La Corte UE boccia il crocifisso in aula

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    Terrore dei mari

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    Una sentenza che da noi all'università sta un po' sulla bocca di tutti (ho copiato ed incollato il primo sito che mi è capitato, quindi non vi cito le fonti :B): )

    CITAZIONE
    «Per noi è una sentenza assolutamente inaccettabile. Che l'Italia sia un paese in cui il cristianesimo è la sua stessa storia, lo sappiamo da sempre». Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi commentando la sentenza della Corte di Strasburgo che vieta i crocifissi in classe nelle scuole italiane. La Corte europea dei diritti dell'uomo nella sentenza (la prima in assoluto sui simboli religiosi nelle scuole) su un ricorso presentato nel 2002 da una cittadina italiana, ha stabilito infatti che la presenza dei crocifissi nelle aule scolastiche costituisce "una violazione dei genitori ad educare i figli secondo le loro convinzioni" e una violazione alla "libertà di religione degli alunni". “La sentenza sul crocifisso è una stronzata”, tuona il Senatùr. “L'Europa va bene per l'economia, forse, ma per tante altre cose non va molto bene”, commenta Umberto Bossi, sostenendo che “l'Europa è distante dalla gente, fa il contrario di quello che vogliono i cittadini. Il crocifisso non va messo solo in chiesa, ma in tutti i luoghi pubblici”.
    Parole dure verso l’Europa sono state espresse dal segretario di Stato Vaticano cardinale Tarcisio Bertone a margine di una conferenza stampa all’ospedale pediatrico Bambin Gesù: “Purtroppo questa Europa del terzo millennio ci lascia solo le zucche della festa recentemente ripetuta la vigilia del primo novembre e ci toglie i simboli più cari. Questa è veramente una perdita che io deploro. Dobbiamo cercare con tutte le forze - ha detto Bertone - di conservare i segni della nostra fede per chi crede e per chi non crede. Le strade pubbliche debbono togliere tutti i crocifissi?".

    E contro la sentenza di Strasburgo si è mobilitato anche il mondo dei social network. “Contro la sentenza ingiusta di Strasburgo, per il crocifisso nelle scuole!”: è il monito del nuovo gruppo di Facebook intitolato 'Si al crocifisso nelle scuole’, nato ieri, che ha già raccolto più di 24.000 membri. Commenti di varia natura, dal punto di vista storico, politico e culturale, e video scaricati da YouTube, come quello con alcune scene della Passione di Cristo, animano la bacheca del gruppo, inserito nella categoria generale dei gruppi studenteschi. Molte le discussioni collegate a 'Si al crocifisso nelle scuole’ che non solo contestano la sentenza della Corte Europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo, ma che pongono al centro dell'attenzione anche altri temi attuali come l'insegnamento della religione. Tra i contributi degli utenti anche più di 80 link su notizie e siti sulla vicenda e, tra le info del gruppo, anche una rassegna stampa sulla sentenza. Oltre al gruppo sul social network, c'è un indirizzo mail da poter contattare: sial [email protected].

    La sentenza, nemmeno a dirlo, fa discutere. E così, mentre il Vaticano definisce “miope e sbagliata” la sentenza, e si dice “stupito e rammaricato”, e Cei parla di “visione parziale e ideologica”, i politici non si trattengono (e piovono critiche e perplessità), e il governo italiano presenta ricorso. Lo ha annunciato il ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini in una nota. Se la Corte accoglierà il ricorso, il caso verrà ridiscusso nella Grande Camera (organo della Corte chiamato a pronunciarsi su un caso che solleva una grave questione relativa all’interpretazione o all’applicazione della Convenzione o dei Protocolli, oppure un’importante questione di carattere generale). Se il ricorso non dovesse essere accolto, la sentenza diverrà definitiva fra tre mesi, e allora spetterà al Comitato dei ministri del Consiglio d'Europa decidere, entro i successivi sei mesi, quali azioni il governo italiano dovrà prendere per non incorrere in ulteriori violazioni.

    Il caso - Il caso era stato sollevato da Soile Lautsi, cittadina italiana originaria della Finlandia, che nel 2002 aveva chiesto all'istituto statale "Vittorino da Feltre" di Abano Terme (Padova), frequentato dai suoi due figli, di togliere i crocifissi dalle aule. A nulla, in precedenza, erano valsi i suoi ricorsi davanti ai tribunali in Italia. Ora i giudici di Strasburgo le hanno dato ragione: la Corte europea dei diritti dell'uomo ha previsto che il governo italiano dovrà pagare alla donna un risarcimento di cinquemila euro per danni morali. La sentenza, rende noto l'ufficio stampa della Corte, è la prima in assoluto in materia di esposizione dei simboli religiosi nelle aule scolastiche.

    La sentenza - “La presenza del crocifisso, che è impossibile non notare nelle aule scolastiche - si legge nella sentenza dei giudici di Strasburgo - potrebbe essere facilmente interpretata dagli studenti di tutte le età come un simbolo religioso, che avvertirebbero così di essere educati in un ambiente scolastico che ha il marchio di una data religione”. Tutto questo, prosegue la sentenza, “potrebbe essere incoraggiante per gli studenti religiosi, ma fastidioso per i ragazzi che praticano altre religioni, in particolare se appartengono a minoranze religiose, o che sono atei”. Ancora, la Corte “non è in grado di comprendere come l'esposizione, nelle classi delle scuole statali, di un simbolo che può essere ragionevolmente associato con il cattolicesimo, possa servire al pluralismo educativo che è essenziale per la conservazione di una società democratica così come è stata concepita dalla Convenzione europea dei diritti umani, un pluralismo che è riconosciuto dalla Corte costituzionale italiana”. .L'esposizione obbligatoria di un simbolo di una data confessione in luoghi che sono utilizzati dalle autorità pubbliche, e specialmente in classe, limita il diritto dei genitori di educare i loro figli in conformità con le proprie convinzioni - concludono i giudici della Corte europea dei diritti umani - e il diritto dei bambini di credere o non credere. La Corte, all'unanimità, ha stabilito che c'è stata una violazione dell'articolo 2 del Protocollo 1 insieme all'articolo 9 della Convenzione”. I sette giudici autori della sentenza sono Francoise Tulkens (Belgio, presidente), Vladimiro Zagrebelsky (Italia), Ireneu Cabral Barreto (Portogallo), Danute Jociene (Lituania), Dragoljub Popovic (Serbia), Andras Sajò (Ungheria), e Isil Karakas (Turchia).

    Reazioni politiche – Un coro di “no” si alza dal centrodestra. La prima ad esprimersi circa la decisione della Corte è il ministro Gelmini, secondo la quale "la presenza del crocifisso in classe non significa adesione al cattolicesimo ma è un simbolo della nostra tradizione". "In attesa di conoscere le motivazioni attraverso le quali la Corte di Strasburgo ha deciso che i crocefissi offenderebbero la sensibilità dei non cristiani, non posso che schierarmi con tutti coloro, credenti e non, religiosi e non, cristiani e non, che si sentono offesi da una sentenza astratta e fintamente democratica". Così il ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia. "Chi offende i sentimenti dei popoli europei nati dal cristianesimo è senza dubbio la Corte di Strasburgo. Senza identità non ci sono popoli, e senza cristianesimo non ci sarebbe l'Europa. Che destino paradossale: proprio coloro che dovrebbero tutelare il senso comune si danno da fare per scardinare la nostra civiltà. Si vergognino!". Analoga la posizione assunta da Gabriella Carlucci, vice Presidente della Commissione Bicamerale per l'Infanzia, che trova “assurda e gravissima la sentenza. Già il Tar ed il Consiglio di Stato si erano pronunciati sulla vicenda rigettando le richieste della cittadina finlandese e dichiarando che: 'il crocifisso è il simbolo della storia e della cultura italiana, e di conseguenza dell'identità del Paese, ed è il simbolo dei principi di eguaglianza, libertà e tolleranza e del secolarismo dello Stato. Un pronunciamento ineccepibile che viene completamente sovvertito dalla Corte europea''. ''Ancora una volta un organismo europeo, entra a gamba tesa nelle questioni interne del nostro Paese”, si arrabbia la Carlucci, “calpestando valori e principi su cui si fondano la nostra società, la nostra cultura, la nostra identità. Lo Stato italiano deve opporsi in giudizio a questo pericolosissimo precedente''. E parole non certo di lode arrivano da Pierferdinando Casini. In un’intervista al Tg2 il leader dell’Udc afferma che "la scelta della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo è la prima conseguenza della pavidità dei governanti europei, che si sono rifiutati di menzionare le radici cristiane nella Costituzione Europea. Comunque, nessun crocifisso nelle aule scolastiche ha mai violato la nostra libertà religiosa, né la crescita e la libera professione delle fedi religiose. Quel simbolo - conclude - è un patrimonio civile di tutti gli italiani, perché è il segno dell'identità cristiana dell'Italia e anche dell'Europa". E mentre il ministro per le Pari opportunità Mara Carfagna sottolinea come siamo altre “e non certo la presenza di un crocefisso nelle aule scolastiche le vere limitazioni della libertà individuale: penso al burqa e al niqab. Su questi mi aspetto che la Corte europea si pronunci in maniera altrettanto netta e chiara”, il ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola parla del crocifisso “di un simbolo universale di amore, di mitezza e di pace".

    Dubbi sulla decisione della Corte di Strasburgo sono espressi dal presidente della Camera Gianfranco Fini, che auspica “che la sentenza non venga salutata come giusta affermazione della laicità delle istituzioni che è valore ben diverso dalla negazione, propria del laicismo più deteriore, del ruolo del cristianesimo nella società e nell'identità italiana” e dal neo-leader del Pd Pierluigi Bersani secondo cui “un'antica tradizione come il crocifisso non può essere offensiva per nessuno”. Secondo Sandro Bondi, ministro dei Beni culturali e coordinatore del Pdl “queste decisioni ci allontanano dall'idea di Europa di De Gasperi, Adenauer e Schuman. Di questo passo il fallimento politico è inevitabile”, mentre Paola Binetti, del Pd, spera “che la sentenza sia semplicemente orientativa, che si collochi cioè nel rispetto delle credenze religiose”. Esulta invece Raffaele Carcano, segretario nazionale dell'Unione degli atei e degli agnostici razionalisti, parlando di “un grande giorno per la laicità italiana”. In linea anche Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione comunista che esprime “un plauso per la sentenza: uno Stato laico deve rispettare le diverse religioni, ma non identificarsi con nessuna”. Per Massimo Donadi, capogruppo di Italia dei valori alla Camera “la sentenza di Strasburgo non è una buona risposta alla domanda di laicità dello Stato, che pure è legittima e condivisibile”. Duro Adel Smith, presidente dell'Unione musulmani d'Italia: “I sostenitori del crocefisso in aula dovevano aspettarselo: in uno Stato che si definisce laico non si possono opprimere tutte le altre confessioni esibendo un simbolo di una determinata confessione”. E non è unanime neppure il commento dei sindacati italiani della scuola dopo la sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo. A prevalere è lo scetticismo. Un giudizio decisamente positivo arriva solo dalla Flc Cgil, mentre Cisl scuola e Snals scuola criticano la sentenza. Posizione neutra da Uil scuola e Gilda.

    Vaticano: decisione miope - E se in un primo momento il Vaticano aveva preferito non commentare la sentenza, preferendo prima leggere l’intera sentenza, in serata la reazione si è fatta sentire. “Il Crocifisso - ha spiegato padre Federico Lombardi, portavoce della Santa Sede in un’intervista a Radio Vaticana e al Tg1- è stato sempre un segno di offerta di amore di Dio e di unione e accoglienza per tutta l'umanità. Dispiace che venga considerato come un segno di divisione, di esclusione o di limitazione della libertà. Non è questo, e non lo è nel sentire comune della nostra gente. In particolare, è grave - ha aggiunto - voler emarginare dal mondo educativo un segno fondamentale dell'importanza dei valori religiosi nella storia e nella cultura italiana. La religione dà un contributo prezioso per la formazione e la crescita morale delle persone, ed è una componente essenziale della nostra civiltà. È sbagliato e miope volerla escludere dalla realtà educativa”, ha sottolineato il religioso. Che poi ha aggiunto: “Stupisce che una Corte europea intervenga pesantemente in una materia molto profondamente legata all' identità storica, culturale, spirituale del popolo italiano».. «Non è per questa via - ha concluso - che si viene attratti ad amare e condividere di più l'idea europea, che come cattolici italiani abbiamo fortemente sostenuto fin dalle sue origini”.

     
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  2. Sabs
     
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    Con calma mi leggerò tutto l'articolo, comunque penso che la scuola così come lo stato dovrebbero rimanere totalmente laici lasciando la libertà a tutti di avere o meno un proprio credo. Non ce l'ho col Cristianesimo in sé e neanche rinnego le mie radici cristiane (o almeno non del tutto), ma anche un crocifisso in aula, che ricordiamoci non è un luogo di culto, può essere una seppur minima costrizione verso questa religione, che a mio parere in un paese totalmente libero non dovrebbe esserci.

    Edited by Sabs - 5/11/2009, 22:13
     
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  3. Nemiant
     
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    Quante chiacchere. Ma quale vero religioso ha bisogno di un simbolo o di un simulacro per ritenersi/sentirsi religioso o più vicino alla divinità?

    Al tg2 poche ore fa hanno mandato subito un servizio dove mostravano che il simbolo stesso dell'UE ha origini religiose, proviene dal simbolo della MADONNA (mi faceva ridere come lo dicevano xD).

    Edited by Nemiant - 6/11/2009, 12:06
     
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  4. dj jack
     
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    Bè, è anche vero che il crocifisso è un simbolo prettamente religioso, mentre dire che la bandiera europea è un simbolo cristiano perché è vagamente ispirata a una figura relativa a visione della madonna è demenziale. L'autore della bandiera afferma di aver effettivamente tratto ispirazione anche da quello, ma allora sarebbe un simbolo religioso pure un cerchio, visto che le aureole delle icone sono circolari e che pure l'ostia lo è.

    12 stelle su sfondo blu non sono assolutamente associate alla religione, mentre il crocifisso è l'emblema cattolico per eccellenza.
     
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  5. sgreco
     
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    sn d'accordo che dire che la fede religiosa è quella che uno si sente dentro.. è un rapporto personale - sprituale solo con te stesso e con chi ti ascolta..

    io sn credente e togliere il crocefisso dalle aule non mi fa minimamente allontanare dalla mia fede..

    anzi, potrebbe essere un buono spunto per uno scambio di vedute su religioni diverse..

    ma purtroppo sto parlando di una visione utopistica della cosa..
    le teste di cazzo sn al potere, e ce le dobbiamo sorbire..

    io credo che se Gesu scendesse in terra, come prima operazione scoglierebbe il vaticano cosi com'è e costringerebbe i sacerdoti - vescovi e quant'altro a parlare e a stare in mezzo alle persone e a ricopririsi meno di oro ... :)
     
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  6. thenox
     
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    sacrosanto che lo stato sia laico: quindi delle due l'una:

    1) o togli ogni simbolo di fede dalle aule che, come ricordava Sabs non sono luoghi di culto

    2) o permetti che qualsiasi simbolo di fede possa essere messo

    io cmq sarei propenso per la prima.

    inutile ripetere e ribadire che questa è l'ennesima prova che il Vaticano nel nostro paese fa anche e SOPRATUTTO politica!

    altro che spiritualità...
     
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  7. MarkMettw
     
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    L'Italia è un paese sì laico, ma la religione di stato è il cattolicesimo (ancora per i patti lateranensi).
    Che poi il crocifisso nelle aule ci sia o non ci sia, personalmente, a me non fa nessuna differenza. Una persona può credere liberamente alla religione che perferisce e non credo che un simbolo possa condizionare così tanto le scelte di una persona.

    Purtroppo è vero che ormai il Vaticano fa politica, mentre dovrebbe solo essere un punto di riferimento spirituale...
     
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  8. Grogdrinker
     
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    Yeah! Mi trovo daccordo con tutti voi! :zizi:
     
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  9. Voodoomaster
     
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    Troppa e sospetta omogeneità di pareri intelligenti sulla questione su questo forum...sarà che quelle migliaia di cattolici superfanatici che si trovano su facebook ed ora vogliono fare crollare l'unione europea non hanno mai giocato a Monkey Island ???
     
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  10. LargoLagrande
     
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    no, perché adesso arriverà il dr. jones, convertitosi per l'occasione dopo tutto questo tempo (ECCO COS'ERA ANDATO A FARE!!) e farà una trattazione chilometrica sull'importanza del crocifisso e palle varie.
     
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  11. Sabs
     
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    CITAZIONE (LargoLagrande @ 6/11/2009, 17:25)
    no, perché adesso arriverà il dr. jones, convertitosi per l'occasione dopo tutto questo tempo (ECCO COS'ERA ANDATO A FARE!!) e farà una trattazione chilometrica sull'importanza del crocifisso e palle varie.


    Rivoglio indietro il dr. Jones! :zizi:
    CITAZIONE
    Troppa e sospetta omogeneità di pareri intelligenti sulla questione su questo forum...sarà che quelle migliaia di cattolici superfanatici che si trovano su facebook ed ora vogliono fare crollare l'unione europea non hanno mai giocato a Monkey Island ???

    Ma noi che stiamo in questo forum siamo tutti dei folli superintelligenti. :zizi:
    Apparte tutto non ho fatto troppo caso al superfondamentalismo su facebook, secondo me erano una stretta minoranza e nella maggior parte dei casi la giustificazione era: "se andiamo in Arabia Saudita ci trattano molto peggio e neanche possiamo avere una nostra religione, siamo troppo buoni"... Grazie al cavolo :teklak: l'Arabia Saudita non è un paese libero e se ce ne discostiamo nei comporamenti dando l'esempio di apertura mentale, ben venga.
     
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    Qui-Gon: Worst Jedi Ever

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    CITAZIONE (Voodoomaster @ 6/11/2009, 16:50)
    Troppa e sospetta omogeneità di pareri intelligenti sulla questione su questo forum...sarà che quelle migliaia di cattolici superfanatici che si trovano su facebook ed ora vogliono fare crollare l'unione europea non hanno mai giocato a Monkey Island ???

    Questa è bellissima, me la metto in firma :asd:
     
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    Terrore dei mari

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    il problema è che c'è libertà e libertà , una parola che può stare sulla bocca di tutti ma che poi solo pochi possono permettersi , in una situazione come questa poi che entrambe le parti credono di avere ragione assoluta e in egual modo ... personalmente per me il crocefisso può starci tanto non è più che un pezzo di legno se quelli che non sono cristiani non la vedono così hanno qualcosa che non và visto che non è che dia messaggi subliminali fissare tutto il giorno un hippy appeso a un muro :ahsisi:
     
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  14. Jacob Flint
     
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    No dai, per quanto alcuni di voi disprezzino segretamente il cristianesimo non potete negare che uno studente o un professore in un momento di debolezza guardando la croce possa trovare la forza per andare avanti. La religione in fondo è questo: pregare un essere superiore che compensi le nostre mancanze mortali.
    CITAZIONE
    il problema è che c'è libertà e libertà , una parola che può stare sulla bocca di tutti ma che poi solo pochi possono permettersi , in una situazione come questa poi che entrambe le parti credono di avere ragione assoluta e in egual modo ... personalmente per me il crocefisso può starci tanto non è più che un pezzo di legno se quelli che non sono cristiani non la vedono così hanno qualcosa che non và visto che non è che dia messaggi subliminali fissare tutto il giorno un hippy appeso a un muro :ahsisi:

    Questo mi pare giusto.
     
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  15. miticludus
     
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    ma se nn ci credete qual'e il problema di avere una croce? ai vostri occhi e' solo un pezzo di legno con un cadavere sopra, per me invece ha altri significati. c'e ne tanta di gente a scuola mia ceh bestemmia e nn si fa problemi se ci sono crocifissi o no
     
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42 replies since 5/11/2009, 21:38   700 views
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