Guida galattica per autostoppisti

di Douglas Adams

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  1. Vitoner
     
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    Douglas Noel Adams (1952-2001), appassionato di scienze e filosofia, laureato in letteratura inglese, ecologista, ateo, sceneggiatore televisivo, radiofonico e videoludico nonché, appunto, scrittore, è il creatore della "trilogia in sei parti" nota come "Guida galattica per autostoppisti".
    Serie nata come serial radiofonico per la BBC, nel 1979 viene convertita in romanzo con il primo, stupefacente "Guida galattica per autostoppisti".

    GUIDA GALATTICA PER GLI AUTOSTOPPISTI (1979)
    Mondadori, 1980; circa 300 pagine, 9,50 euro
    Guida-per-Autostoppisti
    Definire questo libro non è cosa semplice. Per la maggior parte si tratta di fantascienza. Però la chiave è umoristica. Ma definirlo un libro umoristico sarebbe un delitto.
    GGPA è un capolavoro di divertimento, intrattenimento, riflessione filosofica e trip mentali bestiali.
    Ma andiamo con ordine: che diavolo è una guida galattica per autostoppisti?

    E già qui c'è il primo colpo di genio dell'autore: l'idea alla base di Wikipedia, nel 1979.
    I protagonisti della storia sono molteplici, ma per far "ingranare" il lettore si parte da Arthur Dent, essere umano terrestre, per la precisione inglese.
    Segue l'incipit della storia.
    Arthur un bel giorno si sveglia un po' rincoglionito e si accorge che gli stanno per buttare giù la casa per farci passare un'autostrada. Mentre si stende davanti ai bulldozer per impedirgli di procedere col loro lavoro, arriva un suo amico, Ford Prefect, che lo strappa da quella situazione per portarlo in un pub a bere cinque pinte di birra e mangiare noccioline nel giro di dieci minuti perché il mondo sta per finire. Nel frattempo ad Arthur hanno buttato giù la casa e una flotta di costruzioni spaziali Vogon ha accerchiato la terra per distruggerla allo scopo di farci passare un'autostrada spaziale. E bum. La terra viene polverizzata. Gli unici due superstiti, Ford e Arthur, hanno scroccato un passaggio su una delle navi Vogon prima dell'esplosione e ora devono trovare un modo di scendere da qualche parte, per non incappare in un Vogon.

    Oltre ad Arthur e Ford, presto si aggiungeranno Trillian (terrestre), Zaphod Beeblebrox (presidente dell'universo) e il robot paranoico-depresso Marvin (a cui tra l'altro i Radiohead hanno dedicato la canzone "ok computer"), di cui voglio darvi un assaggio.

    Le avventure dei nostri eroi spazieranno dalle desolate terre di Magrathea ai recessi più assurdi e improbabili dell'universo, in un susseguirsi di avventure tanto assurde quanto metaforicamente comuni alla vita di tutti, alle domande che ci poniamo ogni giorno da quando l'uomo è capace di ragionare, con la trama che ci porterà a scoprire la risposta alla domanda fondamentale sulla vita, l'universo e tutto quanto. Risposta che vi lascerà parecchio sbalorditi. Il tutto condito da un sacco di trovate geniali, come ad esempio il pesce Babele:
    «Il pesce Babele è piccolo, giallo, ricorda una sanguisuga ed è forse la cosa più strana dell'universo. Si ciba dell'energia delle onde cerebrali, assorbendo frequenze inconsce ed espellendo una matrice di frequenze consce verso i centri cerebrali del linguaggio. La conseguenza pratica è che se ve ne ficcate uno nell'orecchio, comprenderete istantaneamente qualunque cosa, in qualunque lingua.»

    «Ora, è così bizzarramente improbabile che una cosa straordinariamente utile come il pesce Babele si sia evoluta per puro caso, che alcuni pensatori sono arrivati a vedere in ciò la prova finale e lampante della non-esistenza di Dio. Le loro argomentazioni seguono pressappoco questo schema: "Mi rifiuto di dimostrare che esisto" dice Dio "perché la dimostrazione è una negazione della fede, e senza fede io non sono niente". "Ma" dice l'uomo "il pesce Babele è una chiara dimostrazione involontaria della Tua esistenza, no? Non avrebbe mai potuto evolversi per puro caso. Esso dimostra che Tu esisti, e dunque, grazie a questa dimostrazione, Tu, per via di quanto Tu stesso asserisci a proposito delle dimostrazioni, non esisti. Q.E.D. Quod Erat Demonstrandum". "Povero me!" dice Dio. "Non ci avevo pensato!" e sparisce immediatamente in una nuvoletta di logica.»

    Tanto per dire, Adams nei suoi libri ha anticipato giusto un paio di cosette che oggi ci sembrano comuni, quali le penne USB, gli Ipertesti, Wikipedia...

    RISTORANTE AL TERMINE DELL'UNIVERSO (1980)
    Mondadori, 1984; 245 pagine, 9,50 euro.
    n2642638
    Il secondo capitolo prosegue da dove ci aveva lasciato il primo, con situazioni altrettanto folli e spunti altrettanto interessanti. Non posso dirvi nulla a livello della trama, visto che ogni cosa vi rovinerebbe la sorpresa. Consigliatissimo a tutti gli amanti del primo libro.

    LA VITA, L'UNIVERSO E TUTTO QUANTO (1982)
    Mondadori, 1984; 237 pagine, 9,50 euro.
    9788804517580g
    Qui i nostri eroi affrontano la più grande minaccia mai vista dall'universo: gli abitanti del pianeta Krikkit.
    "Gli abitanti di Krikkit sono bravissimi ragazzi che per puro caso sono assillati dal desiderio di uccidere tutti. È chiaro quindi che dividere una galassia con gente del genere non è del tutto raccomandabile. Nessuno lo può negare.
    L'attacco che Krikkit ha sferrato contro la galassia è stato spietato e inaudito. Migliaia e migliaia di enormi navi da guerra di Krikkit sono balzate fuori all'improvviso dall'iperspazio e hanno attaccato migliaia e migliaia di importanti pianeti. Prima hanno fatto razzia di tutte le materie prime utili alla costruzione di un'altra flotta di navi da guerra, poi, con calma e metodo, hanno distrutto completamente quei mondi malcapitati. La galassia, che a quell'epoca godeva di una pace e di una prosperità senza precedenti, si sentì un po' come un uomo scippato e rapinato in mezzo ad un prato fiorito.
    Quei tizi sono semplicemente degli ossessi, dei monomaniaci. Questa è l'unica cosa che possa spiegare come mai gli abitanti di Krikkit siano riusciti a costruire flotte di navi micidiali in così poco tempo: sono spinti da una passione furiosa, dal desiderio bruciante di distruggere tutto quello che non è di Krikkit. Solo con questa indomabile passione si può spiegare come mai all'improvviso, dopo secoli e secoli di totale ignoranza, siano riusciti ad assimilare rapidamente tutte le nozioni ipertecnologiche che hanno loro consentito di costruire le loro migliaia di astronavi e i loro milioni di robot letali. Questi ultimi riempivano di terrore il cuore di chiunque avesse la sfortuna di incontrarli; nella maggior parte dei casi, tuttavia, il terrore era di breve durata, in quanto la persona coinvolta nell'incontro veniva pressoché immediatamente eliminata. I robot di Krikkit erano macchine da guerra volanti animate da selvaggia determinazione omicida. Brandivano terribili mazze da battaglia multiuso, che se mosse in un senso demolivano interi edifici, se mosse in un altro senso sparavano Creparaggi Onnidistruttivi, se mosse in un altro senso ancora lanciavano uno spaventoso arsenale di granate, dai più piccoli congegni incendiari ai supercongegni ipernucleari maxisterminanti in grado di polverizzare una grossa stella. Quando una granata e una mazza da battaglia si toccavano, il meccanismo di entrambe scattava in funzione, e la granata veniva lanciata con straordinaria precisione e a distanze che andavano dai due o tre metri alle centinaia di migliaia di chilometri.
    Alla galassia ci sono voluti, molto approssimativamente, duemila anni, e due grilioni di individui accoppati per avere ragione degli abitanti di Krikkit. Alcuni pensavano che questi tizi avessero in fondo il diritto di avere la propria visione, che è stata indotta in loro dall'impatto improvviso con l'Universo stesso, che fosse giusto che abbiano agito come hanno agito. "Credono nella Pace, nella Giustizia, nella Morale, nella Cultura, nello Sport, nell'Etica Familiare e nella Distruzione di Tutte le Altre Forme di Vita".

    A mio parere meno riuscito del primo, ma più apppassionante del secondo capitolo. Consigliatissimo anche questo.

    ADDIO E GRAZIE PER TUTTO IL PESCE (1984)
    Mondadori, 1986; 208 pagine, 9,50 euro.
    9788804537700g
    Il capitolo meno "strano" di tutti. Ambientato prevalentemente sulla terra e incentrato sulla figura di Arthur, contiene situazioni molto più a misura d'uomo, ma le stranezze non mancheranno. Gradevole, ma non al livello dei capitoli precedenti.

    PRATICAMENTE INNOCUO (1992)
    Mondadori, 1993; 263 pagine, 9,50 euro.
    9788804572114g
    [lo sto leggendo, aggiornerò il post quando l'avrò finito]

    E qui succede il patatrac. Nel 2001 Adams muore, lasciando incompiuta la serie.
    L'ingrato compito di concludere la serie è stato affidato a Eoin Colfer, amico di Adams, scrittore inglese per bambini. Nel 2009, in concomitanza col trentesimo anniversario della Guida Galattica, viene dato alle stampe...

    E UN'ALTRA COSA... (2009)
    Mondadori, 2010; circa 300 pagine, 9,50 euro.
    Cover_GRA
    [deve ancora arrivarmi in libreria, quando lo leggerò lo recensirò. le recensioni che ho letto in rete sono molto discordanti, come prevedibile.]

    GUIDA GALATTICA PER AUTOSTOPPISTI - IL FILM (2005)
    110 minuti, regia di Garth Jennings.
    locandina
    Sulla sceneggiatura, da Wikipedia:
    CITAZIONE
    La sceneggiatura del film si basa su quella scritta da Adams stesso prima della sua prematura scomparsa (2001), e che da oltre vent'anni aspettava di essere portata sul grande schermo (il primo ad interessarsene fu Ivan Reitman, che nel 1981 opzionò la sceneggiatura, preferendogli poi, però, Ghostbusters - Acchiappafantasmi). Alla fine del film, prima dei titoli di coda, si può leggere una dedica proprio a lui rivolta: "For Douglas".

    Il film riprende alcuni degli eventi, soprattutto del primo libro, li rielabora modificando leggermente la trama, col risultato di creare una specie di "best of" della serie.
    I personaggi sono tutti ottimamente caratterizzati e adeguatamente adattati all'estetica moderna, così come le navicelle, i robot, ecc, pur rimanendo fedeli alle descrizioni di Adams.
    Se si vuole indicare l'unica pecca del film, si deve dire che purtroppo in 110 minuti è impossibile ricreare tutta la complessità e la filosofia di Adams. Alcune cose che vengono solo accennate nel film, sono ampiamente trattate nel libro.
    Come nel caso dell'asciugamano.
    La Guida Galattica per gli Autostoppisti dice alcune cose sull'argomento asciugamano. L'asciugamano, dice, è forse l'oggetto più utile che un autostoppista galattico possa avere. In parte perché è una cosa pratica: ve lo potete avvolgere intorno perché vi tenga caldo quando vi apprestate ad attraversare i freddi satelliti di Jaglan Beta; potete sdraiarvici sopra quando vi trovate sulle spiagge dalla brillante sabbia di marmo di Santraginus V a inalare gli inebrianti vapori del suo mare; ci potete dormire sotto sul mondo deserto di Kakrafoon, con le sue stelle che splendono rossastre; potete usarlo come vela di una mini–zattera allorché vi accingete a seguire il lento corso del pigro fiume Falena; potete bagnarlo per usarlo in un combattimento corpo a corpo; potete avvolgervelo intorno alla testa per allontanare vapori nocivi o per evitare lo sguardo della Vorace Bestia Bugblatta di Traal (un animale abominevolmente stupido, che pensa che se voi non lo vedete nemmeno lui possa vedere voi: è matto da legare, ma molto, molto vorace); infine potete usare il vostro asciugamano per fare segnalazioni in caso di emergenza e, se è ancora abbastanza pulito, per asciugarvi, naturalmente.

    In compenso vengono aggiunte delle situazioni e delle invenzioni non presenti nei libri, tipo questa, divertentissima:

    Il film è comunque ottimamente realizzato, gradevolissimo, nonché una delle pellicole più originali e spassose che avrete mai modo di visionare.

    GUIDA GALATTICA PER AUTOSTOPPISTI - IL TELEFILM (1981)
    Regia di Alan J. W. Bell, 7 episodi.
    Guida+galattica+per+autostoppisti+%28serie+tv%29
    La serie TV è un adattamento del serial radiofonico e ripercorre le vicende dei primi due libri. Non è mai stata tradotta in italiano, ma la potete trovare su Youtube sottotitolata in ITA. Seppur gradevole, risulta meno ritmata dei libri e meno interessante del film. Solo per veri appassionati, insomma.


    GUIDA GALATTICA PER AUTOSTOPPISTI - IL VIDEOGIOCO (1983)
    Commodore 64, Avventura testuale, Supersoft.
    hhgttg
    Il primo videogioco della GGPA, avventura testuale sceneggiata dallo stesso Adams, riprende circa metà del primo libro.
    Nel 2004 sul sito della BBC viene pubblicato un remake online gratuito fedele al gioco originale.
    Qui invece è disponibile un remake fan-made in AGS che smussa alcune difficoltà dell'originale, offrendo interfaccia grafica e molte aggiunte. Peccato che il comparto grafico faccia cagare...

    Avete notato che ho detto "il primo videogioco"? Ebbene sì, ne è in lavorazione un altro, di cui si sa poco e nulla, ad opera della HOTHEAD GAMES! ESATTO, IL VECCHIO RON GILBERT! Magari non se ne occuperà lui, ma posso sognare, no? :D
    Ecco le poche informazioni disponibili: sito del gioco, informazioni.
    A quanto pare sarà solo per iOs :inczz:
     
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    Non devi preoccuparti, amico.

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    HOTHEAD GAMES! ESATTO, IL VECCHIO RON GILBERT!

    DAVA SOLO CONSULENZE TRANNE CHE PER DEATHSPANK
     
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  3. Vitoner
     
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    Ora mi metto a piangere

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    ok basta, mi arrendo

    comunque non me lo sto inventando

    https://miforum.forumcommunity.net/?t=17058006
     
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  5. Vitoner
     
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    Ok, però io sono stato più completo
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  6. Brancaleone da Norcia
     
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    Yeah :zizi:
     
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  7. Voodoomaster
     
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    Bel thread il film mi è piaciuto molto, spero di leggere presto i libri :zizi:
     
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    Ho già avuto modo di parlare del mio apprezzamento per questa trilogia (viene definita l’unica trilogia di cinque libri), adoro i pianeti strambi in cui si ritrovano i personaggi (ma plausibili), adoro lo sguardo dissacrante di Adams, le battute, le storiche trovate geniali e ogni singolo personaggio. Posso dire che “E un’altra cosa…” è carino, ma non all’altezza di NESSUN libro di Adams. Il ragazzo parte molto bene per riprendere da dove erano finiti i personaggi nel quinto libro, le trovate sono abbastanza adamsiane ma… verso metà libro inizia a perdersi e dimentica lo stile di Adams per inventarne uno tutto suo.
    Insomma, come Douglas Adams c’era solo Douglas Adams :zizi:
     
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8 replies since 29/8/2011, 11:54   498 views
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