Cosa nostra, scoperti i nuovi capi

I nomi emersi durante intercettazioni

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  1. Jacob Flint
     
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    CITAZIONE
    A Palermo Cosa nostra si è già riorganizzata dopo gli arresti dei capimafia come Bernardo Provenzano e Salvatore Lo Piccolo. L'organizzazione criminale avrebbe già nuovi capi che gestiscono le famiglie mafiose, decidendo anche omicidi. E' quanto emerso da alcune intercettazioni disposte durante recenti indagini che hanno portato alla scoperta di un progetto per l'assassinio di Pietro Lo Iacono, ex fedelissimo di Provenzano.

    I nuovi capi delle famiglie mafiose di Palermo hanno dunque scelto di tornare agli omicidi per far sentire il loro peso criminale a chi potrebbe contrastarli. Il retroscena inquietante emerge dall'indagine della polizia di Stato, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia, che venerdì scorso ha portato al fermo di quattro persone accusate di preparare un piano per uccidere il capomafia di Bagheria, Lo Iacono. Dalle intercettazioni emerge che "la sentenza di condanna a morte" per Lo Iacono è stata emessa dalle famiglie mafiose di Palermo e provincia.

    La polizia, intercettando Michele Modica, fermato venerdì scorso, e per il quale il gip ha convalidato l'arresto emettendo un'ordinanza di custodia cautelare, ha scoperto il piano di morte e il fatto che "occorreva realizzare, subito e comunque, il delitto", in quanto, "c'è questa ordinazione così che ci posso fare... c'è ordine di là, di là, di quello pure", lasciando così intendere, come annotano i magistrati, "che l'ordine proveniva da più vertici di più famiglie mafiose".

    L'omicidio doveva essere eseguito sabato scorso mentre il boss si recava allo stabilimento balneare di Santa Flavia, in provincia di Palermo.

     
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