LO HOBBIT - un viaggio inaspettato

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  1. LargoLagrande
     
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    esco adesso dal cinema dopo aver visionato lo hobbit - un viaggio inaspettato. per i pochi che non lo sapessero è 1/3 del film del libro 'lo hobbit', di j.r.r. tolkien, preludio de 'il signore degli anelli'. narra infatti le gesta di bilbo baggins, gandalf ed altri 60 anni prima i fatti del signore degli anelli.
    regia e gran parte del cast è lo stesso della precedente trilogia.

    premetto che: NON HO LETTO IL LIBRO, quindi non posso sapere se ci son cose inventate, se ci son cose mancanti e roba del genere. ma dico a questo proposito, giusto per essere chiaro, che non me ne frega niente. normalmente sono molto flessibile nelle trasposizioni (a meno che proprio non arriviamo a 'troy' dove la storia cambia radicalmente lol).

    allora, che dire, finalmente il cinema epico come si deve è tornato al cinema, e ci voleva il papà del mondo fantasy per dare un risultato di qualità. grazie alle musiche splendide (come sempre), paesaggi e minuziose scenografie l'atmosfera che si respira non ha nulla da invidiare alla precedente trilogia. la differenza sostanziale, per ciò che ho colto io, è che in questo episodio l'approccio è più 'cartoon'. nel senso che c'è spazio per qualche situazione più comica o addirittura qualche canzone (io ho letto il signore degli anelli e di canzoni è dannatamente pieno, dunque mi suonerebbe strano se lo hobbit non lo fosse, conoscendo tolkien), ma in realtà non più di tanto.
    è anche deducibile dal fatto che la drammaticità di molte scene di isda è data da un male veramente incombente e palpabile che mette in serio pericolo le vite di tutti. i protagonisti de lo hobbit invece, non che facciano cose più salutari, s'intende, ma respirano più la sensazione di voler avere una grande avventura, piuttosto che sfuggire ad un incombente morte.

    i personaggi sono, ancora una volta, esemplari. ricalcano con maestria i nitidi caratteri tolkeniani, che nelle sue storie differenzia sempre le qualità dei propri protagonisti, ed in base a quelle noi li riconosciamo. è tutto diviso in categorie molto distinte, e la divisione in razze del mondo aiuta molto a capire i personaggi. sappiamo ad esempio che i nani sono orgogliosi e lavoratori. e gli elfi eleganti e signorili. e che tra i due non scorre buon sangue. è tutto molto nitido e anche se sembra una scusa per stereotipizzare i personaggi, in realtà il vero risultato è elogiarne qualità e difetti ottenendo una GRANDE CARATTERIZZAZIONE.

    nello specifico, bilbo (il protagonista) oltre ad essere interpretato in maniera davvero sorprendente dall'attore di cui mi sfugge il nome :D, è un personaggio favoloso. io ho un debole per gli hobbit, e qua - ancora di più che in isda - viene detto a chiare parole del perché sono speciali.
    i nani all'inizio sembrano tantissimi, ma peter jackson riesce a non rendere alcuni di loro 'macchiette', ma li caratterizza bene tanto che possiamo ricordarci ognuno dei 13 (13? son 13? chi se lo ricorda :D). ovviamente ad alcuni per motivi di plot (e di figaggine) viene data la priorità. è il caso di thorin scudodiquercia che è un personaggio FAVOLOSO.
    infine c'è gandalf, è uno stregone ultracentenario pure qua, anche se si tratta di una storia a priori, però dà comunque l'idea di essere un po' più "acerbo", strafottente e sicuro di sé. però sono sfumature di un personaggio che già conosciamo bene. anch'egli è molto più rilassato, vista la (per ora) assenza di un male veramente tosto e incombente.
    gli altri personaggi lascio a voi scoprirli.

    io a questo film do 8. non ha (e grazie a sto gran cacchio!) l'incipit fenomenale de la compagnia dell'anello, e per giunta son passati 9 anni, e di narnia, harry potter e compagnia brisca ne abbiamo avuti fin sopra i capelli. pertanto lo splendore in sé che un film del genere (anche con tecnologie più ridotte) potrebbe aver avuto anni fa, per forza di cose non lo ottiene al giorno d'oggi. però mantiene tutte le cose belle del signore degli anelli e narra una bella storia. se dovessi definirlo con 2 parole, questo film è di genere "avventura-epica". è epico perché rimangono preponderanti i valori base del genere, quali forza, coraggio, astuzia, lealtà ecc, oltre ad ambientazioni DAVVERO suggestive. è un'avventura perché è così che la vive bilbo, il protagonista. un hobbit sedentario che però dentro di sé sogna di vivere di grandi gesta in paesaggi e luoghi lontani.
     
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  2. Voodoomaster
     
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    Visto. Che dire? Grande respiro epico, grandissima regia, splendide le scenografie (dalla prima all'ultima mozzavano il fiato), straordinarie le caratterizzazioni ed i rapporti tra personaggi (che meraviglia vedere interagire Thorin, Gandalf e Bilbo) e memorabili alcune scene (che non dirò qui per non fare spoiler) nonché tutti i vari rimandi a Lord of Rings. Peter Jackson oggi sembra l'unico in grado di mostrare sul grande schermo un'epica fantasy REALE, possente, magica e priva di troppi stereotipi, retorica o banalità.

    Ma? Ma.

    Non ho potuto fare a meno di notare più volte la pesantezza di un ritmo lento fino all'inverosimile e di percepire continuamente come una sensazione di brodo allungato. Non me ne voglia chi dice che questo cinema debba venire contemplato ed assaporato lentamente, ma in certi tratti non ho davvero retto più di tanto. Manca molto la ciccia del Signore Degli Anelli a giustificare un ritmo così basso. Signore degli Anelli che aveva tutta una storia di fondo sicuramente molto più gustosa e corposa anche ne solo incipit del primo episodio. Qui la sensazione che ho avuto al comparire dei titoli di coda è stata solo "mbè?". L'approccio meno serioso poi mi è piaciuto fino ad un certo punto. Si, è così anche il racconto di Tolkien, lo so, ma dopo un po' l'eterno cazzeggiare di Bilbo e dei nani mi ha un po' stancato (tra l'altro non concordo sul fatto che siano stati caratterizzati tutti così bene). Anche qualche sottotrama era deboluccia, non molto interessante, e diversi passaggi non mi hanno appassionato molto.

    Conclusione? Voglio assolutamente vedere come va avanti. Con queste premesse (il villain "reale" in fondo è bello, così come la storia del negromante. Peccato che delle cose più interessanti si parli per pochi secondi su tre ore di film), questa regia e questa tecnica un film fatto con più ciccia esce fuori grandioso. Ma questo, sarò sincero, mi ha lasciato con un bel po' di amaro in bocca
     
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  3. LargoLagrande
     
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    purtroppo non hai tutti i torti, ma credo che ciò si possa ricondurre a mere strategie di marketing. il film doveva essere inizialmente diviso in 2 film (magari da 3 ore ciascuno) piuttosto che 3, il che avrebbe tolto tutti i momenti di respiro su cui in effetti ci si concentra un po' troppo.

    sembra di vedere già al cinema la versione dvd con le scene in principio escluse (io ad esempio di isda ho adorato la primissima versione della compagnia dell'anello ed ho un po' storto il naso con quelle successivamente uscite, mentre per il ritorno del re devo dire assolutamente il contrario), però tant'è, questa sensazione l'ho avuta solamente nella parte iniziale, prima che il viaggio cominci.

    credo che jackson la allunghi come artificio narrativo per darci uno spaccato 'sociale' dei nani, contrapposti al carattere introverso di thorin, ma non è una scusante. quando l'avventura ha inizio, però, ho trovato il ritmo abbastanza incalzante.

    chiaro, rispetto ad isda tutto cambia. un troll ne la compagnia dell'anello è un dramma. ne lo hobbit è soltanto un pericolo, e forse questo cambia di grosso le cose, però a parte questo metro che differenzia i due film, ho trovato scene davvero di un'epica eccelsa, che mi han fatto tornare a 9 anni fa.

    su tutte 2:
    il flashback del combattimento nani/orchi dove thorin mozza il braccio all'orco, ed il combattimento tra due giganti della roccia che è veramente una ficata.
     
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  4. Vonnegut
     
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    Io ho trovato il film estremamente valido, talmente tanto che a mio avviso vince a mani basse contro "le due torri" ma anche contro la "compagnia dell'anello" quanto a realizzazione tecnica. La trama ovviamente non è corposa e interessante quanto quella del Signore degli Anelli ma il vuoto si colma con personaggi scritti molto bene. Su tutti Gandalf che finalmente viene descritto come nei libri: un cazzone (mi si perdoni il termine), uno che non sai mai fino alla fine se è realmente potente come dice o se è un cialtrone. Due scene vincono su tutte: il summit a Granburrone, dove tutti i valori di Tolkien vengono espressi a chiare lettere, e l'incontro tra Bilbo e Gollum.
    In ogni caso il fatto che buona parte della sceneggiatura l'abbia scritta Guillermo del Toro si vede eccome, come si vede la maturazione di Jackson come regista.
    A me non piace il fantasy, ma se fosse tutto così cambierei idea.
     
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  5. Voodoomaster
     
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    CITAZIONE
    sembra di vedere già al cinema la versione dvd con le scene in principio escluse

    Ecco, mi sa che hai centrato il punto, questo è quello che ho provato anche io. Si sente molto secondo me il fatto della dilatazione della storia in più film causa-marketing. Magari quando tra tre anni ti rivedi tutta la trilogia completa con calma, a casa tua, e poco per volta, l'ottica cambierà. Magari capirai meglio la bellezza del disegno e giustificherai anche la scelta di marketing, ma adesso a guardarlo così al cinema è una sensazione che secondo me si avverte molto.

    Il ritmo si, con il tempo magari incalza, ma anche alcune sotto-avventure come

    Loro che sprofondano nella tana goblin, troll, o quello che é, e scappano saltando su tutti quei ponti ammazzando alla fine il Re


    Le ho trovate con un sapore molto da filler. Si, c'erano nel racconto originale, lo so, ma così ora nel film non mi dicevano nulla. Avessero tagliato quella scena integralmente, o tante altre, secondo me lo spaccato sul mondo fantasy, o sui rapporti tra i personaggi, sarebbe stato efficace ugualmente. Comunque vabbé, la curiosità su come vada avanti me l'ha data e, ripeto, con queste dinamiche e questa tecnica, un film narrato un po' meglio viene un capolavoro.

    Concordo sulla bellezza delle scene da te citate ed aggiungo

    L'arrivo delle aquile, sempre emozionante anche in sda, e tutta l'intro in cui viene spiegata la storia di Smaug ed Eleborn. E' un intro che, cazzo, ti intriga, ti prende, ti adrenalinizza. E' pure per questo che dopo rimani deluso se tutto il film poi gira EFFETTIVAMENTE attorno a tutt'altro
     
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  6. LargoLagrande
     
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    CITAZIONE
    Io ho trovato il film estremamente valido, talmente tanto che a mio avviso vince a mani basse contro "le due torri" ma anche contro la "compagnia dell'anello" quanto a realizzazione tecnica.

    beh se parliamo di tecnica con cui è realizzato, per forza di cose, è superiore alla trilogia di isda per un discorso tecnologico. quanto al film nella sua globalità io credo che sia più bello di le due torri, ma ancora uno scalino inferiore rispetto agli altri due.

    il fatto che comunque nove anni dopo il paragone tra le due saghe REGGE rende molto onore a lo hobbit.

    io credo comunque in definitiva, che questo primo episodio sia una vera e propria introduzione. dove non si assapora nulla della potenza del villain, ma riconosciamo solo i protagonisti per le loro svariate abilità e sfaccettature del loro carattere.

    per lcda non fu così. dopo il concilio di elrond il film comincia sul serio, grazie anche al cliffhanger della morte di gandalf e ad un finale superlativo. il fatto che in isda ci fosse molta più carne al fuoco 'tolkeniana' comunque non è un fattore da poco, il che mi lascia perplesso sempre di più sulla scelta di 3 film per lo hobbit.
     
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    Visto ieri, io ho letto il libro (prima del SdA) grazie alla mia prof di italiano delle medie che ce lo fece leggere in seconda media, non avrò tutto fresco ma me lo ricordo, ci sono varie cose inventate qui e lì, ma in fondo se si vuole allungare il libro che è un "libretto" in 3 film qualcosa di deve per fare, credo che l'ideale fossero stati 2 film, questo è solo una intro con 2 cosette aggiunte tanto perchè altrimenti la gente si lamentava troppo.
    I toni del libro sono riprodotti molto fedelmente, molto leggero, Largo ha centrato il punto quando ha detto "vogliono solo avere un'avventura", questo è lo spirito che Tolkien aveva quando lo scrisse e questo lo rende un libro molto piacevole da leggere, inoltre è molto più scorrevole e compresso e questo me lo aveva fatto preferire al SdA e avrei gradito avere la stessa scorrevolezza nel film, peccato.
    Cmq aspettiamo questo anno e vediamo il 2, poi ci ritroviamo qui.
    PS: il libro esplode di canzoni, ce ne sono talmente tante che sembra un film Disney, ho apprezzato che ne abbiano messe solo 3 :asd:
     
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  8. Vonnegut
     
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    CITAZIONE
    beh se parliamo di tecnica con cui è realizzato, per forza di cose, è superiore alla trilogia di isda per un discorso tecnologico

    Tecnica e tecnologia sono cose diverse, io parlavo di regia e scrittura
     
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7 replies since 18/12/2012, 01:26   110 views
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