Vil War

Il mio racconto del Uodtic

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    Qui-Gon: Worst Jedi Ever

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    So già che ho perso un'occasione per non vedere pubblicata questa roba dopo la sospensione del woodtick2, ma mostrare ai curiosi questo racconto mi sembra il minimo.

    E' un racconto di satira sulla Civil War, ma anche un po' come sono diventati i supereroi in generale, con in più anche un po' di satira sulla TV che ci sta sempre bene.

    Chiarisco che negherò di aver scritto sta roba nei secoli a venire e che non sono un fan dell'Uomo Gatto, ma per qualche motivo ho pensato che ci potesse star bene nel racconto :ehmsi: .
    Buona lettura :ahsisi:





    PROLOGO

    L’Uomo Gatto vagava per la città con la solita bottiglia di gin, in cerca di una panchina dove dormire. Gli ultimi anni erano stati duri: prima la pesante sconfitta subita da Tiramisù, poi la perdita di popolarità.
    Dopo l’ultima sfida a “Sarabanda Wrestling” non era più stato in grado di essere quello di prima. Al lavoro non lo volevano più per quanto era diventato ridicolo, in discoteca si rifiutavano di pagare un simile imbecille e il suo blog era riuscito a racimolare solo un paio di commenti dalla mamma.

    La televisione l'aveva abbandonato e senza gente come lui era andata allo scatafascio.
    I dilemmi dei tronisti erano davvero più interessanti del suo rapporto con la bellissima Donna Pantera? Le indagini dei carabinieri, dei RIS o del distretto di polizia erano davvero meglio delle sue leggendarie sfide contro El Tigre? Questi “Amici di Maria De Filippi” avevano mai subito maledizioni come quelle della Donna Gufo?
    No di certo, e lui lo sapeva. E non poteva combattere questo schifo, poteva solo affogare la realtà in quella bottiglia di gin.

    Vagò ubriaco per tutta la città fino a quando non giunse nel quartiere malfamato: quello dei drogati e delle prostitute.
    “Perché no…” pensò. “In fondo ho perso tutto tranne la verginità”. Frugò nella tasca, trovò venti euro. “Basteranno” disse a sé stesso, “in fondo sono un’ex supereroe”.
    Estrasse i soldi dalla tasca e si diresse verso la donna di facili costumi. Stava per farle la richiesta quando una mano sulla spalla attirò la sua attenzione.

    “Vuoi del fumo?” chiese il tizio dietro di lui. L’Uomo Gatto lo mandò a quel paese e gli assestò un sonoro calcio nel fondoschiena. “SAI CON CHI STAI PARLANDO? TI RENDI CONTO A CHI HAI FATTO LA TUA SCABROSA OFFERTA? CI POTEVO RIMANERE SECCO” gli urlò.
    Lo spacciatore si alzò e se ne andò. Aveva di meglio da fare.

    “Wow, l’hai proprio spaventato…” disse un tizio sbucato da chissà dove, “ora probabilmente tornerà con i suoi amici e un fucile a canne mozze”.
    “E’ un problema che non ti riguarda” affermò l’UG. “Mi riguarda eccome! Ecco, prendi il mio biglietto…” rispose il tizio.

    “Lele Mora Super Manager? – E cosa vuole da me? Si può sapere?” disse il ciccione.
    “Vedi Uomo Gatto”, cominciò Lele, “i supereroi sono tornati di moda ultimamente, grazie a tutti quei film che stanno facendo in questo periodo e ci siamo detti “Come possiamo sfruttare commercialmente la cosa?”, così abbiamo pensato di creare un grande reality sui supereroi! Vi chiuderemo insieme in una fortezza e vi manderemo in giro a sconfiggere i cattivi. Sarà molto divertente e soprattutto potrai tornare in tv!”.

    L’Uomo Gatto non riusciva a credere alle proprie orecchie! Poteva affrontare nuove sfide, poteva mostrare nuovamente tutto il suo valore alla nazione, poteva passare a salutare nuovamente Enrico Papi! Le cose sarebbero tornate proprio come ai bei vecchi tempi…


    VIL WAR

    Capitolo 1 – Tragedia alla Fortezza della Superitudine

    Si erano appena accese le luci nella base allestita a Cologno Monzese. Barbara D’Urso era in studio a presentare lo show in compagnia di un pubblico selezionato fra i maggiori decerebrati della nazione. A casa il pubblico stava seguendo con interesse il reality in fremente attesa della grande litigata che c’è in ogni prima puntata di un reality show.

    “Ora presentiamo i concorrenti!” annunciò Barbara D’Urso.
    “E’ stato uno dei più grandi inviati delle Iene, poi scomparso e rimpiazzato! Fra i suoi più grandi avversari ricordiamo il Sindaco Cammarata o le ragazze del Call Center che non gli davano il numero personale di una ragazza. Diamo il benvenuto a Giulio Ulco!”
    “SONO UNA COSA MOSTRUOSA!” disse il gigante verde entrando nella fortezza e lasciando spazio per il concorrente successivo.
    “Passiamo al secondo! E’ un potente ipnotizzatore ed è in grado di camminare sui carboni ardenti pronunciando strane litanie! Signori e signore… Diamo il benvenuto a Giucas Casella!”
    “Guardami! Guardami!” esclamò il concorrente.
    “Ed ecco arrivare un altro leggendario eroe che usava punire i malvagi con grossi calci nelle parti basse! Ecco a voi il grande ritorno in TV del… Cangurotto!”
    Si sentì un tema musicale “Quando arriva il cangurotto di calci negli zebedei ne prendi un botto!” .

    L’Uomo Gatto stava aspettando il suo turno in fremente attesa. Mancava ormai poco al suo ritorno e finalmente avrebbe potuto fare qualcosa da vero supereroe! L’ansia di tornare in azione lo rendeva nervoso. Aveva già preparato un annuncio di sfida per El Tigre e pensato a qualche micidiale battuta che avrebbe fatto impazzire il pubblico. Stava tornando, e questa volta voleva farlo per sempre.

    Barbara D’Urso aveva appena annunciato l’arrivo della Sellerona e non gli era rimasto che l’Uomo Gatto da presentare.
    “Signori, ecco a voi il più grande imbecille della storia della TV. Quello che ha trasformato un quiz nobile e intelligente in una farsa. Però è simpatico, un grande applauso per l’Uomo Gatto!”.
    L’Uomo Gatto entrò e non udì nulla. Il che era strano perché aveva fatto esplicita richiesta di mettere la sua canzoncina come sottofondo al suo arrivo. Ma il celebre “Gatto Gatto Man” non intonava, quindi fu costretto ad improvvisare una delle sue celebri battute…

    “ MAI DIRE GATTO SE NON CE L’HAI NEL SACCO!“

    Improvvisamente si alzò un coro “ABBASSO LO SFIGATTO! ABBASSO LO SFIGATTO!”. Si erano ricordati tutti di lui. Per un attimo pensò di mettersi a litigare con loro come ai bei vecchi tempi, ma non era in quello studio per quel motivo. Aveva una missione da compiere, anche se lui stesso ancora non sapeva qual’era.

    Il collegamento con lo studio si interruppe. I supereroi erano finalmente soli. Lo sfigatto iniziò a cercare qualcuno con cui fare conoscenza. Nuove amicizie avrebbero significato nuove sfide, con le quali avrebbe potuto tornare ad essere l’idolo della gente.

    L’UG entrò nella sede dei Supereroi Supereroistici e si preparò a fare nuove amicizie. Qualcosa però non andava. I suoi colleghi non stavano facendo alcun discorso sulla pace mondiale, sull’equilibrio delle nazioni o sulla loro prima missione. Sembravano voler solo… mettersi in mostra. Iniziarono a fare gli idioti, a parlare di argomenti futili: come la divisione delle camere, la ragazza con cui provarci per primi o come organizzarsi per le nomination.
    L’Uomo Gatto non poteva sopportare tutto questo e gridò disperatamente “DI COSA STATE PARLANDO? NOI DOVREMMO ORGANIZZARCI PER SALVARE LE VITE UMANE, NON PER MANDARE IN NOMINATION IL CANGUROTTO!”.

    Gli altri supereroi scoppiarono in una risata. “Noi facciamo solo quello che i produttori ci dicono di fare” disse Giucas Casella. “Se ci dicono di combattere il crimine lo combattiamo, se ci dicono di litigare litighiamo se ci dicono di dare calci negli zebedei li diamo” aggiunse il cangurotto.

    L’UG non poteva credere alle sue orecchie: così si erano ridotti i supereroi? Dov’erano finiti gli ideali, le avventure e le lotte contro i criminali? Non poteva permettere che le cose andassero in questo modo, doveva fare qualcosa e subito.

    Si ripristinò la diretta e il collegamento con lo studio. Barbara D’Urso salutò i concorrenti e gli annunciò la prima prova: di salvare un gattino di pezza sistemato su un albero. I concorrenti si mostrarono tutti entusiasti per la sfida. Tutti tranne l’Uomo Gatto e questo, da casa, non passava inosservato.

    “Cosa ti prende UG? Non hai legato bene con gli altri concorrenti?” gli chiese la conduttrice notando il suo disagio. L’Uomo Gatto abbassò la testa e restò in silenzio. Giulio Ulco lo spronò “Sfigatto il fatto che tu non dica niente è una cosa… MOSTRUOSA!”.

    “QUESTI REALITY SHOW SONO UNA COSA MOSTRUOSA! SONO TUTTI FINTI, TUTTI PIANIFICATI IN OGNI DETTAGLIO, TUTTI QUI FARANNO SOLO QUELLO CHE LA PRODUZIONE GLI DICE DI FARE E IL PUBBLICO E’ TALMENTE IDIOTA DA CREDERE CHE SIA TUTTO VERO!”

    Tutti rimasero allibiti. Le frasi dell’Uomo Gatto erano state sentite da 10 milioni di persone in diretta nazionale. La bomba era scoppiata e le conseguenze non sarebbero tardate ad arrivare…


    Capitolo 2 – The Day after Gattoman

    Subito dopo l’esplosione di rabbia fu mandata la pubblicità e dopo solo due ore lo show fu sospeso dalla programmazione. I supereroi furono mandati tutti a casa e tutte le geniali menti dietro lo show furono licenziate e costrette a cercarsi un lavoro serio. Canale 5 si ritrovò costretto ad anticipare la partenza della fiction “Gli occhi del cuore 2” per coprire il buco di programmazione. Barbara D’Urso fu licenziata per manifesta incapacità. Mai prima d’ora era successo un tale disastro.

    Non tardarono ad arrivare le reazioni politiche. Il Cavaliere Mascarato chiese una legge che imponesse ai supereroi di rendere nota la loro identità e di iscriversi a una qualche organizzazione, proprio come aveva fatto lui. Il Mastella Ceppalonico impose la discussione della legge, minacciando di dimettersi e di fare poi cadere il governo se non fosse stata approvata. E infatti, nel giro di due giorni questa venne approvata alla camera con i due terzi della maggioranza.

    La legge in sostanza prevedeva che qualunque supereroe che non registrasse la sua identità, non facesse parte di un gruppo e non obbedisse agli ordini degli show a cui partecipava in tv non potesse esercitare la propria professione.

    L’UG, ancora mezzo pesto per il salutino ricevuto dai concorrenti dopo lo show, non riusciva a credere alle proprie orecchie. Registrarsi? Obbedire agli ordini? Nessuna partecipazione in tv? I supereroi non erano nati proprio per agire contro la burocrazia che non risolve nulla, i governi corrotti e gli show mediocri in tv? Era convinto di sì, almeno per quanto riguardava la burocrazia in burocrazia e i governi corrotti.

    Ma era sicuro che in fondo esistessero i supereroi con le cosìdette e, proprio per questo motivo, accese il telegiornale. Era sicuro che si fossero già fatti sentire i primi tentativi di ribellione e i media ne stessero dando subito notizia. Nessun TG ne parlava.

    Però c’era qualcos’altro di grosso: un collegamento di Studio Aperto da Piazza del Duomo. Le telecamere erano puntate su un palco montato apposta per l’occasione. Il Cavaliere Mascarato se ne stava lì, pronto a fare un annuncio.

    Il vecchio supereroe iniziò il suo discorso “Popolo dei democratici, sono sicuro che siete venuti tutti qui per protestare contro questi indegni supereroi di sinistra che ci vogliono rompere i coglioni. E per dimostrarvi che questa legge che senza di me non sarebbe mai nata, anche se al governo ci sono i miei avversari che sono contro di essa anche se l’hanno fatta loro e l’approveranno loro, è assolutamente necessaria. Sono sicuro che tutti voi conoscete Capitan Ventosa!”.

    Il prode supereroe giunse sul palco, con mantello e microfono di ordinanza, pronto a fare il suo discorso. “Come la maggior parte di voi saprà ho protetto rigorosamente la mia identità segreta in questi tre anni… ed è solo dopo una lunga discussione con Antonio Ricci e Valerio Staffelli che ho deciso di prendere questa decisione…”.

    L’Uomo Gatto assisteva ammutolito da casa, Luca Giurato disse alla sua segretaria di non fiatare altrimenti sarebbe stata incenziata, la folla pensava “ma chi sono ‘sti idioti?”. Capitan Ventosa proseguì “L’atto di registrazione ci pone di fronte ad una scelta: seguire l’esempio dell’Uomo Gatto ed operare al di là di qualsiasi controllo o di diventare supereroi sponsorizzati e guadagnarci lo share del 15%. Insomma, per tagliare corto mi chiamo Luca Cassol e sono Capitan Ventosa da quando avevo 37 anni!”.

    L’Uomo Gatto rimase allibito. Avevano costretto Luca Cassol a rivelare la sua identità al pubblico. E non era finita lì… le notizie ricevute da Studio Aperto erano le peggiori che si potessero immaginare… “Altri supereroi si stanno adattando per far fronte alla tragica situazione: il cangurotto ha detto che non calcerà più negli zebedei, ma solo sui piedi e molto piano, Giucas Casella ha giurato che farà uno show assieme al Mago Casanova e la Sellerona ha promesso di coprire di più le sue nudità. Giulio Ulco invece ha deciso di farsi i cavoli suoi e andarsene in un pianeta alieno dove non gli romperà nessuno. Ma quello che tutti si chiedono è: cosa farà l’Uomo Gatto? Si registrerà e chiederà scusa o lascerà perdere restando nell’anonimato?”.

    Gattoman non sapeva cosa fare. Chiedere scusa era contro tutti i suoi principi, ma lo era anche allontanarsi dalla tv, dal pubblico e dal mondo dei supereroi, specialmente dopo tutto quello che aveva passato per rientrarci. Non poteva combattere tutti questi supereroi di nuova generazione da solo, quindi l’unica soluzione era registrarsi come gli altri e omologarsi alle regole dello show business. Stava per alzare la cornetta del telefono per chiamare a Cologno Monzese, quando squillò il campanello. Non aveva tempo per aprire la porta, quindi lasciò suonare.

    “Ah gattaccio del cazzo! Viemme ad aprì!”. L’Uomo Gatto lasciò cadere il telefono e corse ad aprire. Era proprio lui: il grande El Tigre, lo storico rivale di mille avventure. Erano sempre stati rivali, ma si erano sempre rispettati a vicenda. O almeno così credeva il nostro eroe.

    “Gattaccio del cazzo non ne fai mai una giusta” cominciò El Tigre, “ma ‘sta cosa della registrazione me stà sulle palle anche a me. Te dò ‘na mano a dà ‘na lezione a sti pezzi dè merda!”. L’UG rimase sbigottito e, nonostante l’entusiasmo iniziale si vide costretto ad essere realista “In due non possiamo farcela, e lo sai benissimo anche tu”.

    Er Tigre scosse la testa. “Ah gattaccio allora non hai proprio capito un cazzo! Ma hai provato a guardà dè fori?”. Catman vide di fuori una gran folla. C’erano tutti: l’Uomo Porcellino, la Donna Gufo, la Donna Gallina, l’altro Uomo Gatto… Tutti erano pronti ad unirsi a lui pur di salvaguardare certi principi e tornare in televisione…

    L’Uomo Gatto afferrò la cornetta e si rivolse alla segretaria che stava sull’altra linea “Signorina, informi il Cavaliere Mascarato che noi ribelli siamo pronti alla battaglia. E lo faremo in diretta TV!”.

    Capitolo 3 – Audience War

    Il Cavaliere Mascarato se ne stava tranquillo nella sua villa ad Arcore quando gli giunse il messaggio dell’Uomo Gatto. Il caviale, che aveva tanto gustato durante il pranzo, gli era ormai andato di traverso. In breve fu diramato l’ordine di radunare tutti i supereroi: l’ordine andava ripristinato.

    Questa volta non avrebbe permesso a nessuno di dire ai “suoi” supereroi di aver perso il loro spirito e la loro indipendenza. Questa volta avrebbe falsificato le cose per bene, proprio come aveva fatto con i suoi bilanci.

    Lo scontro sarebbe stato verbale, in una puntata di Buona Domenica e sotto la supervisione di un giudice pronto ad interrompere l’Uomo Gatto e i suoi ad ogni minima parola contro la nuova legge. I supereroi “regolarizzati” avrebbero dovuto imparare a memoria centinaia di risposte possibili contro i ribelli. Una bella trappola per l’Uomo Gatto e i ribelli: era sicuro che ci sarebbero cascati in pieno.

    El Tigre intanto stava istruendo i ribelli: “’Sto gattaccio portasfiga qua è ‘n pezzo de merda! Però lui è er mejo che c’è in sta televisione. Ora se questo non ve spiega qualcosa io non so che altre parole devo usà. Dovremo falli incazzà ‘sti supereroi! Quanno perderanno il controllo se ribelleranno anche loro e passeranno dalla nostra parte. E alla fine tutti capiranno che quelli bravi e belli semo solo noi. Me sò spiegato?”. L’Uomo Gatto aggiunse “E ricordatevi che il capo sono io”.
    Il falso Uomo Gatto rispose “No sono io”, ma il resto del gruppo annuì con entusiasmo.

    La legge sarebbe stata approvata alle 19 in senato, un’ora dopo il dibattito in tv. Lo studio di “Buona Domenica” era gremito di gente e tutti aspettavano l’ingresso dei supereroi per dare inizio alla sfida. Costanzo era pronto a fare da arbitro: non ci aveva capito molto di tutta la storia, ma sapeva che alla fine dello show l’opinione pubblica avrebbe dovuto dar ragione a quelli seduti alla sua sinistra.

    Quando i supereroi “regolamentari” entrarono il pubblico esplose in un fragoroso applauso. Loro erano i giusti, i buoni, i puliti. Loro volevano bene al loro pubblico, avrebbero agito solo con l’aiuto del governo e non si sarebbero mai permessi di dirgli come stanno realmente le cose. Loro erano in gamba.

    Un’orda di fischi accolse l’arrivo dei ribelli. Erano i reietti, i criminali, quelli che rifiutavano di omologarsi. Non volevano avere regole, volevano solo agire in nome di quello che credevano giusto, senza curarsi delle regole, soprattutto di quelle dell’audience.

    Costanzo iniziò con una domanda delle sue “Quando avete pensato di ribellarvi alla società e di agire contro lo Stato stesso?”. L’Uomo Gatto accennò una risposta “Ecco io… Vede dottor Costanzo, io la stimo ma…”. “Bbene bbene”, lo interruppe il conduttore, ora passiamo agli altri, signor Cangurotto?”.

    Il supereroe rispose “Vede signor Costanzo, noi siamo buoni e loro sono il male. C’è poco da dire, noi seguiamo le regole e loro no. Ma anche se questo è dimostrato rimane il fatto che loro sono il male. E se loro sono il male, noi siamo il bene, giusto? Insomma senza di loro non esisteremmo noi, ma noi siamo quelli buoni e loro quelli cattivi e questo è quello che ci distingue da loro che sono il male allo stato puro. MA ALLORA SE VOI SIETE IL MALE, PERCHE’ ROMPETE A NOI CHE SIAMO NEL BENE?”.

    Il pubblico esplose in un fragoroso applauso:erano tutti dalla loro parte. L’Uomo Gatto era allibito, non sapeva cosa rispondere. Er Tigre se ne stava al suo posto, ribollente di rabbia e urlò “Signor Costanzo, posso?”. Costanzo rispose “Prego ma si ricordi che abbiamo poco tempo”.

    “Ecco il pubblico ce vede superficialmente, se potesse vedè quali sono le nostre intenzioni…”. Non aveva finito la frase quando Costanzo lo interruppe “Bbene bbene, ma dobbiamo dare la replica anche agli avversari, se no ci scatta la pubblicità. Cassol, vuol dire qualcosa?”.

    Er Tigre era fuori di sé, ma si trattenne pensando all’importanza della missione. Capitan Ventosa iniziò a parlare, con esitazione, “Ecco signor Costanzo, da quando ho rinunciato all’identità segreta mi sono arrivati un sacco di fan a casa a turbare la mia privacy e a chiedermi autografi che non ho nessuna voglia di dare, un tipo che si riteneva il più grande fan dell’Uomo Gatto mi stava per sparare, e Giurato mi ha fatto causa. Sembra che mi odiasse proprio come inviato…”

    “Bbene, bbene… Avete sentito com’è migliorata la vita di Capitan Ventosa? A mio parere non c’è molto da aggiungere…”. Il pubblico era un’accozzaglia di fischi per i ribelli. L’Uomo Gatto rimase sbigottito e non resistette alla tentazione di replicare ai fischi: “MA NON AVETE CAPITO NIENTE? QUESTO QUA STA MALE E VOI DATE LA COLPA A NOI? MA CHE QUOZIENTE INTELLETTIVO AVETE?”

    “Bbene, bbene, vedo che ora insulta anche il pubblico…”. Catman non sapeva cosa replicare, l’avversario lo stava infinocchiando e lui non sapeva cosa replicare. Er Tigre scoppiò “EH NO! SOLO UNO QUA C’HA ER DIRITTO DI INFINOCCHIA’ LO SFIGATTO! E QUELLO SO’ IO! AVETE ROTTO ‘R CAZZOOO” fece sferrando un pugno a Giucas Casella.

    “GUARDA STO PUGNO! GUARDA STO PUGNO!” replicò il mago da strapazzo. In pochi minuti le varie parti giunsero in soccorso degli amici. La donna gufo stava pestando la Sellerona, l’Uomo Porcellino stava menando il Cangurotto. Capitan Ventosa si avvicinò: il suo obiettivo era l’Uomo Gatto.

    Intanto i senatori stavano assistendo al dibattito in diretta TV. L’orribile rissa li disgustò e decisero di affrettarsi per affrettare l’approvazione della legge.

    Costanzo tentò di far partire l’orchestra e sedare la rissa. Niente da fare, Demo era lì a menarsi con la Donna Gallina, dato che era anche lui un supereroe con il potere di fare musica. Pensò addirittura di mandare la pubblicità, ma l’indicatore dell’Auditel gli fece cambiare idea.

    Catman stava menando come una donnicciola Capitan Ventosa. Quest’ultimo da parte sua era esitante a picchiare il suo avversario. “Che ti prende Luca? Hai paura di prendertela con me? Non è che ti sto facendo troppo male…”. “No, no…” rispose “Devo menarti… DEVO MENARTI… NON POSSO ABBANDONARE IL CAVALIERE MASCARATO DOPO TUTTO QUELLO CHE HA FATTO PER ME! LUI MI HA TOLTO DALLA STRADA, MI HA DATO UN LAVORO, MI HA DATO DEI SOLDI, MI HA DATO TUTTOOOO”. L’Uomo Gatto allora capì… capì come stavano veramente le cose… e aveva un solo modo per farlo sapere a tutti.

    Scappò dalla lotta con Capitan Ventosa, corse da Costanzò e rubò il microfono dalla sua giacca, così non poteva interromperlo. Iniziò così il suo discorso.
    “Ragazzi… ciò che ha reso grandi noi supereroi è stata la libertà. La gente ci ha sempre visto volare, sparare raggi dagli occhi, dare sonori pugni, battere gli avversari al 7x30... Il nostro compito era quello di stuzzicare l’immaginario del nostro pubblico! Ma quando abbiamo preteso di diventare reali abbiamo portato il peggio del mondo dietro di noi. La burocrazia, lo spettacolo e i ricchi che ci finanziano saranno anche realistici, ma stanno togliendo una delle più grandi capacità che noi abbiamo sempre avuto: quella di far sognare! Se non ci sciogliamo da certi legami diventeremo sempre più noiosi… Il pubblico non potrà rimanere a guardare addormentato tutto questo per sempre, prima o poi si sveglierà e cambierà canale!”.

    Tutti smisero di menarsi e intonarono un applauso per l’Uomo Gatto. “Grazie! Grazie”, fece il suo falso clone. Il vero UR corse verso El Tigre esclamando “CE L’ABBIAMO FATTAAAAA”. Il suo amico rivale replicò “Eh ma se un facevo scoppià la rissa volevo vedè come cazzo te la cavavi!”. Capitan Ventosa gli strinse la mano e lo ringraziò. Enrico Papi, lì vicino per condurre un nuovo quizi, corse dentro lo studio per salutarlo e dirgli quanto fosse diventato fiero di lui. I supereroi ufficializzati e i ribelli fecero la pace e decisero di mettersi sul serio a lavorare per diventare supereroi migliori, senza curarsi di stupidi litigi e stupide regole di spettacolo.

    EPILOGO

    La sera la legge passò con i due terzi della maggioranza. I supereroi furono tutti arrestati e messi in galera. Nello stesso cellulare viaggiavano l’Uomo Gatto, Er Tigre, Capitan Ventosa e il Cangurotto.

    “E su ragazzi! Non potevo sapere che la legge l’avrebbero approvata comunque!” disse il nostro eroe. “Ma vattene a morì ammazzato sfigatto!” comiciò il suo rivale, “en carcere te riempio de legnate!”.

    L’Uomo Gatto, terrorizzato, si rifugiò nei suoi pensieri: “Finiscono in prescrizione tutti… Magari ce la faccio anch’io”.
     
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  2. -Ginky-
     
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    davvero carina! posso dire che sei riuscito nell'intento, mi ha fatto molto ridere a tratti è davvero esilarante (soprattutto el tigre) :D

    inoltre apprezzo il messaggio che vuoi comunicare, non è un racconto puramente fantasioso ma anzi si inserisce in un contesto attualissimo
     
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  3.  
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    ma l'argomento di attualità c'è perchè è una scopiazzatura di civil war!!!
     
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  4. -Ginky-
     
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    ma è contestualizzato nella nostra società (quella italiana), ci sono un sacco di riferimenti, ed inoltre mighy ha dato un suo messaggio

    e non ritengo sia una scopiazzatura. la letteratura si ciba di se stessa, è normale avere delle ispirazioni o dei punti di riferimento, per tutti è così ed è giusto che lo sia. questa inoltre è stata una reintepretazione volontaria, non una scopiazzatura per carenza di idee
     
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    sembri Iena che difende Ron Gilbert :zizi:
     
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  6. LargoLagrande
     
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    CITAZIONE (Plus @ 22/5/2007, 23:10)
    sembri Iena che difende Ron Gilbert :zizi:

    :ahsisi: :asd:

    comunque io lo devo ancora leggere, e aspetto di essere un po' più lucido :)
     
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  7.  
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    Il messaggio voluto dare all'inizio è che odio il realismo nei supereroi, come ho sempre detto... Ho cercato un po' di spiegare perchè.

    Però non chiamerei scopiazzatura una parodia... è come dire che Frankestein Junior è una copia di Frankestein. In ogni caso l'unico passaggio parodizzato pari pari è quello dello smascheramento di Capitan Ventosa :zizi: , per il resto mi sono ispirato in alcune cose alla trama generale ma c'è molta farina del mio sacco :zizi:

    E comunque fare satira sulla nostra TV è veramente troppo facile :ehmsi: . Gli spunti sono anche troppi.
     
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  8. -Ginky-
     
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    CITAZIONE (Plus @ 22/5/2007, 23:10)
    sembri Iena che difende Ron Gilbert :zizi:

    io non sto difendendo nessuno :quotonoo:
     
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  9. -Iena da Roma-
     
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    Davvero molto carina, gustosa ed intelligente.
    La trama è bella, il racconto scorrevole, però è come se lo stile fosse un po' subordinato alla vicenda raccontata. Cioè pecca in alcune parti la scelta di una scrittura che comunque ti abbiamo visto fare, ci sono molti "disse questo, disse quello" un po' forzati, però secondo me è dovuto al fatto che stava meglio in forma di fanfiction e che avrebbe naturalmente perso in forma di racconto.
    E' davvero divertente, ottima. Un po' difficoltosa anche la morale finale del'Uomo Gatto, che tu comunque hai tentato di inserire in quel contesto di comicità intelligente alla Simpson o come mi avevi detto tu alla Scrubs o South Park, però è difficile da supportare in uno scritto, è come se da un pavimento scivoloso si arrivasse a un pavimento ruvido che rende più lento il proseguire.
    Per il resto davvero ottima, però hai scritto UR anzichè UG :asd:


    Oh, ma davvero c'era anche un finto Uomo Gatto? Io non me lo ricordo!
     
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  10. -DarthVader-
     
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    Bello :sìsì:
     
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  11. Voodoomaster
     
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    Megarulez :sìsì: , però non piace nemmeno a me la morale finale dell'uomo gatto...hai un pò appiccicato con la colla la tua sottile critica al mondo dei fumetti di supereroi in un racconto nel quale la morale era sulla libertà d'espressione, sul trash televisivo e cose simili. Inoltre è una critica che come ben sai non condivido perchè secondo me il mondo supereroistico riflettendo le problematiche della società odierna oggi e attraversando magari nuove fasi domani non fa altro che mostrare tutte le sue mille sfaccettature e le sue mille possibili evoluzioni narrative, che se non ci fossero sarebbero relegate nella solita monotonia delle storie da bambini nemico/battaglia/l'eroe vince :fifi:

    CITAZIONE
    Chiarisco che negherò di aver scritto sta roba nei secoli a venire e che non sono un fan dell'Uomo Gatto

    Io a suo tempo lo ero :zizi:

    Edited by Voodoomaster - 24/5/2007, 12:31
     
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    Sapevo che l'avresti presa così ma forse è anche per discutere su queste cose che ho fatto il racconto :zizi: . A me non piacciono i supereroi da quando sono diventati realistici, leggo una qualsiasi storia dagli anni 60 agli anni 80 e mi affascina, ne leggo una oggi e non mi lascia niente di niente (mi riferisco anche alla Civil War che a me non sta prendendo troppo).

    Saranno cambiati gli autori, i tempi e tutto il resto, ma oggi nei supereroi vedo molta apparenza e poca sostanza. L'apparenza è il dover mostrarsi sempre nella società attuale e fare un richiamo a questo in ogni minima occasione, la sostanza sono le storie che secondo me ci perdono molto.

    Poi: io non me ne intendo e non sono un lettore fisso Marvel. E' solo per dire che a me piacciono più i vecchi che i nuovi :hodettolamia: . Non è una cosa che riguarda solo i supereroi, potrei dire lo stesso per milioni di altri fumetti :sìsì: . Ma se facevo una storia su quanto le storie di Topolino siano diventate brutte avrei fatto meno presa, oggi va di moda la Civil War :zizi:

    SPOILER (click to view)
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    Chiarisco che negherò di aver scritto sta roba nei secoli a venire e che non sono un fan dell'Uomo Gatto

    Io a suo tempo lo ero :zizi:

    Ok, al suo tempo anch'io, però non ditelo a nessuno :ehmsi:
     
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  13. Voodoomaster
     
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    Sia chiaro, anche io :hodettolamia: ,difatti x me è il contrario, le storie anni '60-'80 mi possono piacere per lo spirito e per il fascino che hanno nel tempo, ma a doverle valutare universalmente sono piuttosto banalotte e infantili. Oddio questo non è un difetto, perchè per il loro tempo non lo erano, ma paragonate alle odierne mi prendono certamente molto di più queste ultime.

    E poi in generale la morale così non mi sembra molto azzeccata col resto del racconto, che mi sembra voler trasmettere tutt'altro messaggio.

    In ogni caso ripeto, il racconto era megarulez, mi è piaciuto un sacco :asd:

    SPOILER (click to view)
    Maledetto tiramisù :zizi:


    Edited by Voodoomaster - 24/5/2007, 16:24
     
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    Sapevo di andare totalmente fuori messaggio, ma come avevo spiegato al Puce ho tentato di fare una satira a un livello piuttosto alto, che ancora non sono in grado di utilizzare :fifi: . Però ci ho provato, anche perchè se non faccio qualche tentativo non ci arriverò mai.

    Quello che ho cercato di fare per satirizzare sui supereroi e il realismo è
    -Rendere l'Uomo Gatto una specie di eroe di altri tempi, un po' come i supereroi di una volta che non erano realistici
    -Inserire il tutto in un contesto reale, che appunto sono la televisione, i reality e il popolo menefreghista (che non so se ve ne siete accorti ma non influisce minimamente)

    Poi, la satira sulla tv si è inserita quasi da sola, già partendo dal fatto che tutto è partito per un reality anche nella vera Civil War (ci andavo a nozze!), poi mettendo come supereroi i personaggi della tv trash (non so poi se avete capito anche il paragone dell'UG con Capitan America, l'esponente del trash che si ribella contro di esso :fifi:), poi quando ho capito che il Berlusca poteva fare l'Iron Man della situazione... E' venuta in automatico.

    Quello che ho cercato di fare nel messaggio finale è dare un messaggio che si potesse riferire sia al mondo dei supereroi, che a quello della tv.
    Per i supereroi avrete capito, per la tv semplicemente che se non si inizia a usare l'innovazione e la fantasia da quelle parti la gente si stancherà anche di quello :fifi: . In effetti il messaggio vale molto più per la tv che per i comics, però l'obiettivo iniziale era quello di far satira sul realismo nei supereroi e sono andato avanti insistendo più su quello nello sproloquio :zizi: .

    Non sono ancora bravo in questo genere di umorismo con significato con un messaggio finale, che è la specialità di South Park in effetti, ma per tentativi spero di arrivarci prima o poi :fifi: .

    SPOILER (click to view)
    Lui e i suoi maledetti tiramisù della nonna :zizi:
     
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  15. Voodoomaster
     
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    No, ma comunque tutto il messaggio trasmesso durante il racconto è abbastanza astuto ed intelligente, senza contare che mi sono divertito molto a leggerlo. Sei solo andato diciamo forse un pò "fuori tema" con questa storia dei supereroi moderni, ma alla fine sono dettagli.

    SPOILER (click to view)
    Ah, è per questo che si chiamava tiramisù ? :ehmsi:
     
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20 replies since 22/5/2007, 19:40   1305 views
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