Movimento5Stelle- Pro? Contro?

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    "Una volta Iena mi disse che combatteva per il Paradiso. E pare che lo faccia tutt'ora."

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    CITAZIONE (Mightypirate @ 29/4/2012, 21:43) 
    C'è appunto da pensare che sia qualcosa del tipo Palpatine/Fener, se non arrivano smentite è lecitissimo pensarlo :ehmsi: .

    :asd: :asd: :asd:
     
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    http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/04/30...iginale/213609/

    Questo è un esempio di bieca campagna elettorale. Può dire quel che gli pare, ma frasi del genere puntano ad accaparrarsi il voto dei mafiosi. Servono addirittura a poco le smentite successive in questo caso, il messaggio è chiarissimo per chi era da quelle parti.
     
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  3. -Higure-
     
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    No no ma ha smentito, ha smentito eh, è stato frainteso, è tutta una coincidenza cosa volete che gli interessi a lui di una manciata di voti mafiosi :asd:
    CITAZIONE (Mightypirate @ 29/4/2012, 21:43) 
    Pux, il problema è proprio che il ruolo di Casaleggio non è chiaro per niente. E' un espertone di comunicazione e tecnologia (diffidate dagli esperti di comunicazione ragazzuoli :zizi: ) che mette online video come questi senza la possibilità di lasciare commenti e dare spiegazioni:

    Grillo ne ha parlato solo una mezza volta in un introduzione di un libro, ma tutt'ora non è chiaro cosa faccia nel blog. Ha un ruolo colossale nella gestione del blog, ma il rapporto fra lui e Grillo non è mai stato spiegato!
    C'è appunto da pensare che sia qualcosa del tipo Palpatine/Fener, se non arrivano smentite è lecitissimo pensarlo :ehmsi: .

    Una pronuncia pessima fra l'altro per un esperto di comunicazione-rete-media, da cui uno si aspetterebbe un inglese almeno decente :asd: Ma poi che cazzo è sta merda, con tutti sti nomi tirati fuori a caso e la precisione minuziosa sull'astratto più assoluto sembra voyager
     
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  4. Voodoomaster
     
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    Mig volevo postarlo io quel link. E non sia mai che i grillini ammettano che l'ha fatta fuori dal vaso, eh, via con la solita tiritera sulle strumentalizzazioni dei giornali :asd:
     
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  5. Jacob Flint
     
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    Per me uno che prende a martellate un pc su un palco e poi anni dopo eleva internet e la sua merdosità intrinseca ad arma ultima per combattere i politici CONTRADDITTORI è un cretino ebbasta. Rispetto per vudù che comunque credeva in qualcosa di questo movimento è in possibili cambiamenti che poteva apportare.

    Peccato.
     
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    Qui-Gon: Worst Jedi Ever

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    Quella del PC è una cazzata, l'ha sempre detto lui stesso che quello era stato un gesto stupido.
    Ecco, almeno il Grillo di una volta i suoi errori li ammetteva, oggi figuriamoci :ehmsi:
     
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  7. Jacob Flint
     
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    Si ma quello che ha detto vudù fa ragionare tantissimo: i militanti del movimento sono marci e non gliene frega niente degli ideali: questa è la natura di internet.
    Beppe grillo fonda il suo potere su internet se non sbaglio, il problema è che internet trasforma le persone buone in mostri, e quelle cattive in cose inenarrabili.
     
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  8. Vonnegut
     
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    La rete offre un controsenso che potrebbe essere pericoloso ma che è storicamente presto per essere definito tale (almeno credo). La rete aggrega persone con interessi simili ma, al tempo stesso, è un invito ad alimentare la pigrizia nelle persone già pigre. In soldoni: quanto movimento crea qualcosa che per sua natura ti tiene in casa davanti al pc?
    Il 5 stelle sarebbe nato anche senza il supporto della rete? Senza il blog di Grillo che ha avuto la funzione aggregante del movimento? Probabilmente sì, il blog è a mio avviso l'evoluzione tecnica della radio libera, con una sostanziale differenza: le radio libere erano molte meno e ci voleva molto più impegno per essere messe in piedi e mantenute. Il sistema-blog, al pari di una bacheca di social network, ha il limite del livellamento selvaggio della comunicazione, ovvero ricorrendo ad un esempio assurdo ma non troppo: io, che non ho alcuna competenza medica, posso aprire un blog in cui scrivo consigli medici e magari avrò gente che mi seguirà e seguirà tali consigli e si sentirà male per questo. Quanto impiego tecnicamente ad aprire e mantenere un blog simile? Dieci minuti per aprirlo, dieci minuti al giorno per scrivere un post e spammarlo su ogni forum, social, blog che mi capita a tiro.
    Non sto dicendo che il blog di Grillo non sia professionale, anzi, più volte Grillo ha dimostrato di prendere le sue idee da studi internazionali serissimi. Ma qualunque "avventore" di beppegrillo.it può avere un retroterra culturale basato interamente su dozzine di blog costruiti da falsi medici (per riprendere l'esempio di cui sopra), e il movimento non lo fa Grillo - per quanto ne sia il leader carismatico al momento - ma i militanti.
    Se la rete perde la sua utopistica funzione, ecco che scatta il problema tirato in ballo da Vood. La new wave che vorrebbe inaugurare il movimento 5 stelle si scontra con: 1. l'opportunismo di chi ha sempre fatto della politica un'arte e che trova una comoda bandiera per farsi strada in un terreno assai difficile da percorrere come quello della carriera politica; 2. il perverso piacere italico della lamentela da parte della gente che si iscrive al movimento nella speranza che qualcuno faccia qualcosa al posto loro. Questo tipo di persone danno appoggio incondizionato agli opportunisti del punto 1. Il risultato? Tante chiacchiere e masturbazione della libido-lamentosa e poca azione pratica, l'opportunista di turno guadagna ciò che vuole mentre chi è intenzionato ad agire resta con un pugno di mosche, soppiantato dalla moltitudine di chi ama sentirsi dire "hai ragione, sei una povera vittima, non è mai colpa tua".
    Il mio giudizio sul movimento 5 stelle non è del tutto negativo, dico solo che ha dei grossi problemi derivati da una troppa fiducia nella tecnologia e nel consenso statistico. Quanto al personaggio Beppe Grillo sono piuttosto d'accordo con quanto detto da Mighty.
     
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  9. Voodoomaster
     
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    CITAZIONE (Jacob Flint @ 1/5/2012, 19:43) 
    Si ma quello che ha detto vudù fa ragionare tantissimo: i militanti del movimento sono marci e non gliene frega niente degli ideali: questa è la natura di internet.
    Beppe grillo fonda il suo potere su internet se non sbaglio, il problema è che internet trasforma le persone buone in mostri, e quelle cattive in cose inenarrabili.

    Diciamo che detta così è un pò troppo in bianco e nero :sìsì: . L'analisi di Vonnegut magari è più vicina alla realtà. Più che esser letteralmente marci si è ingranato a mio avviso in molti movimenti una sorta di circolo vizioso come illustrato da Vonnegut che ha portato unicamente al nulla che rigira sul suo stesso nulla pensando al nulla e fabbricando nulla. Ora per esempio a Napoli le statistiche elettorali parlano chiaro: quella del M5S alle urne è stata una disfatta dopo l'altra. Il "leader" di turno qui potrà anche ammaliare qualche fighetto che ama, come dice il Vonn, giustificare chi vuole continuare la propria non-azione semplicemente perchè è un fighetto ed i fighetti per definizione sono paraculi e feticisti della forma (appunto, nella mentalità da fighetto radical-chic io non mi muovo mai per risolvere il problema costi ciò che costi, ma ci giro intorno eternamente e nel modo più spettacoloso e sicuro possibile, in maniera tale da non rischiare mai veramente nulla e migliorare la mia immagine e basta). Ma il resto della gente non la beve per fortuna :sìsì:

    Qui non è questione di internet che trasforma niente in nessuno. Anzi, sono vecchie dinamiche sociali che esistevano da ben prima di internet. Mister Wolf in Pulp Fiction lo chiama "farsi i pompini a vicenda" :sìsì: . Magari internet un pò le sta sputtanando, questo sì :sìsì:

    Edited by Voodoomaster - 2/5/2012, 02:33
     
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  10. Jacob Flint
     
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    CITAZIONE
    Qui non è questione di internet che trasforma niente in nessuno. Anzi, sono vecchie dinamiche sociali che esistevano da ben prima di internet. Mister Wolf in Pulp Fiction lo chiama "farsi i pompini a vicenda" :sìsì: . Magari internet un pò le sta sputtanando, questo sì :sìsì:

    Quello che ti sto dicendo è che queste dinamiche sociali trovano in internet la massima libertà e il potenziale di esprimersi.
     
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  11. Voodoomaster
     
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    Non è del tutto sbagliato. Con internet chi magari prima veniva "isolato" nei propri atteggiamenti distruttivi oggi magari può sentirsi più supportato. Ma vale lo stesso per qualunque tipo di atteggiamento, compresi quelli costruttivi, quindi non punterei mai il dito contro la rete
     
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  12. Vonnegut
     
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    CITAZIONE
    Perché Grillo non è l’alternativa
    di Paolo Flores d'Arcais

    La speranza di un’AltraItalia, può essere affidata a Beppe Grillo e al movimento che ne riconosce il dominio carismatico? L’accusa di qualunquismo ne ingrassa i consensi, ovviamente, visto il pulpito da cui vengono le scomuniche: i sepolcri imbiancati di una partitocrazia che ha infangato nell’ipocrisia o addirittura nel crimine tutti i valori, le bandiere, le parole che della politica possono fare la nobiltà.

    Sarà bene anzi ricordare che in Italia da vent’anni a questa parte le elezioni le vince solo chi riesce a presentarsi come il campione dell’antipolitica, almeno nell’immaginario dei cittadini. In primis Berlusconi, con la potenza di fuoco delle sue menzogne mediatiche. Perfino Prodi deve la sua prima vittoria all’idea che l’Ulivo contenesse un “valore aggiunto” (della società civile) rispetto alla somma dei partiti, e in difformità da essi.

    Del resto, questa vituperata “antipolitica” si è manifestata per anni e in mille piazze come volontà intransigente di rispetto dei valori della nostra Costituzione (nata dalla Resistenza antifascista e ad essa ispirata, come si cerca ossessivamente di far dimenticare), contro l’oblio dei medesimo da parte dei politicanti di professione, o addirittura lo scempio che ne ha fatto Berlusconi con i suoi lanzichenecchi di regime e altri compagni di merenda.

    Dunque, la liberazione dal marciume partitocratico può avvenire solo grazie a una politica radicalmente nuova. Ma vincente. Senza conquistare il governo resteremmo in presenza di una testimonianza, magari moralmente nobile, che lascerebbe intatte prevaricazioni di potere e dismisura di privilegi di establishment. C’è dunque il dovere di un “realismo minimo”, che è dato almeno dalla responsabilità di prendere sul serio il meccanismo elettorale con cui si voterà. Probabilmente con l’attuale “Porcata”, in forza della quale o si fa parte di una coalizione potenzialmente vincente o si è relegati al ruolo di testimonianza/opposizione.

    Il movimento di Beppe Grillo, poiché rifiuta ogni alleanza, potrà proporsi come AltraItalia solo quando raggiungesse il 35/40% dei voti. Come dire alle calende greche. Disperante, almeno per chi non crede che la giustizia si otterrà nell’aldilà. Bisognerà pur dirlo, una buona volta, che scegliere programmaticamente la testimonianza, quando è a portata di mano la possibilità di vincere le elezioni su un programma alternativo, può regalare opulenza di soddisfazioni narcisistiche, ma resta subalternità allo “statu quo” che si denuncia come insopportabile e si dichiara di voler combattere.

    La risposta dei “grillini” è nota: Pd e Pdl sono identici, il ruolo di mera opposizione/testimonianza è obbligato, il governo resterà comunque “cosa loro”. Ammettiamo pure che dirigenti Pd e Pdl siano della stessa pasta (cinismo, malaffare, mediocrità …), certamente di pasta diversa è almeno una parte dei rispettivi elettorati (e anche della “base” militante, non ancora del tutto scomparsa). Di fronte a una ruberia il berlusconiano non fa una piega, quello di sinistra si infuria. Un governo di centro-sinistra non potrebbe permettersi altri salassi ai ceti più deboli e altre leggi-bavaglio. Le lotte per “giustizia e libertà” avverrebbero in un orizzonte meno difficile. Già questo basta a fare la differenza.

    C’è poi il carattere “padronale” di “Cinque stelle”, troppe volte rimosso in modo corrivo, dove chi è fuori e chi è dentro lo decide sovranamente e inappellabilmente Beppe con la procedura del Minosse dantesco che “giudica e manda secondo ch’avvinghia”. Proprio mentre il coro intona a più non posso “siamo tutti eguali, ciascuno conta solo per uno”. Tutti i meriti che accumulano i giovani “grillini” col loro operare coerente e pulito non possono cancellare questa scomoda verità. Resa più sgradevole dal fatto che questi stessi militanti – meritori sotto ogni altro aspetto – giurano di non vederla, perdendo con ciò credibilità, come avviene con ogni dogmatismo di appartenenza.

    Ecco perché l’unica strada praticabile per l’AltraItalia resta quella di una lista di società civile “dentro e contro” la coalizione di centro-sinistra. Sfidando gli attuali gruppi dirigenti sul terreno delle primarie, del programma, dei consensi. Solo se la nomenklatura di Bersani (col silenzio di Vendola e Di Pietro) rifiutasse, regalando le elezioni alle destre, andare da soli diventerebbe inevitabile.

    Chi potrà dar vita a questa lista “dentro e contro”, capace di condizionare radicalmente la coalizione di centro-sinistra fino ad egemonizzarla (è già accaduto in importantissime città)? L’ho già scritto più volte: testate giornalistiche, sindacati che non si piegano, una “massa critica” di personalità rappresentative, il combinato disposto di tutti e tre questi fattori.

    Oltre un secolo fa, milioni di cittadini inglesi erano senza rappresentanza. Alcune “Unions” (sindacati di categoria) e la “Fabian Society” (oggi sarebbero i club di società civile e intellettuali) promossero la nascita di una lista nuova, il “Labour Party”. Un precedente nobile e riformista. Che qualche “Union” italiana (come la Fiom, tanto per non fare nomi) potrebbe rinverdire. Catalizzando le sparse (ma consistentissime) forze della società civile che vuole un governo di “giustizia e libertà”.

    Le condizioni storiche sono abissalmente diverse, va da sé. Ma anche oggi, come allora, ci sono milioni di cittadini che non trovano rappresentanza attraverso le forze organizzate esistenti. E movimenti di lotta e di opinione con cui questi milioni di cittadini simpatizzano. Un parlamento in cui non siamo rappresentati rende la nostra una democrazia limitata, miserabile e monca.

    MicroMega (6 maggio 2012)

     
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  13. Voodoomaster
     
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    Non potrei essere più d'accordo di così :zizi:
     
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    Mah, comunque io non confido nella sinistra per l'alternativa...

    Boh, idealmente ci vorrebbe un movimento cinque stelle senza i difetti del movimento cinque stelle (padre padrone che può cacciare chi vuole, misteriosi comunicatori che lo controllano, bimbominkismo degli adepti e cazzate sparate a gogo senza correggersi).
    Nella sinistra non ci credo proprio per niente, magari il solito Tonino, ma anche lui dovrebbe scegliere altri collaboratori e alzare un po' la voce (o ministro della giustizia alle prossime elezioni o niente :zizi: )
     
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  15. Vonnegut
     
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    CITAZIONE
    idealmente ci vorrebbe un movimento cinque stelle senza i difetti del movimento cinque stelle

    Difficile fare qualcosa di "ideale" con gente come... gli esseri umani. Non abbiamo una matrice ideale ma piuttosto fallibile. Il senza macchia è impossibile, purtroppo un movimento che si estende su scala nazionale includerà sempre mele marce. Concordo sulla desolazione di sinistra. E sul male-minore-come-al-solito.
     
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45 replies since 29/4/2012, 11:09   536 views
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