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"Una volta Iena mi disse che combatteva per il Paradiso. E pare che lo faccia tutt'ora."
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Da "IL GAZZETTINO" un giornale indipendente
SAN SANTORO MARTIRE
di LUIGI BACIALLI
Nel Paese delle tempeste in un bicchier d'acqua e della pappa pronta, dove dilaga un panico ingiustificato per i polli all'aviaria, alla faccia dei bambini che altrove muoiono per fame, sete e malattie, San Michele Santoro in maniera altrettanto cinica e indifferente si atteggia a martire di una censura che non c'è, data anche la paradossale carenza nei mezzi d'informazione di persone disposte a scrivere e a prendere posizione. Giornalisti più sfortunati di lui in molte parti del mondo difendono la libertà di stampa e vengono torturati e uccisi. Eppure Santoro, incurante delle migliaia di colleghi professionisti disoccupati che bussano inutilmente anche alla porta della Rai, continua imperterrito la sua crociata in difesa di Santoro. Non pago di aver vessato già troppo a lungo gli italiani con la sua banalissima vicenda professionale, l'ex conduttore di Samarcanda e del Rosso e il Nero, si dimette da europarlamentare e va tutto elegante ed azzimato dal Molleggiato a pretendere non un microfono qualsiasi, ma "il mio microfono". Traduzione: reintegrato da un giudice del lavoro al suo posto di conduttore non si accontenta di condurre un programma che il direttore di Rete può legittimamente assegnargli, ma esige di condurre il "mio" programma. Ora bisogna sapere che, lasciate le platee acclamanti e le luci dello studio televisivo, esperienza comune a tante stelle del video, Santoro non era rimasto in mezzo a una strada come capita a molti degli operai di cui è solito occuparsi quando è in onda. Il Santoro che fa la vittima e accusa Berlusconi di avergli troncato la carriera, è rimasto in questi ultimi anni al terzo piano di via Teulada, seduto tranquillo in redazione. Ogni tanto Lucia Annunziata, Flavio Cattaneo o chi per loro gli proponevano di tornare in video, ma lui voleva "il mio microfono" e uno spazio a sua immagine e somiglianza. Risultato: ha ricevuto per molto tempo uno stipendio sproporzionato rispetto all'attività svolta nei locali in cui hanno continuato a recarsi anche i suoi numerosi e fedelissimi collaboratori.
Fattosi poi eleggere come Lilli la Rossa grazie alla popolarità che la televisione garantisce a chiunque si materializzi frequentemente nei salotti e nei tinelli, ha abbandonato il suo seggio di europarlamentare nel momento che ha ritenuto più utile per un trionfale ritorno in Rai. Una mossa da furbetto di Piazzale Clodio che non gli fa certo onore.
Da questa triste vicenda escono danneggiate altre due immagini. Quella di Celentano, che ha screditato in diretta il direttore di Raiuno Fabrizio Del Noce, sputando nel piatto in cui mangia abbondantemente fin dagli albori della televisione pubblica. E quella dello stesso Del Noce l'unico dirigente al mondo capace di autosospendersi, per conservare posto e busta paga, proprio quando avrebbe avuto il dovere di intervenire, o, preferendo una resa incondizionata, di dimettersi.. -
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Voi censurate l'Italia! E' colpa vostra se l'italia è al 77° posto nella classifica dei paesi liberi (Guardati "Viva Zapatero" della Guzzanti) . -
Voodoomaster.
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E' vero ! E' inutile che proponete articoletti ironici. La libertà di parola e divulgazione è un diritto di tutti , e non è stata data , come nelle dittature ! CHE VERGOGNA !
Edited by Voodoomaster - 25/10/2005, 18:26. -
Darth Serious.
User deleted
Rivoglio Biagi,Santoro,Luttazzi,Guzzanti,etc. etc.! .