parlo nell'approfondimento che sto scrivendo...

    Edited by dr jones - 12/11/2005, 14:59
     
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  9. Matioski
     
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    CITAZIONE
    nanni, quella che hai appena detto è la teoria più accreditata!

    Nannix la sa lunga! biggrin.gif
     
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  10. dr jones
     
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    Dopo parecchio tempo mi sono finalmente deciso ad approfondire questo topic.
    Quello che segue è un articolo più complesso e approfondito di quello precedente.
    Prima di cominciare riprendo i principali misteri di questo affascinante luogo: come i primi uomini arrivarono sull’isola? E da dove? E perché e come costruirono i Moai? come finì la civiltà dell’isola di Pasqua e perché i Moai furono distrutti? È possibile decifrare la scrittura di Rapa Nui (il Rongorongo), e come è possibile che sia tanto simile a quella della città di Moenjhodharo, nella valle dell’Indo? Cosa nascondono le inaccessibili grotte sotterranee dell’isola?
    Andiamo con ordine nel parlare delle ipotesi e le scoperte su questi misteri.

    i primi uomini dell’isola

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    le prime ipotesi sulla provenienza degli abitanti dell’isola li vedeva originari della Polinesia.
    Ma com’è possibile che i poco evoluti polinesiani fossero riusciti a compiere l’epica traversata dell’oceano pacifico sino alla più sperduta isola del mondo con i loro scarsi mezzi? E soprattutto, com’è possibile che questi semplici indigeni una volta giunti sull’isola abbiano creato una civiltà abbastanza evoluta da poter da costruire grandi monumenti come i Moai?
    Queste domande sembrano costrette a restare senza risposta.
    Per rispondere a questi interrogativi il norvegese Thor Heyerdal propose una nuova teoria: gli abitanti di Rapa Nui sarebbero stati in realtà dei Peruviani provenienti dalle zone del lago (e non ridete) Titicaca (fra la Bolivia e il Perù) e per dimostrarlo affrontò un viaggio simile con delle semplici zattere che chiamò Kon-Tiki (dal nome del leggendario primo Re di Rapa Nui). L’impresa riuscì, ma gli studi medici sui più antichi resti umani contraddicono l’intuizione di Thor: le ossa appartenevano a dei polinesiani. E se entrambe le popolazioni raggiunsero l’isola? I Peruviani avrebbero dunque sfruttato le loro conoscenze tecniche e artistiche (vi è una certa somiglianza tra I Moai e le statue dell’antico centro cerimoniale sudamericano di Tihuanaco) per creare la civiltà “Pasquana”. Nessuno potrà però provarlo finché non saranno trovati altri resti umani sufficientemente conservati che provino questa teoria.

    statue millenarie

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    che cos’erano i leggendari Moai? Le ipotesi più accreditate sono due: guardiani protettori dell’isola o tombe-monumenti ai defunti.
    Se i Moai fossero guardiani, però, non dovrebbero guardare verso il mare anziché verso l’entroterra? E inoltre i Pasquani vedevano Rapa Nui come l’unica parte del mondo sopravvissuta ad una grande distruzione che aveva affondato tutte le terre. Quindi, che minacce temevano?
    Dunque appare più realistica l’ipotesi che rappresentassero i defunti. Eppure i tratti somatici delle statue sono tutti identici e soprattutto sono del tutto improbabili. Non vi sono inoltre resti umani (o indicazioni di tombe depredate o semplici scavi di sepoltura) sotto e nelle vicinanze dei Moai.
    Ma se non erano tombe ne guardiani, cosa potevano rappresentare?
    Le nostre ipotesi si basano sulla conoscenza di altri popoli e civiltà, ma Rapa Nui sembra essere estranea a tutte queste. Dunque il significato dei Moai potrebbe essere molto più mistico e complesso, o comunque lontano da noi per essere compreso. E tranne che non vengano trovati resti che identifichino questi monumenti come tombe sarà sempre per noi misterioso.
    Se il significato dei Moai è un mistero non sembra però oggi esserlo il modo in cui essi sono stati trasportati dalle cave ai luoghi in cui si trovano.
    Primo studioso a porsi la domanda del trasporto delle enormi statue fu l’archeologa Katherine Routledge.
    Essa ipotizzò che le statue fossero fatte rotolare su ciottoli arrotondati (cosparsi di polpa di patata macinata per non rovinare i Moai con lo sfregamento) e, una volta sul luogo, fossero erette tramite delle leve di legno.
    Sebbene ne furono fatte altre la teoria è oggi considerata la più realistica.

    fine di una civiltà

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    la fine di Rapa Nui avvenne all’improvviso, in un attimo solo. Che cosa accadde?
    Per spiegare ciò partiamo da una scoperta fatta tramite la palinologia (studio dei pollini fossili).
    Rapa Nui è oggi è un isola brulla e povera, ma a quanto pare non fu sempre così… anzi: in antichità essa era un vero e proprio paradiso naturale, uno dei luoghi più straordinari del pianeta per patrimonio naturale.
    L’intera isola era ricoperta da foreste rigogliose, vi erano tutte le risorse per lo sviluppo di una civiltà.
    Ma allora che accadde?
    Sembra che esistesse un antica e inquietante profezia (conosciuta dagli indigeni attuali), essa –trascritta dagli esploratori europei- diceva: “(…) grandi sconvolgimenti devasteranno la terra, costringendo l'uomo a ricominciare da capo. Soltanto un'isola resterà, nel centro del mondo. E quando anch'essa sarà inghiottita dall'oceano, allora quella sarà la fine dei Tempi.”.
    E a quanto pare la profezia, almeno per gli antichi Pasquani, si avverò.
    la società in quella civiltà doveva essere divisa fra schiavi e uomini potenti. Questi ultimi dovevano sfruttare i primi senza pietà, ma sfruttavano troppo anche le risorse naturali. Nell’inspiegabile ossessione della costruzione dei Moai gli abitanti di Rapa Nui distrussero le foreste e di conseguenza portarono la popolazione alla fame sino ad arrivare agli orrori del cannibalismo.
    Quando la situazione si fece insostenibile gli schiavi si dovettero ribellare provocando battaglie e stragi che portarono infine alla totale distruzione della civiltà. I Moai vennero distrutti e quelli in costruzione abbandonati.
    Ma in seguito a questo periodo sanguinoso, cosa avvenne?
    Pare che la civiltà, nei secoli, si riformò, ma senza raggiungere i fasti del passato. Nacque una nuova religione, la religione dell’uomo-uccello, da noi ben conosciuta in quanto i suoi riti furono praticati sino al 1800.

    simboli sconosciuti

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    altro grande mistero dell’isola è il Rongorongo, l’antica forma di scrittura. Avevo parlato della sua incredibile somiglianza con quella dell’antichissima città di Moenjhodharo in india.
    In realtà oggi la maggior parte degli studiosi tendono a considerare ciò come una coincidenza. In ogni caso ecco un confronto fra i simboli dell’Isola di Pasqua e quelli di Menjodharo.
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    Anche se il mistero della somiglianza fra queste due forme di scrittura può considerarsi risolto, continua ad essere affascinante il fatto che i Pasquani siano riusciti a creare una forma di scrittura in maniera del tutto autonoma nel luogo più sperduto del mondo: ciò si era verificato solo fra i Babilonesi e i Maya (tutte le altre forme di scrittura sono nate o comunque hanno preso ispirazioni da queste e dalle loro evoluzioni) , ma qui ci troviamo di fronte ad una popolazione isolata da qualsiasi altra in una minuscola isola!
    Cosa è scritto in questi geroglifici? Quale fu la loro funzione? E quali misteri custodiscono? Purtroppo nessuno potrà mai interpretarli: essendo nati in una civiltà isolata da tutte le altre, sono strutturalmente del tutto diversi da qualunque altra forma di scrittura e ovviamente non si potrà trovare mai una “stele di rosetta” Pasquana.
    Alcuni studi hanno dimostrato che questa lingua non è unicamente ideografica (con simboli che rappresentano soggetti o concetti), ma anche fonetica (simboli che rappresentano dei suoni), questo dimostra ancora di più il livello di evoluzione raggiunto dagli abitanti di Rapa Nui.

    cunicoli segreti

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    qui c’è poco da dire. Rapa Nui è attraversata da svariati tunnel sotterranei, tunnel non naturali.
    Purtroppo però nessuno fino ad ora si è impegnato in uno scavo serio su di essi.
    Quando finalmente ciò avverrà, vi saranno sicuramente molte sorprese, perché tunnel devono essere enormi e dunque molto importanti per gli antichi isolani.
    Forse proprio essi nascondono la chiave della soluzione dei misteri dell’isola… e forse ancora altri misteri.
    Lo studio di Rapa Nui non è ancora assolutamente concluso e l’isola riserva ancora moltissime sorprese, quel poco che sino ad ora è stato scoperto io ho cercato di riassumerlo in questo articolo, ma c’è ancora molto, molto da scoprire sull’”ombelico del mondo”….
     
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  11. Matioski
     
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    Bellissime foto e bella relazione!
     
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  12. dr jones
     
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    up
     
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  13. Matioski
     
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    Ma come si può credere a queste fandonie? tongue.gif





























    Scherzo, ovviamente...
     
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  14. dr jones
     
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    ma è un vizio quello di riaprire vecchissimi topic per dire un idiozia? dry.gif
     
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  15. Matioski
     
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14 replies since 9/11/2005, 19:15   1750 views
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