I soliti sospetti

Recensione by Iena

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  1. -Iena da Roma-
     
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    Capolavoro del 1995 diretto da Bryan Singer.
    Cinque malviventi vengono contattati dopo essere stati radunati, dall'avvocato del misterioso Keyser Soze. Tutti debitori in qualche modo di Soze, i cinque devono forzatamente partecipare a un piano che prevede l'assalto di una nave nel porto di Los Angeles.

    Una storia fenomenale e uno degli intrecci narrativi più affascinanti del mondo del cinema.
    Keyser Soze è senza dubbio uno dei villain più carismatici e affascinanti mai creati, nonostante la sua presentazione non sia dilazionata in un tempo massiccio, sin dalle prime volte in cui il suo nome viene pronunciato a mezza voce, egli ci appare quasi come il Diavolo in persona, come uno dei personaggi malvagi per eccellenza, un dominatore assoluto del plot e dei destini.
    Il cast è meraviglioso, ottima prova per Pollak, grandissimo Benicio del Toro, ottimo lavoro per tutti compreso Byrne nell'importante e complesso ruolo di Keaton, e Postlethwaite.
    Meraviglioso e superbo, ma neanche a dirlo, Kevin Spacey.

    La regia di Synger è fenomenale. Il suo è uno sguardo lucido sul mondo, non sottrae allo spettatore la violenza, il suo occhio registico ci tiene la testa ferma e ci costringe a guardare l'assassinio a sangue freddo, lo stupro e l'infanticidio.
    Egli esamina la realtà da ogni prospettiva, capacissimo nell'inquadrare i personaggi nei loro più ravvicinati particolari, lasciandoci coinvolgere dalle labbra, dalle rughe d'espressione, o anche dalle ustioni sui corpi feriti, e allo stesso tempo ci mostra inquadrature dall'alto o dal basso davvero interessanti. Uno sguardo totale della realtà insomma, dove l'unico segregato al fuori campo interno, all'impossibilità della visione, è Keyser Soze, che dovrà sempre apparire sfuggevole.

    Un giallo superbo ed emozionante, che ha dato vita a tutta quella serie di modalità di scrittura successive che come in "Fight Club" ci mostrano nel finale un colpo di scena che rivela poi chiara l'intera sequenza narrativa, e che ci costringe quindi a una re-visione.
    Una riflessione profondissima degna di "Quarto Potere". In "Quarto Potere" infatti, dietro l'indagine circa Rosebud si nascondeva una vuota aspirazione, nulla cioè che potesse davvero portare alla comprensione totale del significato più profondo di Charles Foster Kane. Un'indagine che vede narratori falliti o bugiardi, dove tutto si basa sul flashback soggettivo dei narratori interni.
    Un'indagine dove alla fine, solo alla fine, viene scoperta la verità, ma questa scoperta risulta vana perchè tutto è ormai andato in fumo.
    Così in "I soliti sospetti" l'indagine si basa sul flashback del racconto di Verbal, centrale il suo ruolo di narratore, ma lui potrebbe anche mentire. La verità appare chiara alla fine rivelandosi inutile, e rivelando inutile tutto quanto. Lasciandoci solo l'amaro in bocca, per le sorti di tutti quanti, per le tristi fini dei personaggi positivi come Keaton.
    Una riflessione sul crollo di certezze del nostro tempo.

    Da non farsi mancare.
     
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  2. LargoLagrande
     
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    Un film che si può definire solo con la parola eccezionale!
    Non voglio spoilerare niente, solo un consiglio GUARDATELO.

    Ed inoltre segnalo anche un altro film strettamente collegato come genere a questo capolavoro, ma più improntato sullo spionaggio ovverosia SLEVIN
     
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1 replies since 15/4/2008, 18:47   198 views
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